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Test pneumatici

Test: Yokohama Advan Fleva, BluEarth-Es e Geolandar A/T


Avatar di Emanuele Colombo , il 27/03/17

7 anni fa - Prova dei nuovi pneumatici Yokohama: gli sportivi Advan Fleva, gli ecologici BluEarth-Es e gli offroad e all seasons Geolandar A/T

Prova dei nuovi pneumatici Yokohama: gli sportivi Advan Fleva, gli ecologici BluEarth-Es e gli offroad e all seasons Geolandar A/T

PER TUTTI I GUSTI Tre nuovi pneumatici per soddisfare proprio tutte le esigenze: Yokohama Advan Fleva (V701); Yokohama BluEarth-ES (ES32) e Yokohama Geolandar A/T (G015) sono le nuove proposte che il costruttore giapponese ci ha sottoposto nel comprensorio del Circuito di Franciacorta, ideale per le prove in pista come per il fuoristrada.

PRIMA LA PISTA Lo Yokohama Advan Fleva V701 è una gomma pensata per le compatte sportive e cerca il compromesso ideale tra le performance nell'uso sportivo e la durata che si richiede a un pneumatico comunque stradale. L'ho messo alla frusta in circuito, montato su una Mercedes A45 AMG da 381 cavalli, dotata di trazione 4matic: integrale che privilegia leggermente l'anteriore.

SINCERA OLTRE IL LIMITE La sensazione è subito positiva: l'inserimento e il feeling di guida sono molto buoni e mi danno completa fiducia. Già alla terza curva, che inserisce in una chicane, forzo l'inserimento riscontrando una perdita di aderenza molto morbida e controllata, e un comportamento oltre il limite sincero quanto facile da interpretare.

SANGUE FREDDO La guida è precisa eppure morbida, senza reazioni brusche o antipatiche. In questo il buon equilibrio della Mercedes aiuta, ma ricordiamoci che c'è “tanta macchina” da tenere a bada, sia in termini di massa sia in termini di prestazione. E la gomma, in questo frangente, fa una gran bella figura. Merito di tasselli piuttosto grandi, che danno stabilità, e che in coppia con una mescola evidentemente azzeccata scaldano davvero poco.

PRESTAZIONI CHE DURANO In questi giorni, con temperature dell'aria comprese tra 16 e 19 gradi, in pista l'Advan Fleva si stabilizza a poco più di 50 gradi e dopo tre giorni di strapazzi da parte di colleghi dallo stile e dalle capacità eterogenee, i treni di gomme mostrano un'usura davvero contenuta. Soprattutto sulle spalle, che in un uso pistaiolo sono molto sollecitate.

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BRUTTE MA BUONE Passiamo alle Yokohama Geolandar A/T G015, pensate per l'uso fuoristradistico. La scolpitura, va detto, non è bellissima a vedersi, per via di scanalature fitte, sottili e profonde. Il disegno, però, ha la funzione di ridurre la rumorosità su asfalto pur mantenendo l'elevata capacità drenante nel fango e sull'acqua del Geolandar precedente.

PER TUTTE LE STAGIONI Non potendo fare un confronto diretto mi limito dire che la sensazione di aderenza in fuoristrada del nuovo Yokohama è molto elevata, così come la direzionalità su strade bianche e dissestate, affrontate a passo disinvolto. Anche la capacità di ammortizzare ciottoli e asperità del fondo sembra una qualità del Geolandar. Dulcis in fundo, la particolare mescola rende questo pneumatico adatto e omologato anche come invernale, con tanto di fiocco di neve stampigliato sul fianco: una vera gomma all seasons.

SILENZIO, SI GUIDA Chiudo la prova con lo Yokohama BluEarth-ES ES32, pneumatico turistico che nelle intenzioni riduce al massimo la rumorosità e la resistenza all'avanzamento, a vantaggio dei consumi. Tutte doti che, va detto, sono semplicemente impossibili da valutare a orecchio sulle strade normali e senza termini di paragone omogenei: servono tratti d'asfalto specifici e attrezzature ad hoc per questo tipo di prove.

IL DRENANTE NON FA TESTO Anche qui, però, ho sensazioni positive per quanto riguarda la risposta allo sterzo e l'assorbimento delle asperità sull'asfalto rovinato. Per quanto, una puntatina sul fondo drenante della BreBeMi mi dà una rumorosità un po' elevata, a bordo di una Mercedes CLA: rumorosità che tuttavia si attenua moltissimo al primo cambio d'asfalto, allorché il fondo si fa più compatto.

SPREMUTA D'ARANCIA La cosa interessante è che per la mescola di tutte queste gomme, Yokohama usa un olio ricavato dalle bucce degli agrumi: certo più sano rispetto agli olii aromatici in uso tempo fa, dalle sgradevoli proprietà... cancerogene. Da dove arriva quest'olio? Yokohama lo ottiene spremendo le bucce che compra da una multinazionale brasiliana di succhi di frutta. E quindi, neanche qui c'è olio di palma.


Pubblicato da Emanuele Colombo, 27/03/2017
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