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Guida pratica

Come far durare le gomme più a lungo. 10 regole d'oro


Avatar di Andrea  Rapelli , il 29/05/14

9 anni fa - Il decalogo per chi vuole allungare la vita agli pneumatici

Come far durare le gomme più a lungo. 10 regole d'oro

Allungare la vita delle gomme è possibile, seguendo alcune indicazioni precise. Il tutto senza perdere mai di vista la sicurezza

PUNTO DI CONTATTO Spesso ce ne dimentichiamo ma gli pneumatici della nostra auto sono il nostro unico punto di contatto con la strada. Garantiscono accelerazione, frenata, tenuta in curva... Come capirete facilmente, appare sacrosanto tenerli da conto. E, perché no, farli durare il più a lungo possibile, per quel che si può. Vediamo allora come allungare la vita della gomma: ecco 10 semplici regole da tenere sempre a mente.

1. UNDER PRESSURE Sembra incredibile ma circa un italiano su due viaggia ancora (siamo nel 2014!) con una pressione degli pneumatici non a norma, spesso molto più bassa del valore corretto. In questo modo non solo si consuma più carburante – aumenta la resistenza al rotolamento – ma si rischia anche grosso: il rotolamento fa sì che gli elementi interni si surriscaldino e si deformino, aumentando il rischio di deformazioni della carcassa, di distacco di intere parti di gomma fino ad arrivare ad un potenziale scoppio finale. Ecco perché i 5 minuti necessari per controllare la pressione paiono poco disturbo in confronto ai benefici. Ricordatevi di farlo a gomme fredde, altrimenti il dato è falsato. E con manometri il più precisi possibile.

2. OGNI TANTO GIRATELE Specie se guidate auto a due ruote motrici, ricordate che una buona regola per percorrere qualche chilometro in più con lo stesso treno di gomme è quello di cambiare la loro posizione sugli assi, in modo da uniformare il consumo del battistrada. Il tutto dovrebbe avvenire circa ogni 10.000 km dal gommista che, in breve tempo, sposta gli pneumatici anteriori al retrotreno e viceversa. Se il battistrada è consumato in modo anomalo e la tipologia di gomma lo consente, si può anche girare lo pneumatico sullo stesso cerchio, facendo sì che la parte interna si trasformi in quella esterna. Ma sempre senza dimenticare la bilanciatura. 

3. CONVERGENZE In quest'ultimo caso, però, a salire sul banco degli imputati dovrebbe essere l'assetto ruote. Ciclicamente, diciamo ad ogni controllo dal gommista (ad intervalli di 5-10.000 km) andrebbero controllati anche la convergenza e gli angoli caratteristici, sia davanti sia dietro (dipende dal tipo di auto). Tenendo sempre presente che, su strada, assetti con camber negativi molto accentuati servono a poco, se non a consumare irregolarmente e più in fretta la parte interna del battistrada. Un bravo specialista, dopo aver ripristinato i valori corretti, dovrebbe rilasciarvi una stampata con tutti i dati: se siete appassionati, potete anche divertirvi a variare questo o quel parametro, per sentirne poi le differenze nella guida.

4. (NON) LAVORATE AI FIANCHI Il fianco, o spalla, è la parte più debole della gomma: in fase di parcheggio bisognerebbe evitare come la peste il contatto con i marciapiedi e serve prestare ancor più attenzione nella guida normale: stringere troppo una curva e urtare il marciapiede può significare dover sostituire lo pneumatico all'istante. Se dovesse comparire un piccolo rigonfiamento sulla spalla dello pneumatico, andate in fretta dal gommista a far valutare il danno. La zona del battistrada è più robusta ma è un vero delitto parcheggiare con sola mezza gomma su un gradino, oppure prendere in piena velocità tombini sporgenti e buche profonde. Oltre a danneggiare la gomma, si rischia anche di piegare i cerchi e, nei casi più gravi, perfino di compromettere la sospensione

