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Prova

Piaggio MP3, lo scooter con tre ruote


Avatar Redazionale , il 31/05/06

17 anni fa - La ruota che mancava

Nome da iPod e tecnologia avanzata per il veicolo destinato a tracciare una nuova via per lo spostamento urbano. Le tre ruote aumentano di parecchio la sicurezza ma soprattutto aumentano il divertimento di guida offrendo pieghe inverosimili, grande tenuta di strada e freni super. Ingombri da scooter normale, capacità di carico da record.

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COM'È
Al Motorshow del 2005 è caduto come una meteora, con un effetto dirompente che ha creato discussioni a non finire ma anche tanti inaspettati consensi. Un paio di "ragni neri" con tre ruote (due anteriori) e la parte posteriore basculante hanno dato spettacolo su un pistino bagnato, pilotati dai piloti ufficiali della GP. Un prototipo, nulla di più, ma già abbastanza avanti nella definizione dinamica da far capire che presto quel veicolo si sarebbe rifatto vedere, magari con un vestito più urbano.

TRE RUOTE SUPER TENUTA Ebbene eccolo, si chiama MP3 e porta su strada intatte le soluzioni tecniche che abbiamo visto sul prototipo, ovvero la sospensione anteriore a quadrilatero deformabile, che offre una tenuta di strada fuori dal comune. Al di là degli inevitabili collegamenti tecnologici ai piccoli lettori che ci riempiono le orecchie di musica, il nome MP3 ha, in realtà, radicati legami con il passato.

COME LA VESPA La prima Vespa (veicolo assolutamente rivoluzionario per l'epoca) era stata chiamata MP6 (Moto Piaggio 6) e in Piaggio hanno ritenuto che anche questo tre ruote, non meno rivoluzionario della Vespa del '46, meritasse un nome del genere. Che sia beneaugurante? Tutti sappiamo quale successo abbia avuto la Vespa e di che stima goda tutt'oggi. A Pontedera si augurano che lo stesso possa accadere all'MP3 che senza dubbio offre un punto di vista differente sul mezzo da spostamento urbano.


DUE DAVANTI Molto più moto che quad. Ha tre ruote, le due anteriori sono libere di sterzare, imbardarsi e spostarsi verticalmente. Ad ogni ruota è accoppiato un disco e un sistema di sospensione a braccetto molto simile a quello applicato sulla Vespa. Le ruote sono fissate ad un sistema a quadrilatero deformabile, così che quando in piega la ruota interna è caricata dal peso, parte del carico è trasferita a quella esterna che partecipa quindi attivamente alla tenuta di strada. Piegando, anche le ruote anteriori si inclinano andando a lavorare sulla spalla né più né meno che se fossero su uno scooter normale. Semplice a dirlo così ma possiamo facilmente immaginare le notti insonni spese dagli ingegneri per raggiungere un funzionamento ottimale come quello che abbiamo poi rilevato nella prova su strada.

EQUILIBRIO INSTABILE Intanto vi levo subito il dubbio: l'MP3 non sta in piedi da solo ma bascula come uno scooter normale, per cui al semaforo dovrete appoggiare il piede a terra e in parcheggio dovrete issarlo sul cavalletto centrale, a meno che non optiate per l'acquisto di della versione LCR che adotta un sistema elettronico di bloccaggio del basculamento.


DIETRO È SCOOTER Tutto il resto è scooter, scooter Piaggio. Un motore oscillante con funzione anche di forcellone, due ammortizzatori, un freno a disco posteriore. Dove forse si sono sprecati poco a Pontedera è nel design: dell'aggressivo ragno nero visto al motorshow è rimasto poco o niente, adesso l'MP3 ha la faccia da Piaggio e tutta la parte posteriore sembra presa direttamente da un X8, con cui, guardacaso, l'MP3 condivide la soluzione dell'apertura posteriore del vano sottosella comandata dal blocchetto di accensione. Al vano si accede anche sollevando la sella sbloccabile direttamente dal telecomando inserito nella chiave.  

VANO DA RECORD Un vano che promette record di capienza con i suoi 65 litri dichiarati (ci stanno due caschi integrali ma anche un tubo da disegno), di sicuro il più grande nella categoria 250. Perché, per ora, il tre ruote arriverà in Italia solo con motorizzazione 250. Il cuore è l'ormai noto Quasar ad iniezione elettronica catalizzato Euro 3, capace di 22,5 cv che non faticano troppo a spingere i 204 kg dichiarati a 125 km/h di velocità massima. Il peso è ovviamente superiore a quello di uno scooter normale e tra l'altro tutto il sistema del basculamento sposta anche la distribuzione dei pesi che diventa quasi da moto con un 50% del carico sull'anteriore e un 50% sul posteriore.


