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Prova su strada

Piaggio Skipper ST 125


Avatar Redazionale , il 12/10/01

22 anni fa - Tutta mia la città

Lo Skipper guadagna il motore quattro tempi di ultima generazione e sacrifica un po' le prestazioni per essere amico dell'ambiente e nemico dei benzinai.

LA NOVITÀ Non cambiano le doti che hanno reso tanto diffuso nelle città questo scooter. Tra i compatti è uno tra i più comodi, anche se tra i più cari. Che lo Skipper ST 125 sia nuovo, nel vero senso della parola, non si piò dire. La vera novità è il cuore, quel motore di nuova generazione (Piaggio L.E.A.D.E.R. - Low Emission Advanced Engine Range) quattro tempi di cui è dotato. Una serie di nuovi propulsori progettati direttamente da Piaggio per garantire allo stesso tempo ottime prestazioni, consumi ridotti, e bassi livelli d’emissioni e rumorosità. Difatti, lo Skipper ST 125 (come il 150) soddisfa la Multidirettiva Europea 97/24 CE, Cap. 9 (sulle emissioni acustiche) e la Multidirettiva Europea 97/24 CE, Cap. 5 (sulle emissioni inquinanti).

IL LOOK NON CAMBIA

Il "vestito" è invece lo stesso che Skipper "indossava" alla presentazione di un anno e mezzo fa. Il frontale, simile a quello dell’Hexagon, è appuntito e ben profilato. Lo caratterizzano, le griglie centrali per far respirare il radiatore e l’ampio gruppo ottico a doppia sezione, che incorpora anche gli indicatori di direzione. Come vuole la moda (ma anche la sicurezza) l’anabbagliante utilizza una lente poliellissoidale, l’anabbagliante è invece a superficie complessa. A completare l’immagine frontale dello scooter c'è l’ampio manubrio, integrato perfettamente dai paramani e dal nuovo cupolino fumé, che garantisce una maggiore protezione dal vento.

NECESSAIRE DI BORDO

Al centro la plancia di comando, completa di tutto il necessario, troviamo tachimetro, contachilometri, livello carburante, spie delle luci, dell’olio, della riserva e il voltmetro (nel caso a qualcuno interessi lo stato della propria batteria). Ma le novità non sono ancora finite. Lo Skipper è dotato anche di un display a cristalli liquidi multifunzione, che riporta informazioni utili a tutti e non solo agli uomini d’affari: orario, datario, la temperatura esterna, con addirittura l’avvisatore di possibile ghiaccio a terra quando la temperatura scende sotto lo zero (si deve essere pronti a tutto!).Con l’aggiunta dei due specchietti, dalla linea ricercata, lo Skipper vanta un’estetica davvero originale.

VIA I BLOCCHETTI I comandi elettrici non ci sono più: sono stati inseriti nel manubrio, risultando poco ingombranti sia da un punto di vista fisico che estetico, esaltando così l’eleganza del mezzo.

PICCOLE RUOTE CRESCONO

A distinguere lo Skipper nel marasma metropolitano, ci pensa poi la linea filante e "panciuta" del codone, dove spicca il grande gruppo ottico posteriore (per una massima visibilità), sul quale è già posizionato il portapacchi con maniglioni incorporati. Anche le dotazioni tecniche di serie sono di alto livello. Già ad occhio nudo si può notare il cambio di dimensione dei cerchi, passati dai 10" ai 12", così da ottenere un ottimo compromesso di stabilità e maneggevolezza. I pneumatici, hanno ovviamente cambiato dimensioni, così all’anteriore troviamo un 120/70-12", mentre al posteriore un panciuto 130/70-12". Sprizzano sportività anche le sospensioni, con una forcella a perno avanzato a steli rovesciati da 30 mm e un monoammortizzatore idraulico con precarico regolabile su quattro posizioni.

SPAZIO PICCOLO

Lo spazio "libero" disponibile per riporre gli oggetti personali non è abbondante. C’è l’immancabile vano sotto sella, ma è buono giusto per ospitare un casco integrale e i documenti. Non manca nemmeno un piccolo vano ottenuto nel tunnel centrale, dove poter sistemare la tuta antipioggia, il cellulare e qualche altro piccolo oggetto personale (senza esagerare). C’è anche un gancio a scomparsa ereditato dai vecchi modelli, utile per appendervi la ventiquattrore o un secondo casco, ma che stona con l’eleganza generale dello scooter. Per rendere la vita un po’ più dura ai ladri di scooter, lo Skipper è inoltre dotato di gancio antifurto sul lato sinistro della pedana.

ACCESSORI PER TUTTI

I colori messi a disposizione sono ben cinque: "Nero" e "Giallo Sole" in tinte pastello mentre, se si preferisce il metallizzato, ci sono il "Rosso Saturno", il "Grigio Moonlight" e l’"Azzurro Siderale". Ricca anche la parte relativa gli accessori, comprendente il bauletto da 35 litri in tinta con la carrozzeria e con schienale passeggero e maniglioni, il parabrezza, la funzione interfono, l’antifurto elettronico con radiocomando e il telo copri-scooter.

