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Piaggio Vespa Primavera


Avatar Redazionale , il 07/01/14

10 anni fa - Ed è sempre Primavera. Guarda il video

Con una formula ormai ultraquarantenne torna la Piaggio Vespa Primavera, un mito che oggi si dimostra più in forma che mai

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FORTUNA MILIONARIA 18: un numero che messo così da solo è abbastanza insignificante, ma che, affiancato a “milioni di Vespa circolanti in tutto il mondo”, fa riflettere non poco. Icona del gruppo Piaggio, la Vespa del nuovo corso si chiama Piaggio Vespa Primavera. Un nome che non è una novità, perché riesumando quelli che erano i valori e la moda del ’68 (anno del lancio della prima Primavera), Piaggio torna a proporre un modello che fu molto apprezzato ma con tecnologie tutte moderne.

POSSO TOCCARE? D’altra parte, quando si scomoda un nome importante come Piaggio Vespa Primavera, il rischio di scontrarsi con gli aficionados è dietro l’angolo. Per andare sul sicuro, in Piaggio hanno investito tantissimo, in termini di tempo e denaro, sul progetto della nuova Primavera, e il risultato è che non c’è nemmeno un bullone in comune con la LX che va a sostituire. Fino agli anni ‘80, la Primavera di fatto era un vespino 50 nel telaio e un 125 nel motore. Oggi la ricetta è un po’ cambiata, senza però aver perso i valori dell’epoca.

RETRÒ MODERNO Come su ogni Vespa che si rispetti, lo studio sul design della Piaggio Vespa Primavera è ricercato fin nei minimi dettagli. In generale si voleva ripercorrere quanto fatto con l’estrosa 946, riprendendo però linee più classiche e più pulite della stessa LX: un esempio sono le plastiche, sostanzialmente sparite alla vista. Si è partiti con la pedana, ora più stretta nelle parti laterali, e che unita alla ridotta altezza da terra della sella, permette di toccare terra più facilmente. La coda torna a essere appuntita e oblunga, con la luce posteriore che ora è tutta in 3D, come le Vespa di un tempo. Gli indicatori di direzione e le luci di posizione ora sono a LED e hanno dimensioni più contenute. I comandi al manubrio sono stati inseriti in veri e propri bracciali, il faro torna a essere incorniciato dalla ghiera cromata e la sella è quasi piatta, proprio come sulla Primavera originale. Anche il maniglione del passeggero è stato ridisegnato, ora è un tubo cromato come una volta.

SCOCCA MATTA Tutta inedita sopra ma anche sotto: la scocca della nuova Primavera infatti è completamente nuova ed è anche più rigida pur rimanendo una lamiera d’acciaio saldato. In particolare, ora è più rigida, più grande (l’interasse passa da 1.280 a 1.340 mm) ma grazie alle nuove tecnologie sui materiali il peso non è aumentato. A cambiare sono anche l’attacco del motore al telaio, che, sfruttando due braccetti invece che uno, riduce drasticamente le vibrazioni, la posizione della batteria, ora nel longherone centrale e che ha consentito di aumentare il sottosella fino a 16,6 litri (prima 14,3), e infine la sospensione anteriore, che, pur mantenendo lo schema monobraccio, ora vede l’ammortizzatore collegato con una cerniera invece che fisso come sulla LX. Ciò dovrebbe garantire una maggiore scorrevolezza, aumentando così il comfort. Dulcis in fundo, ora le ruote sono entrambe da 11”.

TRE POLMONI Com’era da aspettarsi, anche sul vespino Primavera debuttano i motori 3V 125 cc e 150 cc. Caratterizzati da ridotti attriti interni, i due motori sono 4 tempi raffreddati a liquido e dotati di iniezione. Parlando di numeri, invece, con entrambi si riescono a percorrere circa 50 km/litro nel ciclo misto, mentre le potenze vanno dai quasi 11 cv del 125 ai 13 del 150. Intervalli di manutenzione? I principali sono fissati a 10 mila chilometri. In gamma, ci sono anche i cinquantini, a due o quattro tempi.

