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Fuso Canter E-Cell


Avatar di Luca Cereda , il 15/03/16

8 anni fa - 100 km di consegne a emissioni zero

100 km di consegne a emissioni zero con il Fuso Canter E-Cell

GO GREEN Con le città sempre più “allergiche” al gasolio e le normative sulle emissioni più stringenti, i camion vedono diventare rosso il semaforo del centro. Qualcosa, a breve, dovrà cambiare. In Mercedes si sono già mossi, non solo sul fronte auto – dove entro il 2017 debutteranno altri 10 modelli ibridi plug-in. Nel prossimi mesi arriverà anche Fuso Canter E-Cell, versione elettrica del “light truck” Daimler, ancora marchiato Mitsubishi. Questo nonostante Fuso sia a tutti gli effetti un brand della galassia Daimler capace, da solo, di contribuire al fatturato del ramo truck per una fetta del 40%.

ADATTATO Serve la patente C per guidare il Canter, anche elettrico: la massa complessiva, in qualsiasi configurazione, supera infatti le 3,5 tonnellate. Il Fuso Canter E-Cell – otto prototipi la mondo in fase di rodaggio- nasce adattando la versione classica (motorizzata diesel o ibrida plug-in) alle esigenze del trasporto a corto e medio raggio. Il motore elettrico da 110 kW (150 cv) è montato all’anteriore, le batterie agli ioni di litio (48,4 kWh di capacità) sono divise in pacchetti posizionati a entrambi i lati del telaio. Telaio che rimane a longheroni – come sulle versioni diesel - per poter reggere bene spostamenti di portate da quasi tre tonnellate.

L’AUTONOMIA Il progetto, dunque, non va molto oltre il “trapianto di cuore”, almeno in questa fase iniziale. Tuttavia, ci sono delle differenze sostanziali nelle prestazioni di un Canter elettrico. L’elettrificazione “ruba” al carico utile circa 500 chili, principalmente per via delle batterie. Le quali, potendo, si ricaricano in un’ora con la fast-charge (altrimenti ce ne vogliono sette, con la presa a 230 V) e garantiscono un’autonomia dichiarata di 100 km. Dichiarata ma non posticcia – precisa Daimler: i 100 km non sono infatti un dato di omologazione, bensì una stima frutto di test effettuati in condizioni d’utilizzo reali con i primi esemplari pilota. Allo stesso modo, però, va precisato che sull’autonomia incide (e non poco) anche il carico. Con ovvie differenze in base agli allestimenti, a cassone o furgonato, e al passo (da 2500 fino a 4300 mm).

A CONTI FATTI I vantaggi, invece, vanno oltre il libero accesso a centri urbani e ZTL. Daimler ha calcolato, grazie all’elettrico, un risparmio sui costi di esercizio del 64% e una manutenzione semplificata oltre che meno onerosa (le batterie, prodotte da Daimler, sono garantite per 10 anni). Resta da capire quanto tempo servirà per ammortizzare il delta-prezzo, ancora non quantificabile, sulle altre versioni del Canter.

COME VA L’elettrico ha anche il potere di “alleggerire” la guida: ne abbiamo avuto un assaggio in un rapidissimo test a parco chiuso. Con 650 Nm di coppia pronto-uso, il Fuso Canter elettrico scatta appena l’alluce preme sull’acceleratore, e non teme, anche zavorrato, missioni in salita. Con tanta coppia a disposizione, prendere slancio è questione di un attimo, ma c’è anche la possibilità – in “Drive” e in “Retro” – di azionare la funzione di “marcia lenta”. In ogni caso, come per tutti i veicoli di questa classe di peso, la velocità massima è limitata a 90 km/h.

RECUPERA LE FORZE Da buon elettrico, si muove in silenzio il Canter E-Cell. E questo, in certe condizioni, potrebbe cogliere di sorpresa qualche pedone distratto. No problem: per ovviare all’inconveniente c’è un apposito cicalino che suona fino ai 25 km/h, disattivabile –volendo- schiacciando un pulsante. Per il resto, del Canter sorprende il diametro di sterzata, solo 8,6 metri, che insieme a una larghezza contenuta (170 cm) facilita le manovre nei punti in cui la città si trasforma in un dedalo. Se invece soffrite di ansia da autonomia, sappiate che le batterie si ricaricano anche mentre guidate. In fase di rilascio l’elettronica attiva il recupero dell’energia, la cui intensità si regola con una leva alla destra del volante. In questo caso il motore elettrico funge da alternatore, immagazzinando nelle batterie l’energia del freno motore prodotta mentre si avanza per inerzia.


Pubblicato da Luca Cereda, 15/03/2016
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