LA NOTA DOLENTE

Il prezzo è di ben 6.344.000 lire (chiavi in mano), non poco per uno scooter di medie dimensioni, ma che si rivela competitivo rispetto ai concorrenti più blasonati. Di sicuro, se il prezzo è un elemento decisivo di scelta, la concorrenza asiatica offre un elenco interminabile di alternative. Ma, se si considerano anche la qualità dei materiali utilizzati, le dotazioni tecniche ed estetiche, non osiamo affermare che il prezzo sia basso, ma quantomeno giusto.

IN SELLA

Una cosa è certa, una comodità come quella offerta da uno scooter Piaggio è difficile da trovare. L’ergonomia che caratterizza lo Skipper è degna di lode: manubrio, sella e pedane sono sistemate in modo da garantire la corretta posizione a chiunque lo guidi. Forse ai più bassi di statura la sella leggermente alta (810 mm) e "panciuta" può creare qualche fastidio, in particolare se si volessero appoggiare entrambi i piedi a terra.

COMODO ANCHE IN DUE

Da soli c’è abbondanza di spazio ma si viaggia comodi anche in compagnia. La sella, ben imbottita, rende il tragitto casa – ufficio un vero piacere e non ci abbandona neanche durante le uscite domenicali più lunghe e stancanti. I tragitti da passeggero sono piuttosto comodi, anche se, per persone di una certa "stazza", l’imbottitura posteriore può risultare un po’ troppo morbida, ma non si può avere tutto. Le maniglie ricavate ai lati della sella, se da un lato si rivelano utili per sollevare lo Skipper sul cavalletto centrale, dall’altro sono posizionate troppo in basso per essere utilizzate come appiglio: per essere comodo il passeggero  dovrebbe avere braccia lunghe. Lo Skipper è uno scooter snello, anche troppo. Salendoci, ci si accorge che la pedana offre poco spazio per il guidatore (larghezza solo 730 mm). Questo di norma non causa grossi problemi per le gambe ma, in situazioni metereologiche "sfavorevoli", lo scudo non offre una protezione totale.

NON PIÙ DRAGSTER

Il "mono" di cui è dotato lo Skipper ST 125 non è sicuramente un motore sprintoso, ma compie bene il proprio dovere. Il passaggio dal due al quattro tempi, ha smussato non poco il carattere sportivo ed aggressivo che prima tutti invidiavano a questo scooter, ma con i nuovi motori ecologici la Piaggio risponde egregiamente ad altre "problematiche", certamente prioritarie rispetto allo sprint al semaforo. Lo Skipper non è più dunque un dragster da semaforo, ma per fortuna non è più nemmeno un’idrovora ciuccia benzina. Mantiene comunque una buona accelerazione, sale di giri in modo morbido e fluido, senza gli strappi tipici del due tempi. Anche il rumore della marmitta non è più quello scoppiettante del vecchio modello: al suo posto ora vi è un compatto scarico, dal quale escono dei pacati borbottii. Tutto questo non pregiudica il divertimento, anzi lo Skipper resta un vero "animale" di città. Grazie alle sue dimensioni ridotte, è facile incunearsi ovunque vi sia uno spiraglio d’asfalto. Il traffico non fa più paura, anzi si affronta a testa alta, sicuri di poter contare su di un mezzo affidabile, in grado di rispondere in modo repentino e preciso ad ogni nostro "desiderio".

SPORTIVO MORBIDO

La taratura delle sospensioni è un buon compromesso tra sportività e morbidezza si affrontano così senza timori, le imperfezioni del manto stradale ed il "temuto" pavé, senza perdere il gusto della "piega". Nel caso di una guida più sportiva però, l’avantreno denota una certa "instabilità". L’inclinazione del canotto di sterzo, rende lo Skipper uno scooter un po’ "nervoso" quando si spinge al limite. Tutto questo dà la sensazione di avere un manubrio "ballerino" e può quindi creare delle incertezze a chi guida. Nulla di preoccupante comunque, il gran numero di virgolette utilizzate vi fa capire che, poca concentrazione in più durante la guida sportiva, vi permette di tenere sotto controllo il mezzo e di ottenere delle belle soddisfazioni. È solo alle alte velocità che l’avantreno tende ad alleggerirsi, dando la sensazione di planare.

FRENATA PROMOSSA Ad aumentare poi la sicurezza del mezzo, ci pensa l’impianto frenante. Durante il test, il disco anteriore da 220 mm, ha subito ogni sorta di stress, regalando sempre frenate morbide e sicure, senza mai dare segni di cedimento. Inoltre, all’occorrenza, si è dimostrato anche forte e deciso, mostrando una duplice personalità e ha trovato degno compagno nel tamburo posteriore anche se un disco su un mezzo di questo prezzo non avrebbe certo stonato. Una cosa però non funziona a dovere sullo Skipper ST 125 ed è il cupolino. Offre certamente una maggiore protezione verso il vento e le intemperie ma, durante le giornate di sole, la colorazione fumé non filtra minimamente la luce, rendendo poco visibile la strumentazione.


Pubblicato da Alfredo Verdicchio, 12/10/2001
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