Logo MotorBox
Prova

Dacia Dokker, ora anche in video


Avatar di Andrea  Rapelli , il 27/07/12

11 anni fa - Una Lodgy in piccolo

Nata da una costola della sorella maggiore, la Dacia Dokker offre portiere scorrevoli, 5 posti e un bagagliaio cavernoso. Volendo, c'è anche la versione Van

Benvenuto nello Speciale TUTTE LE PROVE AUTO DEL 2012, composto da 100 articoli. Seleziona gli articoli di tuo interesse cliccando il sommario TUTTE LE PROVE AUTO DEL 2012 qui sopra, oppure scorri a fondo pagina la panoramica illustrata dell'intero speciale!

FAMIGLIA GRANDI NUMERI Sarà la congiuntura economica sfavorevole, sarà la voglia di tornare a guidare auto semplici e con pochi fronzoli, sta di fatto che il low-cost è un filone che tira. Ad un ritmo frenetico: solo due mesi fa scrivevo della Lodgy, ora sono qui a parlarvi della Dacia Dokker, MPV in formato mignon nata da una costola della sorellona.

IDENTITA' (POCO) NASCOSTE Fronte spaziosa, sguardo bonario, occhi piccoli: non serve essere particolarmente fisionomisti per capire che la Dacia Dokker prende parecchia ispirazione dalla Lodgy, almeno nel frontale. Dietro, invece, le cose cambiano, perché l'ultima arrivata prende una strada tutta sua, a causa della commercialissima porta a doppio battente e delle aperture laterali scorrevoli. Bella non è, la Dokker, ma una certa personalità, tra le pieghe delle lamiere, traspare.

SMILZA Le differenze più grandi, rispetto alla Lodgy, stanno tutte nelle misure: la Dacia Dokker è più corta di ben 14 cm, pur rimanendo tutto sommato allineata in altezza e larghezza, con il passo che fotocopia quello della sorellona (ma è minore di 10 cm rispetto alla Logan MCV). Comunque, la Dokker non è affatto pensata per nani, anzi: qualche limite in larghezza, quando ci si siede in tre dietro, c'è tuttavia non mancano una buona quantità di spazio per le gambe e una vera cascata di cm in altezza.

SI SALE FACILE L'accesso a bordo? Nella media davanti, da pasciàgrazie alle portierone scorrevolidietro. Con un appunto: una volta seduti sul divano della Dacia Dokker, chiudersi è roba da maciste. Oltretutto, non c'è un blocco di sicurezza meccanico, solo una piccola resistenza. Quindi, se aprite con troppa foga, vedrete la portiera scorrere a battuta e poi, di rimbalzo, tornare in posizione chiusa. Occhio. Un filo più macchinose le operazioni per accedere al bagagliaio: una volta aperta la sinistra (alla bisogna fino a 180 gradi) dovrete sbloccare una piccola leva per spalancare l'altra.

UN POSTO PER TUTTO Non la freghi nel capitolo carico, la Dacia Dokker. Perché, con una capacità che varia da 800 (5 posti) a 3.000 litri (divano posteriore ripiegato a pacchetto) la MPV prodotta a Tangeri offre un vano di carico davvero a prova di venditore ambulante. Piatto, inoltre, e con una soglia tra le più basse in commercio. Magut, trumbé e lavoratori di ogni ordine e grado potranno invece contare sulla Dacia Dokker Van, senza sedili posteriori, finestratura e con una sola portiera laterale scorrevole.

MIX NOTO Nulla di nuovo sul fronte propulsori: la Dacia Dokker riprende quasi tutti i motori della Lodgy, ad eccezione del 1.5 dCi 110 CV, rimpiazzato dal 75 CV. Capace comunque di 4,5 l/100 km e 118 g/km, risultati fatti segnare anche dal dCi da 90 CV, top di gamma a gasolio. Chi percorre pochi km all'anno può buttarsi sul sempreverde 1.6 MPI 85 CV (7,5 l/100 km, 175 g/km) o sul rotondo 1.2 TCe da 115 CV, per 6,1 l/100 km e 140 gr/km.

