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Hacker e terrorismo: i rischi delle auto a guida autonoma


Avatar di Emanuele Colombo , il 22/08/17

6 anni fa - Attacchi terroristici e guida autonoma: il rischio sono gli hacker

Hacker e terrorismo: i rischi delle auto a guida autonoma

Attacchi terroristici e guida autonoma: un esperto americano sottolinea il rischio hacker

UN DUBBIO ATTUALE L'attentato di Barcellona e l'uso di auto e furgoni come armi da parte dei terroristi ha indotto qualcuno a domandarsi se la guida autonoma avrebbe potuto evitare le stragi. Una risposta viene dal divulgatore scientifico americano Simon Garfinkel, che sulle pagine del MIT Technology Review sottolinea come il più grosso ostacolo all'introduzione di camion e taxi robot siano in realtà gli hacker e i rischi collegati a un possibile attacco informatico.

MISSIONE IMPOSSIBILE? La sicurezza informatica dei veicoli a guida autonoma rischia di diventare un problema ancora più complesso della messa a punto dei sistemi di navigazione e anti-collisione. Nonché degli aspetti legali ed etici. Microsoft spende più di un miliardo di dollari l'anno per implementare i sistemi di sicurezza di Windows, eppure gli hacker trovano di continuo nuovi sistemi per aggirarne le difese.

LE FALLE DEI SOFTWARE “I sistemi per la visione computerizzata e l'evitamento degli ostacoli […] si basano su complessi algoritmi di apprendimento che non sono del tutto compresi nemmeno dalle compagnie che li utilizzano”, sostiene Garfinkel. E questa conoscenza lacunosa potrebbe aprire la porta ai pirati per portare i loro attacchi.

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UNA CONTINUA RINCORSA Non solo. I sensori che guidano le auto robot potrebbero venire confusi tramite puntatori laser ad alta potenza e l'anno scorso alcuni ricercatori delle università della South Carolina, di Zhejiang e della società specializzata Qihoo 360 hanno dimostrato di poter accecare il sistema di guida di una Tesla Model S. “I nostri esperti esplorano continuamente nuove difese per i veicoli autonomi del futuro, […] ma di pari passo con la tecnologia evolve anche la minaccia”, ha ammesso Sarah Abboud, portavoce di Uber.

LA MINACCIA INTENZIONALE Quindi, se le auto robot promettono di eliminare dalle strade gli incidenti per distrazione, è anche vero che la loro gestione automatizzata e da remoto – con particolare riferimento alle future flotte di taxi e veicoli per il trasporto pesante – potrebbe rappresentare una ghiotta opportunità per organizzare attacchi di massa, facendo impazzire intenzionalmente centinaia di auto allo stesso tempo.


Pubblicato da Emanuele Colombo, 22/08/2017
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