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Prova

Derbi GP1 50


Avatar Redazionale , il 06/02/05

19 anni fa - Un cinquantino al top per tecnologia e guida

Ha una scheda tecnica da fare invidia ad una superbike, ma un motore da soli 50 cc. Il GP1 è uno scooter-non-scooter che porta la filosofia del motore fisso anche nelle piccole cilindrate. Grande tecnologia, gran bella guida e prezzo d'elite. Il riferimento tra gli scooter sportivi.


COM'È Prima regola, mantenere sempre le promesse fatte. E Derbi questa regola l'ha presa tremendamente sul serio. Due saloni sono stati sufficienti per presentare più di 20 nuovi modelli. Una esagerazione se si pensa che i concorrenti si limitano ad un paio di novità ad evento. E non solo, presentano e dicono anche esattamente quando arriverà ciascuno dei modelli presentati. Cosa non molto scontata, perché fare un prototipo che poi non uscirà mai è cosa facile, proporre dei mezzi che di li a poco devono andare in produzione richiede un impegno non indifferente. Così il modello che, probabilmente, è il progetto più ardito proposto dalla effervescente Casa spagnola, doveva arrivare nei primi mesi del 2005. Così è stato. Il GP1 è bell'e pronto, casca a fagiolo a dare una scossa all'appannato mondo dei cinquantini e si propone come una vera rivoluzione per il mondo scooter, almeno pari a quella introdotta dal Tmax.

IN MOTO SENZA CAMBIO

Perché, va detto, del Tmax il GP1 riprende l'idea di base. Non è uno scooter travestito da moto, magari con un tubo in più ad irrigidire il telaio e il motore sempre oscillante. Il GP1 è né più né meno che una moto vera con fattezze e motore da scooter. Ebbene si, il vivace Piaggio due tempi, a carburatore (comunque Euro 2 e arriverà ad iniezione quando servirà l'Euro 3) con variatore automatico non fa il doppio lavoro (motore-forcellone), perché sul Derbi GP1 il motore fa solo il motore. Punto e basta.

RIGIDO COME NESSUNO

E' avanzato, fisso nel telaio, lo stesso doppio trave (con andamento leggermente modificato) montato sulle GPR. Una struttura che quanto a rigidità non trova rivali, tanto che con il forcellone compone un insieme addirittura più rigido di quello della stessa GPR 50. Non è un caso che il GP1 sia stato sviluppato di pari passo proprio con le sportivissime della Casa.

CATENATO

E dietro, il GP1 fa la moto fino in fondo, con un forcellone bibraccio e addirittura la trasmissione a catena, che permetterà ai più corsaioli di mettersi a giocare non solo con massette e molle ma anche con corona e pignone per variare il rapporto finale per adattarlo ai circuiti. Perché alla fine con il GP1 vien voglia di fare proprio quello, buttarsi in un kartodromo a fare le pieghe. Perché alla fine con il GP1 vien voglia di fare proprio quello, buttarsi in un kartodromo a fare le pieghe.

DI TUTTO DI PIÙ

Nella sua sportività è compresa una dotazione veramente esagerata. Sul GP1 c'é vero alluminio (tra l'altro con travi trafilate e saldate, lavorazione raffinata e costosa) non acciaio cammuffato e ci sono delle chicche tali da mandare in sollucchero non solo il teenager infiammato ma anche il piú tranquillo dei bancari. Forcella rovesciata da 35 mm, pinza freno radiale, disco anteriore da record con i suoi 245 mm, scarico sotto al motore in stile Buell... cosa che però impone l'assenza del cavalletto centrale, rimpiazzato ovviamente da un laterale molto stabile ma anche difficile da aprire stando in sella.

TANTE IDEE

Certo il motore "centrato" non è una novità. Il TMax per primo ne ha sfruttato i benefici. Quanto all'idea del telaio a doppia trave ci ha pensato la Peugeot per i suoi sportivi Jet Force. L'Aprilia, invece, aveva presentato all'EICMA edizione 2003 l'incredibile prototipo del Leonardo 500 con forcellone monobraccio "separato" Se vogliamo quindi la Derbi non si è inventata nulla di inedito, ma va dato atto che è riuscita ad unire tante buone idee in un unico prodotto e soprattutto a metterle effettivamente in pratica, cioè in produzione.

RACING

Il GP1 è uno sportivo senza compromessi e lo dimostra anche il look tagliente e filante del frontale, che crea evidente il family feeling con le GPR, e della coda slanciatissima verso l'alto con i suoi bei gruppi ottici a filo che non stonerebbe affatto su una superbike di ultima generazione. Ma tra i diktat di chi ha realizzato il progetto c'era quello che il GP1 doveva comunque restare pratico come uno scooter. Così non manca un vano sottosella degno di tale nome; ho provato personalmente a piazzarci un casco integrale che il GP1 si è ingoiato senza fare un plissé. A dirla tutta il vano disturba un poco la linea del codino, soprattutto nella vista laterale spuntando dal telaietto posteriore come un vaso da notte, messo li dove non deve stare. Ma non si poteva fare altrimenti e comunque il vano è meglio averlo che non averlo.

