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Prova

Michelin Pilot


Avatar di Mario Cornicchia , il 13/06/05

18 anni fa - Dall'autostrada alla pista con le stesse gomme.

Dall'autostrada alla pista, ci si cambia soltanto la grisaglia con la tuta ignifuga, le gomme rimangono le stesse: pneumatici tuttofare, asimmetrici e semislick, pensati per la pista e omologati anche per la strada. Se asciutta

UNO PER TUTTO Nel progettare il Pilot Sport Cup i tecnici Michelin devono aver pensato soprattutto ai porschisti, famosi per arrivare in circuito a bordo della loro Porsche, per buttarsi in pista semplicemente dopo aver smontato le targhe e sostituito le gomme stradali con slick da pista. Da oggi possono smontare soltanto le targhe se calzeranno le loro Cavalline con le Pilot Sport Cup.

SEMISLICK L'ultima trovata di Michelin è uno pneumatico asimmetrico semislick con disegno e mescola pensati per la pista. La spalla esterna è chiusa senza i canali di drenaggio: i canali sono soltanto nella parte interna. Asimmetrica è anche la mescola: pensata per l'handling all'esterno e più adatta al bagnato all'interno per ottenere un buon compromesso tra la tenuta sull'asciutto delle slick e la tenuta sul bagnato. Anche lo spessore del battistrada è differenziato, dai cinque millimetri al centro fino ai 2,5 millimetri, decisamente più ridotto rispetto agli otto millimetri del Pilot Sport.

ZERO GRADI Quanto basta per percorrere circa 20.000 chilometri su strada o per consentire di raggiungere l'autodromo, correre e tornare a casa. A tenere a bada l'usura, oltre che a mantenere costanti le prestazioni e aumentare la velocità limite c'è la resistenza alla centrifugazione con la sommità leggera e alla cintura a zero gradi di deformazione.

MENO SETTE La sommità rigida, superiore del 25% rispetto al Pilot Sport, provvede anche a garantire risposte rapide e precise. Sul bagnato è richiesta molta prudenza e anche quando la temperatura scende sotto i sette gradi la mescola non assicura un grip ottimale. Ragione per cui, pensato per la pista e omologato anche per le strade aperte, i gommisti devono firmare una presa di coscienza dei limiti e altrettanto deve fare chi monta le Pilot Sport Cup. Sono soltanto quattro i centri che le vendono, oltre ai concessionari Porsche. Costano circa il 10% in più rispetto alle Pilot Sport.

FACCIA A FACCIA Sul circuito di Imola, montati su una Carrera Cabrio, le Pilot Sport Cup si comportano bene. Pochi giri per una comparativa tra le due Pilot Sport. Se le Pilot Sport si dimostrano già ottime gomme anche in pista, progressive e affidabili, le Cup sono decisamente più pistaiole, più nervose e più precise, meno attente al comfort ma più scrupolose nel misurare i centimetri che separano dai cordoli. La differenza, poi, si vede sulla distanza, dove le Cup, forti della loro mescola pistaiola in grado di reggere alte temperature, sembrano capaci di garantire prestazioni competitive fino all'ultimo giro.


Pubblicato da M.A. Corniche, 13/06/2005
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