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Confronto

Suzuki Burgman 200 vs Burgman 400


Avatar Redazionale , il 19/06/14

9 anni fa - Due scooter, due tipi di scooteristi

Vivo appena fuori città, tutte le mattine mi muovo verso il centro della metropoli per andare in ufficio e mi porto dietro la ventiquattrore. Che scooter prendo? Suzuki Burgman 200 o Burgman 400?

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IL DUBBIO Mobilità urbana: il dramma del nuovo millennio. Per muoversi nelle metropoli si vive nel costante compromesso, soprattutto se ci si muove su due ruote. Vuoi viaggiare comodo? Bene, ma c'è il rischio di sacrificare l’agilità. Vuoi sgusciare agile nel traffico veloce come un’anguilla nel fiume? Ottimo, ma sappi che sottosella e spazio per un eventuale passeggero ne avrai ben poco. Insomma fare la scelta più oculata in base alle esigenze non è sempre facile. E oggi cercerò di mettere sul piatto pro e contro di due primedonne: il Suzuki Burgman 200 e il Burgman 400. Insomma perché scegliere uno o l’altro.

IL PICCOLO Parto dal più piccolo, il Suzuki Burgman 200. Motore monocilindrico raffreddato a liquido da quasi 20 cavalli (18,36 per la precisione) e che permette anche di viaggiare in autostrada, sella ultra ribassata (735 mm) e ultra confortevole, peso ridotto all’osso (163 chili in ordine di marcia) e un sottosella più che abbondante, quanto basta per due caschi integrali (10,5 litri). E poi di serie oggi ci sono anche l’ABS a due canali e il parabrezza XL, due must per chi usa lo scooter quattro stagioni su quattro. E proprio per i globetrotter, consiglio anche un paio di accessori mai-più-senza: le manopole riscaldate e il bauletto in tinta, che fa anche da schienalino per l’eventuale passeggero. Last but not least, il Burgman 200 costa il giusto: 4.390 euro.

GUIDA SCIOLTA Facile e agile, questi i due aggettivi che direi se mi venisse chiesto di descrivere il Suzuki Burgman 200 in due parole. Facile da guidare ma anche da consultare: la strumentazione non sarà un esempio di desgin ma è completa, funzionale ed estremamente intuitiva. Quello che conta, insomma. Ed è facile nella guida perché ha il baricentro sottoterra, cosa che fa del Brugman 200 il re dello slalom nel traffico. Sella e baricentro bassi, poco peso e interasse ridotto sono un cocktail davvero ben riuscito, che rendono la guida del piccolo 200 semplice anche a chi non è un vatusso o ha pochi muscoli. Solo i più alti hanno qualche difficoltà a trovare il giusto spazio per i piedi.

UNO CHE BASTICCHIA Il motore del Burgman 200 non è un fulmine di guerra, ma basta per andare ovunque. Anche per una capatina in autostrada o tangenziale, e assicura sporadiche frequentazioni col benzinaio (Suzuki dichiara 30,1 km/litro nel ciclo medio). Non mi convince molto lo scatto: complice un ritardo un po’ marcato della frizione, per essere i primi al semaforo bisogna dare tutto.

PER CHI? In generale, quindi, il Burgman 200 lo consiglierei a chi non ha grandi esigenze di prestazioni ma al contrario vuole un mezzo economico (sia nell’acquisto sia nella gestione), facile, comodo e spazioso. O anche a chi ha già un altro mezzo più ingombrante ed è in cerca di qualcosa di più pratico.

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IL GRANDE Ok, il 200 mi è piaciuto ma ora voglio di più: c'è il Suzuki Burgman 400. Motore monocilindrico da 33 cavalli, sella ancora più bassa (710 mm) con schienale pilota regolabile in altezza, vano sottosella profondo (62 litri,  pensate che il 650 si ferma a 50), serbatoio da record (14 litri, con un autonomia di quasi 300 km) e peso giusto (circa 216 chili in ordine di marcia). L’ABS però è optional (600 euro in più) e va ad aggiungersi ai 6.390 euro richiesti. Non pochi, considerati i tempi che corrono, ma oggi nel pacchetto è inclusa anche la garanzia fino a 4 anni.

BAGAGLIAIO Però che lusso! Il Bugrman 400 accoglie chi guida come una berlinona di fascia alta. Si sta comodi, sia a livello di seduta, rasoterra, sia a livello di gamba, perché anche i più alti come il sottoscritto trovano spazio senza interfererie con il manubrio. E vogliamo parlare del sottosella? Ci sta davvero di tutto, è paragonabile al bagaliaio di una piccola utilitaria.

SUI BINARI Anche la guida del Burgman 400 è da berlinona, ma incredibilmente bilanciata. Vero, l’interasse è chilometrico (quasi 1.600 mm) e il peso non è proprio piuma, ma il baricentro così basso fa sì che la guida squisitamente equilibrata e intuitiva. Un percorso fatto di slalom me lo chiarisce: anche a bassissima velocità lo sterzo non tende a chiudersi, anche le svolte più infime vengono si superano con facilità. Un gran bell’esempio di bilanciamento dei pesi.

INGOMBRO Certo, gli ingombri non sono uno scherzo: con il Burgman 400 non si sguscia nel traffico. E al semaforo i più smilzi forse non saranno così a proprio agio come con il 200. Però il motore del 400 è di un altro pianeta: niente ritardi o vibrazioni, solo tanta spinta fin da subito. A sensazione, sembra essere anche più pronto al richiamo del gas del fratello maggiore, il 650, sensazione amplificata dal minor peso.

QUINDI? Quindi la soluzione è… che non ci sono soluzioni. Scherzi a parte, dipende tutto da quello che si cerca: il 200 lo vedo molto bene come seconda moto o o come alternativa all’auto. Va bene per tutti, perché è facile e leggero, ma se la vostra trasferta giornaliera prevede lunghi tratti su strade veloci, forse è meglio guardare altrove. Conviene valutare il Burgman 400 per esempio: potente, affidabile, con un sacco di spazio stiva e anche comodo, è solo un po’ ingombrante nel traffico più fitto. E ha costi di gestione e di acquisto più elevati. C'è però un’altra cosa da considerare: se ben accessoriato, può sostituire anche l’auto. Quindi, a voi la scelta!


Pubblicato da Alessandro Codognesi, 19/06/2014
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