Logo MotorBox
In pista con

Il parere di Riccardo Pozzoli e Andrea Lorini


Avatar Redazionale , il 08/03/14

10 anni fa - Motociclisti di lungo corso e tester per un giorno

Italiane, sportive e costose. E belle da morire. Sono la MV Agusta F3 800 e la Ducati 899 Panigale, due sportive medie che, grazie all’elettronica evoluta, calzano bene anche a chi non è un pilota. Come abbiamo provato nella pista di San Martino del Lago

Benvenuto nello Speciale MV AGUSTA F3 800 VS DUCATI 899 PANIGALE, composto da 3 articoli. Seleziona gli articoli di tuo interesse cliccando il sommario MV AGUSTA F3 800 VS DUCATI 899 PANIGALE qui sopra, oppure scorri a fondo pagina la panoramica illustrata dell'intero speciale!

RICCARDO POZZOLI – DUCATI 899 PANIGALE

“Da ferme non c’è storia: Panigale tutta la vita! O almeno, a me piace di più. Bianca, con quelle linee che sembrano venire dal futuro. Per un appassionato come me è il cacio sui maccheroni, la vera sportiva italiana. Anche l’MV è bella da far paura: su quel codino ci potresti affilare le unghie. Però niente da fare: la Panigale per me è un passo avanti”.

“Della Ducati 899 Panigale mi è piaciuto il motore, regolare e fluido, anche se un po’ scorbutico talvolta, soprattutto quando cominci ad accelerare in uscita di curva. È cattivo, molto, a metà scala del contagiri, però poi mura un po’ agli alti regimi, soprattutto confrontato alla F3. Ecco il motivo per cui riuscivo a mettere la sesta in fondo al rettilineo (970 metri, ndr). Bellissimo il cambio, si trova molto facilmente la leva anche con stivali nuovi rigidi e la cambiata è fulminea, un battito di ciglia. E poi che sound… Una vera Ducati, una vera libidine, un bombardone da sogno”.

“A livello di ciclistica la Ducati 899 Panigale è una scheggia. Agile e scattante, si butta letteralmente in curva ed è anche abbastanza stabile, segue bene le linee impostate. Tuttavia la posizione così estrema obbliga a essere chirurgici con i movimenti, perché si rischia di muoversi malamente in sella. Però, devo ammettere che la posizione mi è piaciuta più che su MV: essendo più puntata sul davanti, permette di caricare meglio l’avantreno. Frenata eccellente, uno dei migliori impianti frenanti che abbia mai provato: potentissimo, riesce a essere anche modulabile, non ti arriva la botta come se sbattessi contro un muro.

RICCARDO POZZOLI – MV AGUSTA F3 800

“Bella vera l’MV. Ma da ex-ducatista non posso preferirla alla Panigale, anche se i tre scarichi finali e il codino così aguzzo sono una manna del cielo. Non mi stupirei se qualcun altro preferisse lei, il livello è altissimo in entrambi i casi, come anche la cura dei dettagli”.

“Se il bicilindrico della Panigale mi è piaciuto, il tre cilindri della MV Agusta F3 800 mi ha stregato. Potentissimo, ne ha praticamente sempre fin dai bassi regimi e agli alti, dopo i 10 mila giri, è bestiale. Sul rettilineo non ho messo la sesta, ma ho visto quasi 260 km/h indicati! Peccato solo che un motore così non sia accoppiato a un cambio altrettanto preciso: le cambiate sono durette, soprattutto quando si spinge e anche in scalata. Inoltre la leva in posizione originale è troppo bassa: meglio girarla di qualche grado (basta una brugola) verso l’alto, altrimenti con lo stivale da pista si fatica parecchio. Bello il sound, roco e gracchiante, anche se il bicilindrico Ducati è semplicemente un’altra storia”.

La ciclistica è magica. Sembra una bicicletta da buttare in curva (nel bene e nel male…), ma scende lineare, senza sobbalzi, e tiene la linea impostata con molta competenza, anche più della Panigale. La posizione di guida è sportiva, ma preferisco Ducati: più sportiva e caricata sul davanti, come piace a me. La frenata dell’F3 è semplicemente pazzesca: attacca subito, si sentono le pinze che mordono i dischi con forza. Forse fin troppo per un eventuale neofita, spesso mi è capitato di intraversare la moto in staccata senza volerlo!”.

