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Prova

Citroën Grand C4 Picasso


Avatar Redazionale , il 11/10/13

10 anni fa - Siete pronti a viaggiare nello spazio? Guardate il video

La Citroën Grand C4 Picasso reclama un posto al sole tra le monovolume puntando su spazio, versatilità e qualità della vita a bordo. E sotto il cofano arriva anche un due litri turbodiesel amico dell'ambiente. Guarda il video

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VIAGGIO NELLO SPAZIO Picasso pittore non è stato certo un esponente dello spazialismo ma quella della nuova Citroën Grand C4 Picasso è un’altra storia. Per farsi largo nel segmento delle monovolume lei punta proprio sul concetto di spazio. E stavolta i panni degli artisti li vestono gli ingegneri, capaci di sfruttare al massimo ogni singolo centimetro.

QUESTIONE DI PASSO Bando alle ciance e veniamo subito ai dati più importanti. Rispetto alla generazione uscente la lunghezza cambia giusto di qualche millimetro (459 cm) ma all’interno l’abitabilità fa un salto avanti epocale. L’adozione del nuovo pianale modulare EMP2 permette al passo di darsi una bella stiracchiata (+11 cm) e di stabilire il nuovo record della categoria (284 cm), permettendo di ricavare sette posti veri, con due sedili supplementari che, quando non servono, possono essere ripiegati per scomparire nel piano di carico.

APRITI, SESAMO A confronto con la “vecchia” Grand Picasso, qui si ha molto più spazio, tanto in terza quanto in seconda fila, cui si accede anche più facilmente, grazie a un’apertura delle porte più ampia. Il bagagliaio mette su centimetri a sua volta: ora tra i due passaruota ci sono ben 117 cm, mentre il volume cresce di 69 litri, per un totale di 645 litri quando si viaggia comodamente in cinque. Tuttavia, facendo scorrere in avanti i sedili della fila centrale (regolazione di serie sui due allestimenti top e con un’escursione di 15 cm, cifra da prima della classe) si può superare anche il muro dei 700 litri. Per i piccoli oggetti di uso quotidiano c’è un’infinità di vani sparsi qua e là, in plancia, nelle porte, sotto i sedili e perfino nel pavimento, mentre per trasportare qualcosa di particolarmente lungo, fino a 275 cm, si può reclinare in avanti lo schienale del passeggero anteriore.

E LUCE FU Le dimensioni insomma contano, è inutile raccontarla diversamente, ma se la Citroën Grand C4 Picasso è un’auto che fa della qualità della vita a bordo il suo asso nella manica, il merito va anche ad altri aspetti, come la luminosità dell’interno. Da questo punto di vista c’è un dato che conta più di tante parole: la superficie vetrata totale può raggiungere i 5,7 metri quadri, un altro valore best in class, complice il parabrezza panoramico e il tetto in cristallo (optional da 756 euro, spesi bene se qualcuno occupa spesso i posti posteriori).

SEGNI PARTICOLARI Proprio la forma del padiglione è uno degli elementi distintivi della Citroën Grand C4 Picasso, che si distingue dalla sorella a cinque posti per l’arco metallico che gira sopra l’abitacolo, per il taglio del frontale con i Led dei fari annegati tra i due baffi cromati che danno slancio al double chevron e per le luci di coda che creano un suggestivo effetto 3D e danno un tocco high tech alla vista d’insieme.

La stessa aria tecnologica l’ha anche la plancia, specie sugli esemplari più ricchi (Intensive e Exclusive), che sfoggiano al centro uno schermo da ben 12”, attraverso il quale è possibile tenere sott’occhio un mare di informazioni. A fargli da spalla di lusso c’è un secondo schermo da 7” touch, che permette invece di comandare in punta di dita la climatizzazione, lo stereo e l’eventuale navigatore, oltre a diversi settaggi.

DI TUTTO, DI PIU’ Da un punto di vista delle dotazioni, la Citroën Grand C4 Picasso può montare gadget elettronici di ultima generazione, utili tanto ad aumentare il comfort, quanto la sicurezza. Giusto per fare qualche esempio, posso ricordare la chiave elettronica, il portellone motorizzato, il cruise control adattivo che mantiene la distanza di sicurezza, un radar che avvisa quando c’è un imminente rischio di collisione e che lavora a braccetto anche con le cinture di sicurezza attive (che vibrano anche quando si cambia corsia senza mettere la freccia), gli abbaglianti automatici, il sistema di sorveglianza dell’angolo morto posteriore e il Citroën eTouch, che comprende un dispositivo per chiamate di emergenza e di assistenza di localizzazione.

IN MEDIO STAT VIRTUS La Citroën Grand C4 Picasso è disponibile in quattro livelli di allestimento per la clientela privata (Attraction, Seduction, Intensive ed Exclusive), con l’aggiunta di una quinta versione pensata per le flotte (Business). La maggior parte degli ordini confluirà sugli allestimenti intermedi e a prima vista sembra interessante soprattutto l’Intensive, con standard, tra le altre cose, il navigatore satellitare, i cerchi in lega da 17”, il dispay panoramico da 12”, i sensori di parcheggio e la telecamera posteriori, il climatizzatore automatico bizona e i fendinebbia con funzione cornering. Per avere un quadro più preciso è però meglio consultare il listino allegato, che si trova in fondo all’articolo.

