Logo MotorBox
news

Anteprima: Chrysler 300C


Avatar Redazionale , il 14/09/04

19 anni fa -

Muscoli e numeri da film. Che ti aspetti di veder scendere il governatore Schwarzy. È l'America, del resto: sobrietà bandita. Largo a tratti pronunciati, motori tosti, misure XL. Tutto tanto, a partire dalla calandra per i barbecue domenicali, fino agli interni, ottimi per organizzare la festa di compleanno dei bimbi.

THINK BIG Le alette del logo in punta ricordano la parentela con la PT Cruiser: similitudini finite. Tutto il resto è la concretizzazione di un progetto: sbarcare nel segmento che conta, quello delle berline alto di gamma, i pesi massimi della situazione. E allora cosa meglio di 5 metri d’America, forgiati per evitare l’incubo dei designer a stelle e strisce (e non): passare inosservati.

RĖTRO-LINEE Trucchi: muso duro, poco vetro, ruotone da drugster, spalle larghe. Come dire: portare in strada una concept-car, non allettare il pubblico ai saloni e poi mettere in concessionario le versioni rattrappite e corrette dei prototipi. Ma va. Linee decise e fiere, come dice il vice presidente design, e modanature a scolpire la lamiera e pneumatici da diciotto pollici e doppio terminale di scarico cromato e specchi laterali dettati dal vento e parabrezza poco inclinato, genere "si stava meglio quando si stava peggio".

TRONATI Materiali? Pregiati: c’erano dubbi? Opulenza ma con classe, dettagli non considerati tali. Cioè: effetto tartaruga per volante, leva del cambio, maniglie interne delle portiere. Non piace? C’è sempre il legno di noce della California (optional). E poi quattro corone a far da cruscotto, pelle in gran quantità, sedili leggermente rialzati per incrementare l’effetto trono con tutti gli annessi deliri di onnipotenza.

SUPERPOTENZA USA Motori a crescere. Si parte dal 2.700 DOHC V6 bialbero, si passa dal 3.5 litri SOHC V6 monoalbero e si arriva al 5.7 litri V8 HEMI. Cambi rigorosamente automatici, american style. Insomma, roba da far venire i lucciconi ai nostalgici, con il groppo in gola per l’Hemi 426: anni ’60 e ’70. Inutile specificare che di potenza non ne manca (340 cavalli e 525 Nm di coppia): semmai incuriosisce il sistema MDS (Multi-Displacement System), di serie per la prima volta in Europa.

ECONOMICA Si tratta di una specie di rimorso di coscienza automatico che in caso di paranoie per l’eccesso di ricchezza e di consumi disattiva metà dei cilindri, trasformando il V8 in un quattro cilindri senza alcun intervento da parte del guidatore, in soli 40/1.000 di secondo. Conseguenze? Nessuna, se non ridurre fino al 20% i consumi di benzina e azionare un'istantanea pulizia di coscienza di fronte al lavavetri del semaforo.

C'E' ANCHE TOURING Per il capitolo relativo agli immancabili pruriti sportivi c’è tanto di trazione posteriore. Accorgimento che ha dato il la al design extra lungo del cofano, agli sbalzi ridotti all’osso, a una ripartizione dei pesi sinonimo di divertimento di guida. Se invece la linea vi ingrifa ma ci sono bimbi e cagnolone, la soluzione di chiama Touring. Coda allungata, portapacchi sul tetto e il gioco è fatto, con le versioni 3.5 e 5.7 HEMI disponibili a trazione posteriore RWD e integrale permanente AWD.

PRESTO IN ITALIA Chicche anche per la versione familiare, ovviamente: tipo il portellone d’acciaio che ha la forma di una "L" rovesciata e cerniere sulla parte posteriore del piano di carico, in modo da poterlo sollevare quasi verticalmente senza costringere (chi apre) a indietreggiare. Capacità di carico? Non ci si può lamentare: 630 litri (504 litri nella versione Sedan) in conformazione standard, mentre ribaltando in avanti i sedili posteriori si vola a 1.602 litri e 2,07 metri di pianale. Arriva da noi? Claro che sì. Tocca però pazientare un attimo: le previsioni parlano della primavera 2005. Prezzi? Per ora si brancola nel buio.


Pubblicato da Andrea Sperelli, 14/09/2004
Gallery
Vedi anche