Logo MotorBox
news

Triumph Daytona Triple


Avatar Redazionale , il 11/04/07

17 anni fa -

Giro più veloce 54"28'Media dei cinque giri migliori 54"69'



Non corre nel mondiale (correrà nel 2008 e già quest'anno nel CIV) ma la Daytona Triple è la classica outsider che fa sudare tutte le altre. Suo il miglior tempo assoluto, ma non è la potenza a fare la differenza, è la coppia che porta fuori dalle curve più lente con una progressione incredibile. Con questo tre cilindri maggiorato nella cilindrata Triumph ha davvero pescato il jolly.

QUANDO NE BASTANO TRE Di cavalli ce ne sono tanti ma non è la scuderia a fare la differenza in assoluto quanto come questa cavalleria è distribuita lungo l'arco di erogazione. Basti pensare che a 8.000 giri la tre cilindri inglese ha già quasi 80 cv (79,93 esattamente) contro i 71,22 della CBR (comunque ottima per erogazione come detto prima), i 64,23 della Suzuki, i 63,33 della Kawasaki e i 54,45 della Yamaha. Da questi freddi numeri derivati dal banco prova è facile capire i diversi comportamenti dei motori, ma soprattutto il perché la tre cilindri di Hinckley sia sempre la moto più in forma quando si va in pista.


PRENDE SUBITO
È "sotto" dove la Daytona fa la differenza, quando apri il gas non la devi aspettare, la potenza arriva subito corposa, mai violente e fai un sacco di strada e questo in pista non è certo poco. Unico punto debole il cambio che non è all'altezza dei giapponesi per piacevolezza di utilizzo e velocità anche se alla fine non ha problemi.

PESO IN ALTO Attorno a questo bel tre cilindri in Triumph hanno costruito una bella moto dalla ciclistica particolare. Il baricentro è nettamente più alto delle concorrenti, il che la rende rapida a tuffarsi in piega ma non altrettanto svelta nei cambi di direzione affrontati a gas pieno; il mono, se stressato, pompa un po' e la sensazione è sempre quella di un equilibrio più labile (qualche movimento al manubrio in più rispetto alle concorrenti) rispetto alle jap ma i tempi alla fine le danno sempre ragione.


SELLA SU, MANUBRI GIÙ
In pista, dunque, la Triumph va fortissimo e su strada spinge come una maxi consentendo di guidare veloci cambiando pochissimo e sfruttando la grande disponibilità del motore. Se solo non avesse quella posizione di guida così estrema (un po' impiccata sull'anteriore, con la sella alta e i manubri spioventi è come guidare una 916 il che su strada non è proprio il massimo) sarebbe certamente la migliore in assoluto.




LA PROVA AL BANCO





Pubblicato da Redazione, 11/04/2007
Gallery