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Prova

Yamaha Xmax 125


Avatar Redazionale , il 20/10/05

18 anni fa - Motore piccolo arie da grande.

Non contenta del successo del duemmezzo, Yamaha rilancia con il piccolo 125, modello più urbano con le stesse caratteristiche che hanno reso vincente il fratellone. Tutto nuovo il motore, pulito, tecnologico e brillante. Un piccolo che si dà arie da grande.


COM'È

3532 pezzi venduti in quattro mesi, quarto veicolo targato più venduto in assoluto nel mese di settembre. Ultimamente Yamaha non sbaglia un colpo e l'Xmax, arrivato all'improvviso lo scorso maggio ha avuto un successo tale da spiazzare lo stesso produttore che ha avuto non pochi problemi nel soddisfare la richiesta, con tempi d'attesa più lunghi del previsto. Adesso l'offerta di Xmax raddoppia, al duemmezzo si affianca il 125, modello più "urbano", destinato alla clientela dotata di sola patente B, ma anche a chi utilizza lo scooter prevalentemente entro in confini cittadini.

CLONATO DAL DUEMMEZZO

Per capire da chi è derivato basta guardarlo: non accade come la famiglia Majesty dove il 125 in comune con il duemmezzo ha solo il nome. L'Xmax 125 non è nient'altro che un 250 con un motore più piccolo. Dal fratello maggiore eredita tutto quanto di buono abbiamo già visto e provato al momento della prova. Telaio molto rigido, distribuzione dei pesi orientata verso l'avantreno, posizione di guida attiva. Soprattutto eredita l'enorme spazio sottosella (ben 47 litri) che lo pone tra i più generosi della categoria, se non il più generoso in assoluto. La Yamaha vuole insomma esportare il concetto dello scooter sport-utility anche nella cilindrata minore e lo fa anche grazie ad un motore completamente nuovo.

SINGLE MODERNO

È proprio il monocilindrico a quattro tempi, infatti, ad essere il protagonista di questo nuovo scooter. Non deriva da nessun motore precedente ma è un progetto completamente nuovo, nato per soddisfare i limti Euro 3 ma anche per offrire prestazioni al top della classe 125. Se qualcosa di buono la norma Euro 3 ha portato è (oltre alle minori emissioni) lo svecchiamento del parco motori che porta ad avere progetti molto moderni e tecnologicamente avanzati (da qui al 2006 ne arriveranno molti altri di motori nuovi).

4 VALVOLE

Basti pensare che il 125 Yamaha può vantare la distribuzione a 4 valvole (monoalbero con bilancieri e cuscinetti a sfere per ridurre attriti e rumorosità), il pistone forgiato e l'albero motore più leggero del 7 % rispetto al motore precedente. Inoltre è alimentato ad iniezione elettronica con un corpo farfallato da 28 mm e relativo microiniettore montato direttamente nel condotto d'aspirazione della testata, praticamente a ridosso della valvola d'aspirazione. Il doppio catalizzatore lo fa rientrare senza sforzo nella già citata normativa.

IL PIÙ POTENTE

Nonostante questo l'Xmax può vantare la maggior potenza (dichiarata) tra i 125 attualmente sul mercato con 14,1 cv a 8750 giri (coppia 11,3 Nm a 6500 giri), che lo spingerebbero ad una velocità effettiva di 110 km/h, nonostante le dimensioni importanti. Un motore molto evoluto, quindi, che tra l'altro, grazie al progetto più attuale pesa anche parecchio meno del precedente.

DIETA

Rispetto al 250 stazza poi ben 11 kg in meno. Peso che naturalmente si ripercuote positivamente anche sul computo generale: 153 kg per il 125, 164 per il 250, e sulla distribuzione dei pesi che naturalmente si sposta ancora più in avanti. I chili in meno sono tutti li, nel motore, anche perché per il resto non cambia nulla, stesse ruote (15 davanti, 14 dietro) stesse sospensioni stessi freni con un discone da 267 mm all'avantreno e l'assenza di comando integrale come da tradizione per gli scooter di Iwata. E ovviamente stesso ottimo livello di finitura che assieme alle dimensioni dà l'idea di essere a bordo di un mezzo di cilindrata superiore. Tutto per 3.790 € franco concessionario. Lo troverete da gennaio 2006 nei tre colori argento, blu, e nero, quest'ultima la mia preferita perché lo rende molto aggressivo.

COME VA

L'impatto con l'Xmax è identico a quello del 250, cosa abbastanza scontata visto che il layout è esattamente lo stesso. Ritroviamo quindi la sella a 785 mm da terra, e la posizione di guida eretta e il tunnel centrale piuttosto ingombrante che limita un po' i movimenti dei piedi. Tutte caratteristiche che contraddistinguono anche il fratello maggiore.

PIÙ AGILE Quello che si avverte subito è comunque è il minor peso dello scooter:11 kg non sono pochi e soprattutto sono stati tolti solo dalla parte posteriore, variando quindi anche la distribuzione dei pesi. Il risultato è che lo scooter conquista una maggiore maneggevolezza, perfetta per l'utilizzo urbano che il piccolo Xmax si propone di fare. La sensazione che riceve chi guida è quella di avere pneumatici più sottili, ogni manovra richiede meno forza e l'avantreno ha una maggiore agilità, pur restando sempre estremamente stabile anche alla velocità massima e nei curvoni affrontati "allegramente". Insomma, la bella guida offerta dall'Xmax, quindi, non viene meno anche nella versione 125, che lascia sempre trasparire di essere sovradimensionato per la cilindrata.


MOTORE EDUCATO

Concentrandosi sul motore, va lodato il lavoro fato da Yamaha soprattutto per quel che riguarda la civiltà. Silenziosissimo, sia a livello di scarico, sia di meccanica, del tutto esente da qualsiasi vibrazione, il nuovo 125 Yamaha mostra anche una buona verve. In accelerazione l'Xmax sconta peso e dimensioni importanti, ma in aiuto vengono una trasmissione perfettamente a punto e una erogazione particolarmente piena (in relazione alla cilindrata ovviamente) anche ai bassi regimi. Il risultato è che a sensazione lo scooter Yamaha è più brillante di parecchi concorrenti dalla stessa stazza.

GRAN FRENI

L'Xmax scivola nel traffico in souplesse e non è mai in affanno anche quando si affronta qualche via periferica a scorrimento veloce, stabile, sincero, con una frenata a livelli di eccellenza si lascia guidare senza impegno alcuno a qualsiasi velocità. Come per il fratello duemmezzo, va elogiata la taratura delle sospensioni che offre il giusto compromesso tra sostegno e comfort che restano sempre di ottimo livello. Solo nelle buche più accentuate (quelle che andrebbero evitate a dire la verità) arriva qualche rumore, in parte causato dal movimento del cavalletto centrale, in parte dalle plastiche nella zona anteriore, roba da poco comunque, soprattutto se confrontata alla qualità generale dello scooter.

L'OTTIMISMO

La verve del motore, anche con il contakm sugli 80 all'ora il 125 Yamaha riprende senza problemi e ci vuol poco a passare la soglia dei 100 orari fino a vedere i 130 indicati dal solito tachimetro ottimista. Soffre un po' le salite ma del resto non si può avere tutto dalla vita. Un 125 resta pur sempre un 125.
Pubblicato da Stefano Cordara, 20/10/2005
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