ANDREA LORINI – DUCATI 899 PANIGALE

“Sinceramente, sono un po’ in difficoltà: non saprei quale scegliere tra le due a livello puramente estetico. Sono due opere d’arte, segno che quando noi italiani ci mettiamo d'impegno sappiamo fare la differenza. Le giapponesi? Nemmeno da prendere in considerazione: vuoi mettere con questi due mostri sacri? Sia la Ducati 899 Panigale sia la MV Agusta F3 800 sono un mix di eleganza e sportività, una vera libidine. Almeno da ferme, è parità”.

“Per me che vengo da un bicilindrico di un’endurona (KTM 990 Adventure, ndr), il motore della Ducati 899 Panigale è il massimo. A differenza di Riccardo, lo trovo gustoso ma soprattutto gestibile anche da chi non cerca a tutti i costi il tempo sul giro. Più che il tre cilindri di MV. Solo nel passaggio tra prima e seconda, con il motore così affamato di giri, è un po’ difficile da gestire. E poi, vuoi mettere il sound del bicilindrico… Una pacchia, ogni volta che hai l’occasione di scaricare tutti i cavalli in rettilineo. Anche il cambio è ottimo, non si impunta mai. Devo solo ricordarmi di non tirare la frizione per salire di rapporto! Ma questo non è certo un problema della moto…”.

“Non me l’aspettavo proprio, ma la Ducati 899 Panigale è facile, più della F3. Molti mi hanno detto che le Ducati sono difficili e impegnative ma francamente consiglierei loro di farsi un paio di turni con questa: cambieranno idea. Certo, la posizione è abbastanza caricata, un po’ troppo per chi, come me, viene da moto ben più comode. Ma tant’è…  La frenata è eccellente: potente ma modulabile, ho avuto sempre un gran feeling, anche alla staccatona in fondo al rettilineo. Bella, agile e facile: e chi se lo aspettava?!”.

ANDREA LORINI – MV AGUSTA F3 800

VEDI ANCHE


“Come ho già detto, sono in difficoltà: parcheggiate così, nella corsia dei box una affianco all’altra, sono bellissime entrambe. L’MV F3 però la vorrei nella colorazionee bianca/nera con il traliccio rosso: una tentazione irresistibile. Questa o la Ducati? Proprio non riesco a decidermi…”.

“Il motore della F3 è indubbiamente efficiace ma non ne sono rimasto affascinato come Riccardo. Sarà che vengo da un bicilindrico, ma non mi ha conquistato: un po’ piatto nell’erogazione ai bassi regimi ma di contro scorbutico quando entra in coppia, nella zona alta. Insomma, più difficile da gestire. Il cambio proprio non mi è piaciuto: si impunta parecchio e per azionare la leva ho dovuto sforzarmi più del previsto. Saranno gli stivali nuovi… E il rumore? Il ronzio del tre cilindri non può competere con il bombardone della Ducati”.

“Di contro la ciclistica della MV Agusta F3 800 è fantastica, da vera moto da corsa: ti senti sempre su un binario, è incredibile come riesca a tenere la linea anche se non sei chirurgico nei movimenti. E poi è più fluida a scendere in piega della Ducati, si butta meno velocemente in curva, che per la maggior parte degli utenti è solo un bene. Frenata? Pazzesca, basta sfiorare la leva per inchiodare. Forse fin troppo, bisogna andarci cauti e imparare a gestirla”.

CONCLUSIONI - RICCARDO POZZOLI

“Se proprio devo decidere che moto vorrei nel garage, dico MV Agusta F3 800. E lo dico a malincuore: da ex-ducatista, mi aspettavo una battaglia impari, ero sicuro della scelta che avrei fatto. E intendiamoci, la Panigale 899 va un gran bene. Ma la F3 mi ha letteralmente stregato con quella sua solidità una volta messa in piega e con quel tre cilindri che allunga come un demonio. Posso fare un altro giro?”.

CONCLUSIONI - ANDREA LORINI

L’esatto contrario di Riccardo: partendo un po’ prevenuto, ero convinto che l’MV avrebbe surclassato, almeno per i miei standard, la Ducati. Ho sempre sentito pareri un po’ coloriti su Ducati… Tutte balle: il bicilindrico è una vera bomba ma comunque gestibile, facile e pieno di coppia ai bassi. Alla fine, cercavo di guidare solo lei!”.

IN QUESTO SERVIZIO

Tute ARLEN NESS RACING LS1

Guanti ARLEN NESS PRO

Stivali TCX RS2 EVO

Caschi HJC RPHA10 PLUS EPIC MC-2, SHARK RACE-R PRO


Pubblicato da Riccardo Pozzoli e Andrea Lorini, foto di Leonardo Iannelli, 08/03/2014
Gallery
MV Agusta F3 800 vs Ducati 899 Panigale