SUBITO! Le prime Primavera sono già in consegna nelle concessionarie ufficiali, quindi ampiamente acquistabili. Disponibile in sei diverse colorazioni che richiamano i mitici anni ’70-’80, è in vendita a prezzi tutto sommato ragionevoli per gli standard Vespa, meno per quelli della concorrenza: 2.720 euro la 50 2 tempi, 2.820 euro la 50 4 tempi, 3.700 euro la 125 e 3.900 euro la 150.

In questo servizio:

Casco: Nolan N20

Giubbotto: Tucano Urbano

Occhiali: Ray-Ban

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INSTANT CLASSIC Non c’è nulla da fare: da qualunque angolo la guardo, sopra, sotto, destra, sinistra, non riesco a trovare un pelo fuori posto alla nuova Piaggio Vespa Primavera: come un bell’abito di sartoria, è cucito alla perfezione, non c’è una cucitura irregolare. Sono belli i colori, frizzanti e vivaci, le nuove cromature e le linee guida. Dopotutto, la Vespa si è sempre distinta per il suo stile spesso copiato ma mai eguagliato, e questa nuova Primavera sembra aver rincarato la dose. A vederla parcheggiata, con quel codino oblungo e il monocolo davanti, viene voglia di Vacanze Romane, un po’ come il filtro Classic su Instagram.

SI CONTINUA La musica retrò continua in sella. Il manubrio, ora una doppia fusione orizzontale com’era una volta la Vespa e non verticale come l’ultima LX, è semplice ma ben realizzato, è piacevole anche al tatto con le sue ricercate superfici. I comandi sono pochi ma funzionali, la strumentazione (anche questa inedita) chiara e semplice, come un oggetto prezioso. Bella anche la seduta: si trova facilmente una posizione comoda grazie alla sella piatta. E per i piedi c’è sempre tanto spazio, che per uno spilungone come il sottoscritto (1 e novanta) non è così scontato.

FRIZZANTE La nuova Primavera ispira una guida frizzante, soprattutto grazie ai suoi motori: sia il 125, sia il 150 3V sono dei bei peperini privilegiando lo spunto ai grandi allunghi, così che al classico semaforo-semaforo è difficile trovare qualcuno all’altezza. Fluidi, corposi a tutti i regimi, hanno anche un tono di voce basso ma piacevole, sussurro di un’epoca lontana. Se proprio devo fare il professore severo, nell’apri chiudi c’è un po’ di on-off che potrebbe disturbare gli ipersensibili, più che altro dovuto a un leggero gioco di trasmissione. Ma è difficile farci caso.

MOVIMENTO ANCA-BACINO Non è spigliata solo nei motori la nuova Vespa ma anche nei movimenti: basta il pensiero per farla girare in un fazzoletto, ma il bello è che anche la maggior stabilità data dalla nuova scocca si sente subito. Rimasta l’innata agilità dell’LX, infatti, ora tutto è più controllato, armonico, anche se avete fretta ed entrate fortino in curva la Vespa procede spedita e sicura, senza muoversi più di tanto. Merito delle nuove ruote da 11”, che danno più feeling, ma anche del telaio più rigido. Belli anche i freni, modulabili e potenti il giusto; aspetto solo l’ABS.

POLTRONE FRAU Un plauso va anche alla nuova sospensione anteriore: scorrevole, fluida, ora trasmette tutte le imperfezioni ma con competenza, senza cioè scomporre l’assetto o spaccare i polsi di chi guida. Si legge l’asfalto ma senza rimanerne colpiti, come leggere l’alfabeto braille. Se il quadrilatero davanti merita 10 e lode, la sella si piglia 9: spaziosa e ben rifinita, è un pelo duretta per essere davvero confortevole.

SWAROVSKI Ammetto di esser rimasto affascinato da questa nuova Vespa Primavera: è un po’ lo Swarovski degli scooter, un oggetto prezioso ma anche utile. Comoda, affascinante, spigliata e funzionale, le ha davvero tutte per confermarsi il riferimento degli scooter premium. Pronti a mangiar la mela?

In questo servizio:

Casco: Nolan N20

Giubbotto: Tucano Urbano

Occhiali: Ray-Ban


Pubblicato da Alessandro Codognesi, 07/01/2014
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