A QUANTO VADO?

Racing, anche la strumentazione, piccola e compatta, che curiosamente però rinuncia alla presenza del contagiri preferendo una doppia indicazione della velocità, analogica e digitale. Vero è che il contagiri su un automatico serve più a far scena che altro, ma certo su un mezzo come il GP1 non ci sarebbe stato male. Gli appunti finiscono qui, perché il Derbi più sportivo è veramente ben fatto. Un mezzo al top, come al top è il prezzo di 2690 € f.c. Ma Derbi ha deciso che questa sarà la sua filosofia. Creare mezzi tecnologici, "avanti", raffinati venduti a prezzi elitari. Una scelta che potrebbe premiare oppure no, vedremo, ma è sicuro intanto che dopo 12 anni la Derbi nel corso del 2004 è tornata con i conti in attivo e che se ci si vuole distinguere dalla massa di scooterini cinesi, taiwanesi e compagnia questa è praticamente l'unica strada percorribile.

COME VA

Intanto, però, questo GP1 si guida che è una bellezza. Se non fosse per il cambio automatico le sensazioni che questo "scooter" riesce a trasmettere sono da moto, fin dal primo impatto. Intanto per la salita a "scavalco" che sul GP1 è a scavalco sul serio visto che il tunnel centrale è molto ingombrante e farci passare la gamba sopra è roba da Heather Parisi. Su la gamba oltre la sella, quindi, sella che Derbi dichiara essere a 803 mm da terra a moto scarica ma che in realtà è molto meno alta, perché grazie al cedimento delle sospensioni anche chi viaggia attorno al metro e settanta piazza facilmente entrambi i piedi a terra.

BELLA GUIDA Poi in movimento si gode di un mezzo stabile, efficace, rassicurante. Con un avantreno che "senti" come su nessun altro scooter della sua categoria. Una ciclistica ottima la cui rigidità appare subito evidente fin dai primi metri. Tant'è che in Derbi hanno potuto osare con il freno davanti piazzando un discone da 245 con la pinza radiale, certi che in frenata nulla si flette.

FRENATA DA MOTO

Ed è proprio così, infatti, con il GP1 si frena come in moto, dando la priorità al freno anteriore (molto efficace) e lasciando al posteriore (invece piuttosto sottotono) il compito di rifinitore. Anche perché la forcella si comporta un gran bene, lavorando come si deve quando stressata e filtrando bene anche gli acciacchi dell'asfalto, pur restando (assieme all'ammortizzatore, non regolabile) tendenzialmente rigida.

AVANTI È MEGLIO

Il motore centrale conferisce una distribuzione dei pesi da moto vera con un 50-50 che fa invidia a piú di una moto con le ruote alte, basti pensare che il già citato TMax ha una distribuzione dei pesi di 48-52. Niente da dire sulla dinamica del GP1 che offre davvero una guida inarrivabile per qualsiasi altro scooter, 50 e non solo. Ci prendi subito la mano e ti fidi molto, tanto che anche chi non ha molto feeling con le ruote piccole (come il sottoscritto) arriva presto a raggiungere limiti di piega notevoli, fino a strisciare la pancia della carenatura. Altro che tocca non c'é poiché come gia detto il cavalletto centrale è qui assente giustificato. Il piccolo 50 cc supporta tanta bontà ciclistica come può, perché come sempre è la legge a ingabbiare le potenzialità di questi piccoli gioielli che sono gli scooter moderni. Rapido e pimpante risponde con grinta alle sollecitazioni dell'acceleratore e porta in un baleno il GP1 ai fatidici 45 km/h.

QUASI CENTO

Però stavolta siamo andati oltre, in un kartodromo (quindi in un circuito chiuso al traffico) abbiamo potuto saggiare quali potrebbero essere le potenzialità di una versione 50 libera dai limiti di legge, trovando un motore ottimo per erogazione e ben disposto a spingere gli oltre 100 kg del GP1 a quasi 100 orari indicati!!! (esattamente 94 km/h). Scontato dire che, così configurato, il GP1 si rivela un gioco più divertente di una Playstation con una ciclistica solidissima, ottimi freni e un gran appoggio a terra, la sua conformazione gli fa ovviamente perdere un pelo di agilità rispetto ad esempio al nuovo SR 50, mancanza ripagata però da una solidità davvero impagabile.

GRANDE STERZO

Ma tornado alla strada e alla (sigh!) versione legale da 45 km/h, c'è da dire che la sella ha il giusto tasso di rigidezza, tale da far avvertire che sei su un mozzo sportivo senza spaccarti il fondoschiena, le vibrazioni arrivano alla pedana senza però essere mai fastidiose e il raggio di sterzo è amplissimo (45°per lato), il che fa girare il Derbi praticamente su se stesso.

CRESCERÁ

Insomma tutto questo ben di dio pare perfino esagerato per un semplice cinquantino. Infatti, il GP1 è destinato a crescere con l'arrivo prossimo venturo di una versione 125 e di una 250, quest'ultima però con motore basculante. Ma, assicurano in Derbi, il piacere di guida sarà lo stesso.
Pubblicato da Stefano Cordara, 06/02/2005
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