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TAGLIO ALLE EMISSIONI Quanto alle motorizzazioni, i riflettori sono tutti per il nuovo due litri BlueHDi da 150 cv, che rientra già nei limiti della normativa Euro 6 grazie al modulo SCR, che inietta un composto a base di urea nel sistema di scarico facendo crollare le emissioni di NOx e CO2 (110 o 117 g a seconda che il cambio sia manuale o automatcio). Al di là delle raffinatezze tecniche, non sarà questo il motore più richiesto. Questo ruolo spetterà al 1.600 e-HDi nella versione da 115 cv, anche se a catalogo c’è pure la variante più economica da 92 cv. A completare il quadro ci sono poi due 1.600 a benzina, il VTi aspirato da 120 cv e THP da 156 cv.

SISTEMAZIONE DI LUSSO Per descrivere l’abitacolo della Citroën Grand C4 Picasso i vertici delle Casa parlano di “spirito loft” e una volta a bordo si capisce che la loro non è proprio una boutade. L’ambiente è luminoso, disegnato con cura e gli arredi trasmettono una buona sensazione di qualità. La maggioranza delle parti che si toccano hanno superfici morbide e le plastichine economiche sembrano messe al bando.

Il sedile è leggermente rialzato e offre una vista da belvedere su quanto accade attorno, complice l’ampiezza delle superfici vetrate. Le regolazioni sono ampie e permettono ai fantini di trovare la posizione corretta, così come ai pivot.

GIOCO DI SQUADRA Per la gioia di tutti c’è la possibilità di avere come optional il sedile con funzione di massaggio, mentre per il passeggero anteriore c’è pure un poggiagambe che trasforma il sedile in chaise longue. Chi siede nella fila centrale non ha simili agi ma non se la passa affatto male, con spazio a iosa, e tutto sommato si viaggia bene anche in terza fila, anche se si ha un’altezza superiore alla media. Ciò a patto che tutti a bordo siano disposti a stringersi un po’: avanzando il sedile anteriore e quelli della fila centrale, tutti possono sorridere e arrivare a destinazione riposati.

IL TERZO OCCHIO Una volta in movimento, capire al volo quali siano i reali ingombri non è un’impresa semplice ma il diametro di sterzata è molto contenuto e alla fine ci si muove abbastanza facilmente anche negli spazi stretti. Chi avesse timore delle manovre in stile Tetris sappia che nel menù dei gadget a richiesta ci sono comunque anche i sistemi Park Assist e Vision 360. Il primo manovra da solo lasciando al pilota solo il compito di frenare e accelerare, mentre il secondo propone uno stuolo di telecamere che offrono un veduta dall’alto della macchina e dello spazio circostante. Last but not least c’è pure un’altra camerina sul muso che fiuta l’arrivo di mezzi o pedoni quando ci si immette nel traffico e che invia le immagini all’eventuale schermo centrale. Quest’ultimo è spettacolare e zeppo d’informazioni, all’inizio non sempre individuabili a prima vista, così come lo schermo più piccolo da 7” richiede un minimo d’apprendistato prima che si riesca ad azionare i comandi come si vuole senza distrarsi.

ROSA SENZA SPINE Venendo al comportamento stradale, la Citroën Grand C4 Picasso si dimostra una rosa praticamente senza spine. Il nuovo pianale EMP2 è collocato 2 cm più vicino al suolo rispetto a quello della generazione precedente, che pesava anche un quintale in più, e ospita un motore piazzato a sua volta più in basso, di 5 cm. Se a ciò aggiungiamo che l’altezza totale è diminuita di 3 cm è chiaro come il baricentro sia ora in posizione più favorevole e per capitalizzare al meglio questo vantaggio arrivano anche carreggiate allargate, di 82 mm davanti e di 31 dietro. Meglio piantata per terra, la Grand C4 Picasso può permettersi il lusso di adottare sospensioni più morbide, a vantaggio del comfort, ma senza lasciare spazio al rollio nel misto. Tra le curve la macchina si muove insomma con notevole disinvoltura. Ci sarebbe anche da divertirsi, se lo sterzo offrisse un’idea più precisa di cosa sta accadendo tra le ruote e l’asfalto.

DRITTA COME UN FUSO D’altro canto, pensare alla Picasso come a un’animale mangiacurve sarebbe forse troppo. Il suo habitat ideale restano le strade aperte e i percorsi autostradali. Qui se la cava alla grandissima, offrendo un comfort, anche acustico, di alto livello e filando dritta come un fuso anche a velocità da autobahn tedesche. Con il turbodiesel BlueHDi (e con un totale di quattro persone a bordo) ho visto più dei 200 indicati senza che la macchina facesse una piega e senza che il volante si alleggerisse in modo fastidioso. Figuratevi ai nostri 130 Codice…

MEGLIO L’AUTOMATICO Quanto proprio al motore, la bontà di questo due litri è nota da tempo e il giro di vite dato sul fronte emissioni in questa nuova configurazione non è ottenuto a scapito delle prestazioni. Il meglio viene fuori ai medi, ma anche riprendendo dai bassi regimi si può contare sempre su una progressione fluida. Dopo averlo provato con entrambe le trasmissioni disponibili, credo che la mia scelta cadrebbe sul nuovo cambio automatico. Profondamente evoluto, assicura passaggi di marcia sempre dolci e ora sembra meglio in grado di interpretare i desideri del pilota, quasi gli leggesse nel pensiero, offrendo praticamente sempre la marcia giusta. In ogni caso si ha a portata di mano anche una modalità manuale che si rivela discretamente rapida a rispondere ai comandi delle leve poste al volante.


Pubblicato da Paolo Sardi, 11/10/2013
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