5. FERMATE BREVI, SE POSSIBILE Specialmente se anche voi avete un'auto d'epoca (o una seconda auto da divertimento), ricordate che le soste prolungate non piacciono molto alle gomme. Tuttavia, se proprio non potete fare a meno di un lungo stop della vettura, abbiate almeno l'accortezza di parcheggiarla all'ombra, in un luogo poco umido e possibilmente al riparo dagli agenti atmosferici. E gonfiate gli pneumatici fino a circa 3 bar, per evitare che si ovalizzino. Non scordate di controllare la pressione, di tanto in tanto, regolandola al momento di rimettere la macchina in marcia.

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6. PILOTI? SI' MA IN CIRCUITO Qualsiasi auto abbiate, sappiate che gli pneumatici si consumeranno tanto più in fretta quanto più li sfruttate. Gomme che fischiano ad ogni curva, che subiscono frenate e accelerazioni trasversali violente avranno, giocoforza, i giorni contati. L'elisir di lunga vita degli pneumatici prevede uno stile di guida il più possibile pulito e dolce, con poco uso dello sterzo e pressioni sempre lievi su freno e acceleratore.

7. SCELTE CONSAPEVOLI Scegliere la gomma sbagliata per la vostra auto sarebbe come trovarsi a dover correre la Stramilano con un paio di mocassini: magari in fondo ci arrivate ma il percorso sarà una vera sofferenza. Ecco perché gli pneumatici dovrebbero sempre essere uguali su tutte le ruote e, soprattutto, dovrebbero rispecchiare il tipo di auto e l'uso che se ne fa. Ad esempio è inutile, sulle piccole, pensare a gomme ultraperformanti, più morbide e meno longeve di altre a bassa resistenza di rotolamento. D'estate, inoltre, mettete in cantina le gomme invernali: vi regalerete più sicurezza (un estivo ha spazi di frenata più corti rispetto ad un invernale su asfalto caldo) e un maggior risparmio del battistrada del treno adatto ai climi freddi.

8. C'E' MODO E MODO DI INVECCHIARE Quando uno dei due treni è smontato, occorre seguire alcune semplici regole per non rovinare le gomme. Allo smontaggio, dopo un'accurata pulizia, ricoverate gli pneumatici impilati, in un luogo buio e con umidità controllata. In questo modo, al loro rimontaggio, sarete certi che non avranno subito alcun tipo di danno. Se non avete spazio a casa, lasciateli al gommista: provvederà lui a stoccarli correttamente per voi, previo esborso di una somma solitamente esigua.

9. GLI ANNI PASSANO Naturalmente, quando il consumo del battistrada arriva in corrispondenza degli indicatori posti fra i tasselli (1,5 mm di spessore), la gomma va sostituita. Tuttavia, sarebbe meglio programmare il cambio di scarpe già quando lo spessore residuo raggiunge i 3 mm. Può capitare, specie se si percorrono pochi km all'anno, che lo pneumatico diventi poco elastico con il passare del tempo e, quindi, quasi insensibile al consumo. Oltre che meno grippante. Ecco perché le gomme invecchiate non si possono tenere per sempre: passati i 5-6 anni d'età sarebbe meglio sostituirle comunque, anche se non appaiono molto deteriorate.

10. QUESTIONE DI ETICHETTA Nella scelta del nuovo treno di gomme, privilegiate quelle di categoria A, ovverosia con una bassa resistenza al rotolamento (rolling resistance). In questo modo, a fronte di pochi euro in più versati al gommista, riuscirete a consumare meno carburante rispetto a coperture di tipo tradizionale. Ormai in commercio ce ne sono una valanga: per verificare che siano green basta guardare l'etichetta dei consumi, simile a quella attaccata sui più comuni elettrodomestici. Se riporta la lettera A o B, andate sul sicuro.


Pubblicato da Andrea Rapelli, 29/05/2014
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