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Anteprima: VW Golf GTi 2005


Avatar di Mario Cornicchia , il 13/09/04

19 anni fa -

Torna la GTI, sigla indimenticabile per generazioni di giovani vissuti a cavallo degli Anni 70. Torna nella nuova veste, con il bordino rosso di un tempo e prestazioni da supercar. Ma non è più un mito.

CLANDESTINA Un filetto rosso distribuito con moderazione, parafanghi allargati, finiture nere e tanti cavalli. Una ricetta semplice per inventare un mito e una intera generazione di automobili. Nasceva così la GTI, la Golf più Golf di tutte, l’auto più desiderata dai giovani nati tra la fine degli anni 50 e i primi anni 60, un progetto quasi clandestino portato avanti da un manipolo di ingegneri di Wolfsburg che la sapevano lunga.

IMBATTIBILE Era il 1976, e 110 cavalli su una scatoletta disegnata da Giugiaro sembravano una enormità. E lo erano: la scatoletta pesava più o meno quanto oggi pesa una Fiat Seicento. Andava un botto, ai semafori era imbattibile e gli sgommatori con le Alfa erano costretti ogni volta a gettare la spugna. Un mito che ha creato la famiglia delle piccole GTI, formula prontamente copiata da tutti i concorrenti.

SI E' IMBORGHESITA Un mito che piano piano è andato appannandosi. Che ha retto bene fino alla seconda serie, l’ultima con il filetto rosso e quella che ha decretato il vero boom della GTI e della sorellastra GTD, un mito che ha iniziato a passare nel dimenticatoio con la terza serie, troppo borghese, e che ha definitivamente visto l’oblio con la quarta serie della Golf.

RINFRESCATINA Ora Volkswagen tenta il recupero del mito di cui ha paternità certa. La nuova GTI nasce sulla base della meno riuscita delle Golf, la quinta serie, la più anonima e meno originale, un cocktail di stili e di auto diverse, per dirla in poche parole: la Golf meno Golf di tutte le Golf.

TRUCCHI Difficile resuscitare il mito GTI con armi così deboli e Volkswagen ha deciso di impiantare sulla Golf un frontale da Audi, con la calandra a nido d’ape che sembra allungarsi (ma è soltanto una mano di nero sul paraurti) fin sotto il paraurti, nel tentativo di donarle una personalità forte.

TORNA IL ROSSO Torna anche il bordino rosso, che sottolinea il profilo della calandra, ma forse è troppo tardi… A nido d’ape sono anche le due grandi finte bocche di ventilazione ai lati del paraurti che, quasi rallistiche, incorporano un paio di fari supplementari. Ai cerchi da 17 pollici gommati taglia 225 è abbinato un assetto ribassato di 15 millimetri e, in coda, lo scarico non potrebbe che essere doppio.

LO SCATTO C'E' Le pinze dei freni sono rosse a sottolineare la ricetta a base di testosterone della nuova GTI: il quattro cilindri turbo 2 litri Euro 4 eroga 200 cavalli e 280 Nm tra 1800 e 5000 giri, abbinato a un cambio manuale a sei rapporti o al cambio DSG a doppia frizione e comando sequenziale. La GTI quinta serie raggiunge i 235 km/h, accelera da 0 a 100 km/h in 7,2 secondi (6,9 con il cambio DSG) e della vera GTI sembra mantenere le doti imbattibili di ripresa, con 7,5 secondi per passare da 60 a 100 km/h in quinta.

RIMPIANTI Tutto sport anche all’interno, con sedili sportivi molto profilati e dotati di appoggiatesta integrati regolabili e, omaggio alla prima GTI, il volante a tre razze con finiture in alluminio, ora rivestito in pelle traforata. Un amarcord un po’ raffazzonato, la vera GTI non era potenza pura, era uno stile di vita, bandiera di una generazione di auto e di appassionati. Non ci sono più le GTI di una volta…


Pubblicato da M.A. Corniche, 13/09/2004
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