FAMIGLIA ALLARGATA Arriverà prossimamente anche un 125 cc per tutti coloro che non dispongono di patente A. In futuro, promettono in Piaggio, la famiglia MP3 si allargherà parecchio con l'arrivo di nuove versioni di cui sicuramente una con motore 500 cc. Per il momento possiamo dirvi, però, il prezzo indicativo della versione base che oscillerà nell'orbita dei 5.000 Euro direi interessante, viste le novità introdotte dall'MP3 e il gran studio che c'è dietro.

QUASI UN TETTO La versione C adotta un mega parabrezza che va a coprire anche la testa del pilota (possibile solo su un mezzo come questo perché su un due ruote comprometterebbe la stabilità) e la versione CRL prevede il blocco elettronico del rollio; probabilmente sarà questa la più attraente vista la comodità del sistema. Per le due versioni "lussuose" i prezzi non sono ancora stati dichiarati.


COME VA Detto che non sta in piedi da solo, come si guida l'MP3? Una breve prova per i viali di Roma ha senz'altro dimostrato la validità del progetto Paggio. Salite e dimenticatevi della terza ruota (che tra l'altro una volta a bordo non vedete), date gas e scoprirete che il funzionamento dell'MP3 non è poi così differente da quello da uno scooter normale. Le sensazioni che riceve il pilota sono, infatti, più o meno le stesse, con un più una sensazione di sicurezza impressionante, che una volta tolto il blocco psicologico, porta anche il più mediocre dei guidatori a sentirsi un pilota vero e a piegare come non ha mai fatto.

SICUREZZA ESAGERATA Sta proprio qui la differenza sostanziale dell'MP3: la sicurezza che trasmette sulle ruote anteriori. Avere la certezza che cadere è quasi impossibile e la ruota davanti non prenderà mai sotto non è certo poco. L'MP3 ha una stabilità esagerata e una tenuta sull'anteriore non meno impressionante. Dopo pochi chilometri ci si ritrova a viaggiare come treni e ad entrare in curva come non si è mai fatto con uno scooter e probabilmente nemmeno con una moto.


LO SHOW DEI TESTER Diciamo che i tester sono un po' stupidini (o semplicemente fanno il loro lavoro) così quando qualcuno gli dice che con questo mezzo è praticamente impossibile cadere, loro fanno di tutto per provarci. Abbiamo quindi assistito ad una sequenza di frenate a piena inclinazione, bloccaggi delle ruote anteriori e posteriori, entrate in curva a manetta, pieghe con una ruota sul marciapiede e l'altra sulla strada. Niente... nessuno è riuscito a mettere in difficoltà l'MP3 che lì davanti è imperturbabile, solo frenando con il mezzo molto inclinato l'avantreno tende a chiudere, ma è davvero una situazione limite.

DIETRO LEGGERO Piuttosto la voglia di esagerazione porta a capire che sarà il posteriore ad andare in crisi per primo. I 40 gradi di inclinazione promessi sono facilmente raggiungibili, anche troppo facilmente, visto che ci vuol poco per iniziare a grattuggiare il cavalletto in piega. E se la tenuta anteriore fa impressione, quella posteriore è pur sempre legata ad un solo pneumatico. Inoltre la distribuzione dei pesi sposta parecchio carico sull'anteriore, per cui vi potrà capitare di avvertire la ruota posteriore che tende a scivolare, soprattutto se il fondo non ha aderenza perfetta. Una cosa che, tenuto conto che non si cade, diventa perfino divertente. Già mi immagino una serie di MP3 per traverso sul bagnato... diventeremo tutti degli esperti di short track?

AUMENTA IL PESO Di contro il peso è maggiore e occorre fare i conti con una inerzia leggermente superiore nei cambi di direzione dove si avverte che c'è un po' di peso in più da muovere quando si fa slalom tra le auto, ma è una sensazione non spiacevole e che comunque sparisce con l'utilizzo. Una inerzia che si fa sentire anche quando si prendono alcune buche e il davanti non reagisce lesto come se ci fosse una sospensione normale. Anche in questo caso, comunque, va segnalata l'assoluta imperturbabilità del manubrio che non si muove di un millimetro.


