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Piaggio Vespa Sprint


Avatar di Luca Cereda , il 06/04/14

9 anni fa - Anche la Vespa sportiva cambia pelle. Guarda il video

Dalla Primavera nasce la Piaggio Vespa Sprint, la nuova Vespa sportiva. Tanto bella e personalizzabile, strizza l'occhio ai giovani con motori da 50 e 125cc

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SPRING&SPRINT Un naturale ricambio generazionale innescato dall’arrivo della… Primavera: la Vespa S va in pensione e cede il testimone alla Vespa Sprint. E Sprint altro non è che la versione sportiva della nuova Vespa Primavera, esattamente come la S lo era del modello precedente, la LX. A fare la differenza sono sempre particolari estetici e la cilindrata massima, che non supera i 125cc. Perché la Vespa sportiva guarda soprattutto al pubblico più giovane.

CENNI STORICI In compenso il nome della nuova Vespa scava nel passato arrivando fino agli anni Sessanta, epoca della Vespa 90 Super Sprint, ve la ricordate? La Vespa che si portava in braccio la ruota di scorta con sopra il bauletto. Altri tempi. Adesso il bauletto della Piaggio Vespa Sprint si aggancia banalmente al maniglione passeggero posteriore, disegnato diversamente da quello della Primavera. Le personalizzazioni continuano poi sulla sella, filettata di bianco e ornata da cuciture a vista, moltiplicandosi un po’ qua un po’ po’ là sul corpo della Sprint. Richiamando stilemi delle Vespa di oggi e di ieri.

RUOTA BASSA MA NON TROPPO Il faro con ghiera cromata, ad esempio, sa un po’ di 50 Special. Gli specchietti convessi, benché più corti, fanno eco invece alla modernissima 946, la Vespa top. A ben guardare, si possono perfino rintracciare citazioni della Vespa ET3, nel design della marmitta e nei decal decorativi (optional) . La Sprint, poi, ha la strumentazione protetta da un apposito spoilerino e si concede una spruzzata di rosso sulla punta della “cravatta” sullo scudo e, particolare di sostanza oltre che estetico, monta ruote da 12’’ a quattordici razze, pagando un extra disponibili anche nere. Mai prima d’ora si erano visti cerchi così grandi sulle Vespa “piccole”.

GOOD VIBRATIONS Da un punto di vista strettamente tecnico, invece, la Piaggio Vespa Sprint equivale alla Primavera. Rispetto al precedente modello sfoggia una pedana più stretta nella parte laterale, vanta una scocca irrigidita senza gravare sul peso complessivo della scocca stessa quando è in moto non vibra più come prima. Merito delle modifiche agli attacchi del motore, che ora si aggrappa saldamente al telaio con due appositi braccetti e incontra la resistenza di un doppio tampone in gomma, e di un upgrade della sospensione anteriore, con ammortizzatore collegato alla ruota da un perno e non più fissato a vite, a tutto vantaggio della scorrevolezza in fase di assorbimento. Importante anche lo spostamento della batteria in posizione più bassa: ne guadagna tanto la distribuzione dei pesi, quanto la capienza del sottosella, passata da 14,3 litri a 16,6.

TRE CUORI E DUE POLTRONE I motori della Vespa Sprint? Tutti volti noti. Il cinquantino si sdoppia nelle varianti a due e quattro tempi, l’ottavo di litro è con distribuzione a tre valvole e avviamento elettrico a ruota libera. Entro l’anno arriverà anche la Sprint con ABS. Lanciata con due colori esclusivi (Blu Gaiola e Giallo Positano) in aggiunta ai classici rosso, bianco e nero, la Vespa Sprint ha una gamma accessori praticamente infinita, cui affianca una linea d’abbigliamento e di caschi dedicata. Tra i gadget fuori listino ci sono anche le strisce adesive e una sella più sportiva al posto di quella piatta (e matrimoniale) di serie. Costa circa un centinaio di euro, ma merita.

PREZZI A proposito di prezzi, ecco quanto costa la Vespa Sprint: 2.890 euro la 50cc 2T, 2.990 la 50cc 4T e 3.900 la 125cc. Il delta-prezzo con la Primavera (intorno a 200 euro in media) è contenuto, considerate tutte le personalizzazioni che offre, anche se il prezzo in senso assoluto resta distante da quello di un normale scooterino. Ma questa è la Vespa, fa sempre storia a sé.

