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Anteprima: Daewoo Nubira SW


Avatar Redazionale , il 12/07/04

19 anni fa -

Le prime due immagini ufficiali non avevano suscitato tempeste ormonali degne di nota. Carina sì, ma niente di ché. Molto meglio il primo sguardo dal vero al Salone di Ginevra. A guardarla di nuovo, però, soprattutto attraverso le nuove immagini appena distribuite dalla Daewoo, il giudizio migliora ancora. Vuoi vedere che non è poi così male? Per un giudizio definitivo è solo questione di tempo: a fine estate, quando arriverà nelle concessionarie.

SENZA ACUTI

Come ben traspare dalle prime immagini ufficiali, questa Nubira punta più sull’armonia e sulla pulizia delle linee che sulla originalità del design. La sua carrozzeria, frutto del lavoro del centro stile della Casa sulla base del disegno confezionato da Pininfarina per la berlina, non fa infatti molto per distinguersi dalla concorrenza o per lasciare un segno indelebile nella memoria. Anche senza grande personalità, il risultato è comunque gradevole e ha il merito di mascherare bene la discreta stazza della vettura (4580 mm x 1725 x 1460).

ACCOGLIENTE

Il family feeling è più marcato all’interno dell’abitacolo, dove si ritrovano ad esempio le bocchette di aerazione circolari della Lacetti. Lasciando in disparte le questioni di forma e venendo ad aspetti più pratici, la nuova Nubira sa offrire spunti interessanti. Fiore all'occhiello della vettura è annunciata essere l'abitabilità: a separare il piano di seduta dei sedili anteriori dal padiglione è infatti un metro tondo tondo, mentre poco meno (932 mm, per essere precisi) è lo spazio a disposizione in senso longitudinale per le gambe dei passeggeri posteriori. Sono valori di tutto rispetto, che legittimano la Nubira nel ruolo di vettura tuttofare per le famiglie e per il tempo libero.

TUTTO AL SUO POSTO

Continuando a dare un po’ di numeri (nel senso buono della cosa…), non sono da record ma neppure da disprezzare i 400 litri di volume utile del bagagliaio, che possono salire fino a 1.410 sacrificando in nome della praticità i posti posteriori. La lunghezza del vano bagagli passa così dai 985 mm convenzionali ai 1.799 con i sedili posteriori abbattuti, ferma restando la larghezza di 952mm tra i passaruota. 25 sono invece i vani e i portaoggetti in genere che costellano l’abitacolo e che semplificano non poco la vita quotidiana a bordo.

1600cc

Due i motori chiamati a spingere la Nubira Station Wagon, entrambi a benzina, con quattro cilindri, sedici valvole e doppio albero a camme in testa. Il più piccolo è un 1600 da 109 CV a 5800 giri con condotti di aspirazione a lunghezza variabile, che permette alla Nubira di raggiungere i 187 km/h e per il quale la Casa dichiara un consumo medio di 12,8 km in media per ogni litro di benzina. La coppia di 150 Nm a 4000 giri è all'altezza della situazione così come lo scatto che fa segnare un tempo di 11,4 secondi nel 0-100 km/h.

1800cc Per chi all’auto chiede risposte più pronte anche quando si sfrutta tutta la capacità di carico c’è poi un 1800 da 122 CV a 5800 giri, con il quale la Nubira tocca i 194 km/h. Più alta anche la coppia (165 Nm a 4000 giri) e più veloce lo spunto nel 0-100, che copre in 10,4 secondi. Più contenuto in questo caso il consumo di benzina, bloccato su una media di 13,3 km/l. Entrambe le motorizzazioni sono accoppiate a un cambio manuale a cinque marce. Sulla 1.8 si può avere tuttavia in opzione anche un automatico a quattro rapporti.

DI TUTTO, DI PIU' Due le versioni abbinate al motore 1.6 (SE e SX), mentre per la 1.8 è previsto l'allestimento di lusso CDX. Di serie tutti i modelli prevedono una ricca dotazione di accessori, tra cui: autoradio RDS con lettore di CD, vetri azzurrati, alzacristalli anteriori elettrici e antenna incorporata nel parabrezza. In più la SX propone un cassetto portaoggetti sotto il sedile del passeggero e un supporto lombare per il sedile pilota. Più completa la 1.8 CDX, con climatizzatore automatico di serie, sistema audio più raffinato, alzacristalli elettrici posteriori e tergicristalli automatici con sensori di pioggia.


Pubblicato da Paolo Sardi, 12/07/2004
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