BIVALENTE Una sorpresina arriva dalla gamma della Dacia Dokker: sparisce la versione base, colpevole, con tutta probabilità, di aver incontrato poco i gusti del grande pubblico. Si potrà scegliere, quindi, tra Ambiance e Laureate, con differenze che non fanno gridare allo scandalo: la prima può già contare su 4 airbag, ABS, attacchi Isofix sui sedili posteriori e servosterzo, fra le altre cose. La seconda, più completa, aggiunge paraurti in tinta, dettagli cromati all'interno, la seconda portiera laterale scorrevole, fendinebbia, barre al tetto, volante e sedile regolabili in altezza, computer di bordo. Gli optional? Per adesso si conoscono i prezzi di Media Nav, con prese usb/aux, Bluetooth e touchscreen da 7” (450 euro), impianto audio con lettore cd/mp3, Bluetooth e prese per collegare fonti esterne (350) e sensori di parcheggio posteriori, offerti a 300 euro. Last but not least, l'ESP, sempre optional. Non ci piace.

VEDI ANCHE



PREZZI FREDDI Per toccare con mano la Dacia Dokker dovrete attendere fino a novembre: al momento, oltre al già citato costo di alcuni accessori, si sa che il prezzo d'attacco della 1.6 MPI Ambiance si posizionerà a 9.900 euro, come quello della Lodgy base. Decisamente più aggressivo il listino della Dacia Dokker Van, fissato a 7.200 euro IVA esclusa.

GUARDA IL VIDEO

TIEPIDA Fedele alla sua impostazione grezza, Dacia Dokker accoglie a bordo un po' a modo suo. Passino le solite plastiche rigide e scricchiolanti sui fondi ruvidi, ma non ritagliarsi il proprio posto guida preferito con facilità può essere irritante, sulle prime, viste le scarse regolazioni di volante e sedile. Detto questo, quel poco che c'è è tutto a portata di mano. Anche i portaoggetti: ce ne sono, sparsi nell'abitacolo, per 44 litri. Peccato che quello in plancia, senza copertura, abbia un fondo liscio e rigido, colpevole di far scivolare gli oggetti in curva.

MINIMO SINDACALE La filosofia costruttiva Dacia traspare tutta osservando più in dettaglio la Dokker. Stampaggi delle plastiche poco curati, lamiere e saldature a vista in abitacolo, rivestimento del padiglione fissato approssimativamente. In un quadro del genere, robusto ma non in grado di appagare l'occhio, spicca il cofano motore che si solleva da solo, grazie a due pistoncini idraulici. La ruota di scorta, optional, si fissa esternamente, sotto il pianale posteriore, come sulle francesi di una volta. Di serie, c'è il kit di gonfiaggio.

90 PER COMINCIARE Inizio dalla Dacia Dokker con il 1.5 dCi 90 CV, il turbodiesel che, con tutta probabilità, costituirà gran parte delle vendite. Si apprezza soprattutto per la docilità di funzionamento, con la coppia che serve per spingere bene senza smanettare troppo con il cambio. Comincia a tirare da circa 1.400 giri e continua fino a 3.000 per poi mollare il colpo. Poche le vibrazioni, diventa rumoroso quando si tirano le marce o in autostrada. Già che ci siamo: dovrete abituarvi a convivere con parecchi fruscii, da 120-130 km/h in su.

PORTA A PORTA La taratura delle sospensioni, duretta e sostenuta, sembra fatta su misura per le consegne dei corrieri, che devono caricare un sacco di peso. La diretta conseguenza è che la Dacia Dokker segue piuttosto bene le traiettorie, impostate con una certa approssimazione a causa dello sterzo, turistico e poco preciso ai piccoli angoli. Il limite, che prende le sembianze del sottosterzo, si raggiunge piuttosto rapidamente, tuttavia la coda è docile e l'ESP non deve calare la mannaia per mettere a posto le cose. Sulle buche e sul pavé si saltella un po' (specie dietro) ma a disturbare è più che altro l'impatto sonoro, praticamente da furgone. Fortuna che le gomme barra 65 si rivelano morbidose sulle traversine autostradali.

RIPIEGO I 75 CV del 1.5 dCi depotenziato potrebbero suonare come un ripiego e un po', in effetti, lo sono: inizialmente le risposte sembrano molto simili a quelle del 90 CV ma dopo qualche minuto si avverte una maggior ruvidezza, condita con prestazioni più fiacche, anche utilizzando a fondo ogni singola marcia. Il tutto, con consumi che, più o meno, ricalcano quelli del dCi più potente. La Dacia Dokker risente dei percorsi autostradali, dove fa segnare medie nell'ordine dei 15-16 km/litro, principalmente a causa delle 5 marce. Su statale, invece, si notano punte di 5,2-5,3 l/100 km segnati sul computer di bordo.


Pubblicato da Andrea Rapelli, 27/07/2012
Gallery
Tutte le prove auto del 2012