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Prova

Polini XP4 50


Avatar Redazionale , il 02/04/08

16 anni fa - La piccola motard dedicata ai giovanissimi

Dopo aver lanciato sul mercato la prima pit bike omologata. Polini raddoppia l'offerta con la versione 50 della sua XP. Una piccola moto con tutte le cose al posto giusto perfetta per muovere i primi passi con marce e frizione.


MADE IN ITALY
La prima piacevole sorpresa che ricevo quando visito il bellissimo stabilimento Polini ad Alzano Lombardo sta nel vedere una catena di montaggio dove sono assemblate minimoto e Pit Bike. Ma come, non le fate in Cina? La domanda è ovvia, visto che ai giorni nostri appare perfino scontato che questo genere di prodotti sia costruito nella terra dei Ming.

ROBA BUONA Invece no, la XP4 (motore a parte, impossibile da trovare dalle nostre parti) è un prodotto realmente italiano, costruito con componentistica italiana (e di quella buona come evidenziato dai comandi Domino e dalle sospensioni Paioli) e che quindi fa giudicare con un altro occhio il listino di 2.300 €, certo non economico confrontato con gli scooterini, ma nemmeno spropositato considerata la qualità del prodotto. Polini quindi raddoppia l'offerta, qualche tempo fa ha fatto esordire la prima Pit Bike omologata con cilindrata di 125 cc, (piaciuta soprattutto ai possessori di camper o di barche che la usano come tender), e adesso propone la sorella minore che della prima XP mantiene le caratteristiche: dimensioni ultracompatte, motore quattro tempi a quattro marce e leggerezza assoluta.


MOTO MINI
L'idea è quella di offrire una vera moto, sia pur in dimensioni ridotte, con cui i più giovani possano imparare ad utilizzare cambio e frizione e perché no, volendo cimentarsi anche in qualche evoluzione in circuito. Perché, dimensioni a parte, la Polini offre veramente le sensazioni di una piccola motard. La XP4, come già detto, non si fa mancare niente. Le sospensioni non sono li solo a far presenza, ma funzionano davvero bene con il mono regolabile che sente davvero le regolazioni idrauliche e la forcella che funziona molto meglio che sulla maggioranza degli scooter e meglio anche di quella delle motorette da 50 cc. L'ossatura è composta da un telaio perimetrale in acciaio, affiancato da un forcellone in alluminio, le ruote (a raggi con cerchi in alluminio come le motard "PRO") sono da 10 pollici con pneumatici Dunlop.

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LO SPAZIO È GIUSTO Sembra impossibile starci comodi con quelle dimensioni, eppure in sella alla XP anche un adulto trova posto senza troppi problemi, certo non occorre attendersi una collocazione da re, ma comunque si può guidare senza problemi senza trovarsi troppo "impiccati". Se la 125 poteva vantare un comportamento perfino brillante visto il peso ridotto, la 50 deve sottostare alla dura legge dei 45 km/h che ne frustra non poco le ambizioni. Il quattro tempi quattro marce comunque fa il suo dovere, accompagnato da un sound di scarico piuttosto deciso spinge senza incertezze in accelerazione portando rapidamente la XP verso la velocità massima consentita.


AGILE? DI PIÙ!
L'agilità è ovviamente esagerata e all'inizio si è quasi spiazzati da tanta reattività ma farci la mano è questione davvero di poco e ci si trova a giocare con la moto come se si fosse tornati bambini, e volendo è possibile cimentarsi senza problemi in tutto il repertorio motard.Buono anche il potere decelerante offerto dai due freni a disco, con l'anteriore capace di arrivare a sollevare il retrotreno se si esagera con la pressione. Una moto mini nelle dimensioni ma non nei contenuti che oltre a voler solleticare il pubblico più giovane piacerà anche a chi vuole un mezzo compatto (sta senza problemi nel bagagliaio di una familiare) con cui spostarsi nelle occasioni speciali.

KIT PER LA PISTA Volendo di più (ma solo per un utilizzo in circuito chiuso) esiste anche un kit che porta la cilindrata a 80 cc, l'ho provato brevemente su un piccolo circuitino messo a disposizione e devo dire che il cambiamento è davvero sensibile. Con il motore maggiorato la XP4 diventa ben più vivace e il divertimento di guida cresce esponenzialmente. Un vero peccato che non si possa usare su strada così...


Pubblicato da Stefano Cordara, 02/04/2008
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