STRETTO Tra l'altro l'ingombro dell'MP3 è davvero contenuto e slalomeggiare tra le auto non è più complicato che con qualsiasi altro scooter (al manubrio è più stretto della Vespa). Occorre solo tener conto che è largo anche in basso e non solo in alto. Nel traffico, quindi, meglio buttare un occhio anche ai parafanghini (piazzati ad altezza paraurti) che Piaggio oculatamente ha lasciato di plastica nera e non verniciata. BELLO IL 250 Il motore 250, poi, non tradisce nemmeno sul tre ruote dimostrando tutte le sue doti. Non vibra, è silenzioso, molto brillante in accelerazione e velocità massima. Il peso non lo mette in difficoltà e, così ad occhio, l'MP3 è allineato alla concorrenza a due ruote quanto a prestazioni assolute. Il 125, invece, fa un po' più di fatica più che altro nello spunto, mentre una volta lanciato mostra una certa verve.

SU I PIEDI Per quanto riguarda il blocco elettronico del rollio (sulle versioni più costose) è una cosa più complicata da descrivere che da effettuare. Una volta raggiunta una velocità minima un cicalino e una spia sul cruscotto vi segnalano che è possibile bloccare il veicolo. È sufficiente a questo punto premere il pulsante sul manubrio per bloccare il tre ruote che resta stabile senza cavalletto. Una comodità al semaforo o anche per parcheggiare il veicolo che adotta anche un freno di stazionamento. Il sistema blocca sia il rollio sia le sospensioni così che l'equilibrio del mezzo, anche con il pilota a bordo, è perfettamente stabile. Per sbloccarlo basta dare gas. A 2300 giri il sistema sblocca lo scooter consentendogli di ripartire. Occhio solo a non dare sgasate a vuoto nella sosta al semaforo perchè la soglia di intervento è bassa e non ci vuol molto a ritrovarsi con piedi su e il blocco che vi "molla" sul più bello. Va detto che anche lo sblocco è segnalato acusticamente (un beep per il blocco, due beep per lo sblocco), per cui c'è tempo sufficiente per reagire e posare un piede a terra.


MEGLIO IN VERTICALE Da considerare anche il fatto che il sistema non blocca lo scooter in posizione verticale, ma lo blocca nella posizione in cui si trova, (quindi anche più o meno inclinata) salvo poi rendere la ripartenza un po' complicata (appena si da gas il sistema libera la sospensione l'MP3 si trova sbilanciato), basta un minimo di malizia per evitare anche questo e, soprattutto, basta non fermarsi con lo scooter inclinato, come del resto faremmo con un due ruote normale.

FRENATA SUPER La differenza l'MP3 la fa poi in frenata: niente ABS, niente sistema di ripartizione integrale, ma una potenza frenante esagerata e con uno sforzo alla leva davvero limitato. Anche in questo caso occorre ricordare che le ruote davanti sono due e il peso è più caricato sull'anteriore. Per chi viene dallo scooter significa quindi ritarare il modo di frenare dando meno importanza al comando sinistro (il posteriore blocca fin troppo facilmente) e sfruttando maggiormente la potenza del doppio disco anteriore e della grande impronta a terra offerta dai pneumatici. Anche nel caso di panic stop non ci saranno problemi, prima di arrivare al bloccaggio su asciutto l'MP3 solleva addirittura il posteriore e il bello è che anche se blocca, lo sterzo non chiude, non scarta, ma resta sempre dritto dando un grande controllo al guidatore. Tuttavia non avrei rinunciato per partito preso all'ABS (per ora non disponibile su nessuno degli MP3) perché pur non cadendo il rischio di tamponare qualcuno se il fondo è insidioso c'è comunque.


SICUREZZA E DIVERTIMENTO Il limite di sicurezza è comunque davvero molto elevato e visto che l'MP3 risulta addirittura più divertente da guidare di uno scooter normale devo sottoscrivere quanto fatto dagli ingegneri Piaggio, effettivamente capaci di creare un mezzo unico (coperto da vari brevetti), molto sicuro senza aver trascurato il lato ludico che ogni mezzo a due ruote (e da oggi anche tre) deve avere. Le premesse per vederne in giro tanti ci sono tutte.
Pubblicato da Stefano Cordara, 31/05/2006
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