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Prova

Yamaha Xenter 125


Avatar Redazionale , il 08/02/12

12 anni fa - Lo Yamaha Xenter 125 si guida alla grande, in città e non solo

Lo Yamaha Xenter 125 conferma le ottime qualità dimostrate dal fratello maggiore da 150 cc: si guida alla grande e si dimostra un vero... cittadino modello.

SCUSATE IL RITARDO La Yamaha si è presa più tempo, rispetto ad altri marchi, prima di introdurre la sua proposta nel mercato degli scooter a ruota alta. Dopo un lungo tira e molla, studi, indagini e valutazioni, diventa ora protagonista urbana con lo Xenter 125, puntando a rompere gli equilibri consolidati del segmento. Già testato nella sua versione da 150cc, ora arriva anche con la cilindrata più piccola, guidabile con la patente B: difficile chiedere di meglio che provarlo a Barcellona, la capitale della movida spagnola, con il suo traffico congestionato e una battente pioggia.

SPORTIVO CON STILE Innovazioni tecniche e forte stabilità, sono i punti su cui punta lo Yamaha Xenter 125, che non fanno comunque passare in secondo piano la cura e l’attenzione rivolte all’aspetto esteriore. La sua linea è pulita, fresca e filante, con un design scolpito e allo stesso tempo morbido, con quel pizzico di elegante aggressività che sembra piacere a molti. Una bella coda slanciata ospita il portapacchi integrato sul quale installare l'ampio bauletto da 39 litri (in tinta con la carena e compreso nel prezzo ) dove trovano posto due caschi jet; non mancano nemmeno i comodi maniglioni per il passeggero. La luce posteriore è a LED mentre il faro anteriore è sdoppiato, l'inconfondibile impronta di casa Yamaha.

SICURI E INFORMATI Il ponte di comando dello Yamaha Xenter 125 offre una strumentazione ricca di tecnologia tramite un display a cristalli liquidi di facile lettura, che fornisce molti dati, come la temperatura atmosferica, oltre alle classiche informazioni standard. Lo Xenter ospita sul manubrio anche un comodo vano con apertura a pressione che può contenere piccoli oggetti di frequente utilizzo. Peccato che sia troppo piccolo per l’iPhone ma viene buono comunque per il Telepass. Il parabrezza (compreso nel prezzo ) ha un bel disegno e svolge una doppia funzione di protezione, per il busto e per le mani.

SPAZIO NEL TRAFFICO Stop and go continui per chi si muove in città. Lo scudo è quasi totalmente piatto, ottima accortezza per non disturbare la comodità nella guida nemmeno al pilota più alto che trova ampio spazio per gambe e ginocchia libere da "ostacoli". Quanto a confort Yamaha non si è risparmiata, proponendo una pedana più larga della media, ampiezza ottenuta grazie anche all'adozione nel nuovo telaio a doppia trave che favorisce inoltre la stabilità del mezzo.

COMFORT CON POCA SPESA Sella larga e confortevole anche per il passeggero, comoda e bassa (a 785 mm da terra) con la parte anteriore ben affusolata che permette a chi guida di mantenere una posizione delle gambe più composta e di appoggiare meglio i piedi a terra, garantendo nell’immediato stabilità e sicurezza anche ai meno alti. L‘ampia pedana permette il trasporto di una borsa di medie dimensioni, come un trolley o una borsa da palestra, catena e guanti trovano posto nel modesto vano sottosella, compensato ampiamente dalla capienza del bauletto in dotazione. Il prezzo? 2.890 euro franco concessionario.

LEGGERO E PRATICO Al primo contatto con lo Yamaha Xenter 125 noto subito l'assenza della cavalletto laterale, che, lì per lì, mi mette un po’ di ansia. In manovra, a motore spento, lo scooter appare però leggero (la Casa dichiara 142 kg in ordine di marcia): si sposta facilmente e, rimettendolo sul cavalletto centrale, scopro che è si solleva senza alcuna fatica. Della stampella, insomma, non si sente la mancanza.

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COMFORT AL FEMMINILE La sella è realmente comoda e spaziosa, più stretta del solito nella parte anteriore e ciò mi permette di guidare con una postura "femminile", mantenendo le gambe più composte. Rispetto ad altri ruota alta presenti sul mercato, si ha subito confidenza e dimestichezza del mezzo con l'appoggio stabile e sicuro dei piedi a terra.

SUL VELLUTO Poche strade dissestate nel centro di Barcellona (buon per gli spagnoli); nella mia ricerca di buche e tratti stradali sconnessi, faticosamente trovati, ho potuto comunque constatare un‘eccellente tenuta di strada, con scossoni e vibrazioni sulla linea dello zero. Uno scooter dal DNA sportivo, insomma, che ispira subito confidenza e dona fiducia. Aver adottato il monoammortizzatore è stata una bella trovata: fa alla grande il suo dovere, assicurando alla ruota un’escursione di 92 mm. Con ruote da 16 pollici, cerchi in lega a 5 razze e pneumatici progettati appositamente, lo Yamaha Xenter 125 sotto la pioggia si è comportato bene, ha tenuto con sicurezza in ogni circostanza.

SILENZIO, SI VIAGGIA Senza alcun dubbio il comparto sospensioni passa dunque l’esame a pieni voti. E lo stesso vale anche per il motore che vanta potenza di 9,2 kw a 7.500 giri (poco di più di 12cv) e una coppia di 11,9 Nm a 7.200 giri. Un cuore reattivo, agile e scattante ma che lavora in punta di biella, in modo molto discreto. Al primo semaforo rosso, nell'attesa di ripartire, mi sembra addirittura di essere a motore spento.

SCELGO COME FRENARE Dovendo frenare in situazioni d’emergenza in sella allo Yamaha Xenter 125 si deve agire in modo determinato sulle leve per contenere gli spazi. A dare una mano ai neofiti c’è anche il sistema di frenata combinata UBS, che distribuisce la forza frenante tra la ruota anteriore e quella posteriore quando si agisce sulla leva del freno sinistro. La decelerazione è progressiva e il rischio di bloccaggi delle ruote è remoto. Ottimo è anche il disco anteriore da 267mm comandato dalla leva destra.

CONCLUDENDO Alla fine della prova non trovo difetti rilevanti. Lo Xenter merita di essere promosso soprattutto per la sicurezza che mi ha trasmesso sotto la pioggia ma lasciano un sorriso a 32 denti anche la praticità e il comfort, così come il motore brillante un cuore dinamico e agile. Non manca di apprezzabile grinta, ha la giusta dose di sportività, che viaggia a braccetto con l’eleganza di un prodotto curato nei dettagli.


Pubblicato da Geo Gandolfo, 08/02/2012
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