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SBK 2018

SBK 2018, team Go Eleven: “Siamo burattini senza un futuro”


Avatar Redazionale , il 28/03/18

6 anni fa - Il proprietario del team Go Eleven ha detta la sua sulla SBK 2018

SBK: il team Go Eleven attacca le regole del Mondiale 2018

Il proprietario del team Go Eleven ha speso parole molto dure sul regolamento della SBK 2018

LARGO AI PRIVATI… Il Mondiale SBK 2018 è iniziato sotto il segno della Ducati: nelle prime due manche australiane Marco Melandri ha fatto doppietta, mentre in Thailandia la casa di Borgo Panigale ha potuto festeggiare la vittoria di Davies in Gara 2, lasciando la prima manche al Campione del Mondo in carica Jonathan Rea. Ma stavolta non sono state solamente le “rosse” ufficiali a lasciare il segno: tra i top team, infatti, si è imposta nella seconda heat di Phillip Island e nella prima di Buriram la Panigale R di Xavi Forés, gestita dal team privato Barni Racing.

O FORSE NO Un ottimo risultato, quindi, se si pensa che l’intenzione di FIM e Dorna è stata quella di revisionare il regolamento 2018 per livellare le prestazioni tra le squadre ufficiali e quelle private, in modo che queste potessero essere finalmente della partita per la vittoria iridata. Purtroppo, però, le cose non sono così rosee come sembrano: se è vero che la Ducati di Forés ha portato un po’ di aria fresca nelle posizioni importanti della top ten, tutte le altre derivate dalla serie appartenenti ai team privati sono nelle stesse condizioni dell’anno scorso. Se non peggio.

ANCORA PIÙ IN CRISI L’esempio concreto l’ha portato Gianni Ramello, proprietario del team Go Eleven che ha voluto sottolineare come il regolamento 2018 della Superbike non abbia fatto altro che affondare le speranze dei team privati, i quali ora si trovano ancora più in difficoltà tra limitazioni ai regimi di rotazione dei motori e le tanto discusse “concession parts”. Il suo pilota, Roman Ramos, non è mai arrivato alla top ten finora, e il suo distacco di 25 secondi nell’ultima gara in quel di Buriram è il chiaro segnale che qualcosa non sta funzionando come dovrebbe nel Mondiale delle derivate dalla serie.

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PAROLA AL TEAM GO ELEVEN A tal proposito, ecco quanto ha scritto Gianni Ramello sul suo profilo Facebook, una vera “sfuriata” contro il sistema progettato da FIM e Dorna.Ecco il grande livellamento voluto da Dorna in SBK, come avevo previsto 4 mesi or sono siamo sempre peggio. Dopo 2 gare la prima Kawasaki privata è a ben 51 punti dal vertice, il distacco ridicolo e imbarazzante patito a Buriram è stato lo stesso del 2017, ci hanno spremuti e finanziariamente penalizzati per fare schifo.… Denigrante per i piloti che rischiano la vita, che manco vengono inquadrati in tutta la gara che vedono sempre piu lontani gli ufficiali. Ditelo subito che dovevate tagliarci fuori dai giochi almeno ci si metteva il cuore in pace. Così è un inferno a ogni gara… Era sicuramente meglio prima”.

CORAGGIO MANCATOQuesto è il frutto di una incapacità generale di gestire la situazione, cercando di risolverla con 340 pagine di regolamenti inutili, assurdi, pensando che con il motore a disposizione e qualche altro componente si ridolvesse il gap. L’avete peggiorato, siamo in grossa difficoltà e dipendiamo da una elettronica a cui abbiamo accesso parziale, che quindi non ci aiuta molto. Bastavano due righe ben fatte che la Dorna e la Fim non hanno avuto il coraggio di scrivere per fare un regolamento semplice e per niente penalizzante, nessuno lo ha fatto, nessuno ha dato senso e peso alle richieste e proteste dei privati. Ora continuando con questa ridicola farsa indegna di un Campionato Mondiale si arriverà ai sensori pressione sulle gomme per nascondere le magagne Pirelli, sensori inutili perché dettati dalla presunzione di onnipotenza e senza prendere atto delle nostre giuste proteste “tecnicamente ineccepibili", ma sicuramente a carico dei Team… E io pago!”.

LA VERITÀ FA MALEE’ tutto talmente vergognoso che la gente deve sapere la verità… Non credere alle favole, le corse di SBK così quest’anno sono palesemente taroccate e fatte a tavolino, costruite da regolamenti talmente assurdi che a leggerli ti viene la nausea... Il ruolo dei privati è il tappabuchi per avere griglia piena, noi Kawasaki destinati al peggio (fatica il team ufficiale...pensate noi quanta fatica...) figli di una casa vincente e pertanto colpevoli a prescindere da tutto, il pilota psicologicamente abbattuto, la squadra in crisi totale e dipendente da aggiustamenti di elettronica della casa madre e della Magneti Marelli, la televisione come sempre o peggio, inesistente per noi… Grandi prospettive per un Team privato! Grazie di cuore avete pensato bene di farci fuori e di relegarci a burattini senza un futuro, avete premeditato tutto questo perché se ci sono arrivato io 4 mesi fa non penso voi non lo immaginavate, altrimenti dovrei pensarVi degli ingenui totali, grazie ancora di tutto. Onoreremo il nostro compito tra mille sacrifici e vedremo il capofila allontanarsi sempre di più”.


Pubblicato da Giulio Scrinzi, 28/03/2018
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