IN QUESTO SERVIZIO
Casco Premier City Vintage
Giacca OJ Life
Guanti OJ Piuma
Pantaloni OJ Bluster
Scarpe OJ Walk

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NON DIRE GATTO… Finalmente sulla roulette della redazione esce il mio numero: vinco un bel (seppur breve) viaggio a Roma per provare la Piaggio Vespa Sprint. Il mezzo giusto nel posto giusto, insomma. Tempo zero e nella mia testa va in scena Vacanze Romane, film che ha reso celebre la Vespa in tutto il mondo. Non ho neanche preparato la valigia e già mi sento Gregory Peck, manca solo una Audrey Hepburn a farmi compagnia. Roma, la città eterna, i suoi monumenti. Mi vedo scorrazzare in Vespa attraverso millenni di storia, con  il caldo sole della capitale e la primavera che mi accarezza la pelle. Sembra un sogno. E infatti…

METEREOSFIGA Il risveglio nella dura realtà è tutt’altra cosa. Arrivo alla stazione Termini e piove. Inizio a provare la Vespa Sprint e indovinate un po’? Piove. Evidentemente ho peccato di tracotanza onirica e Giove pluvio mi ha punito. Così, la mia battaglia con i sampietrini bagnati comincia ancora prima di accendere la Vespa, quando la muovo da spenta e sembra di essere su un tappeto saponato. La Vespa, anche se piccola, da sollevare non è un fuscello: è sempre stato così e la storia non cambia. Se non altro l’evoluzione della specie non aggiunge ulteriore sforzo, grazie al lavoro certosino fatto per aumentare la rigidità torsionale senza aumentare il peso della scocca.

SIATE EGOISTI Sentirne il peso dà però anche una piacevole sensazione di sostanza e di qualità costruttiva. La Vespa, e la Sprint ancor di più, è certamente stile, ma anche montaggi quasi sempre al bacio e materiali che non lasciano spazio all’economia, come dimostrano, tanto per fare alcuni esempi, le bordature cromate lungo lo scudo e la pedana, le manopole e le finiture della sella. Ecco, della mia Sprint in prova – un ottimista esemplare Giallo Positano – forse cambierei solo la sella di serie, lunga e piatta nella parte finale (al servizio del passeggero). Non perché in qualche modo risulti scomoda, al contrario, ma perché la sostituta più sportiveggiante, dal design più sfuggente e il prezzo non incluso, mi piace di più. Calza a pennello alla scocca della nuova Vespa anche se è meno pratica per viaggiare in coppia.

VIVA LA MAGGIORATA Intanto continua il mio contenzioso con i sampietrini. E fortunatamente trovo un fedele alleato nella ruota maggiorata della Vespa Sprint, buon compromesso tra maneggevolezza e stabilità. Anche lei fa la sua parte nel prendere confidenza con un fondo infido, dal quale provo a fuggire verso l’asfalto, allontanandomi dal centro storico. E non appena la Vespa Sprint torna a comunicare meglio con la strada, apprezzo tutto il lavoro svolto a Pontedera per renderla ancora più stabile ed equilibrata.

FRENI OK L’irrigidimento del telaio si percepisce e, acqua permettendo, pennello le curve con traiettorie pulite: sembra che la Vespa abbia trovato la proverbiale quadratura del cerchio, complice la nuova configurazione della sospensione anteriore: più fluida nel suo lavoro, digerisce meglio buche. In attesa che l’ABS completi il quadro, merita fiducia l’impianto frenante (a disco all’anteriore, a tamburo al posteriore) che quando serve sa agire di polso.

MEMENTO Sfortunatamente durante il test ho avuto modo di guidare solo la Sprint 125cc, mossa da un motore allegro, nel suo piccolo. Negli stop&go semaforici si può contare su una buona coppia subito disponibile, che si diluisce poi nel piacere di un’erogazione fluida e regolare. Ha meno senso, invece, cercare soddisfazioni nell’allungo, che non è il suo pane. Docile e paciosa, la Vespa Sprint si presta a una guida intuitiva, rilassata, spensierata. Ma per godersi le proprie Vacanze Romane da sola non basta. Ricordatevi sempre di onorare Giove pluvio.

IN QUESTO SERVIZIO
Casco Premier City Vintage
Giacca OJ Life
Guanti OJ Piuma
Pantaloni OJ Bluster
Scarpe OJ Walk


Pubblicato da Luca Cereda, 06/04/2014
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