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Prova

Peugeot Geopolis 500


Avatar Redazionale , il 07/07/08

15 anni fa - Il ruota alta Peugeot mette il pepe nel motore

Con l'arrivo della versione 500 si completa verso l'alto la gamma del ruota alta Peugeot. Pochissime sono le differenze con i fratelli minori, ma l'ammiraglia di famiglia si riconosce per la frenata e per le prestazioni del motore


COM'E'
La Casa del Leone prosegue nell'allargamento della sua gamma di scooter a ruota alta completando l'offerta con questa versione 500. Dopo aver equipaggiato lo scorso anno il Satelis, quindi, il 492,7cc Twin Spark di origine Piaggio arriva sul Geopolis, portando in dote prestazioni al vertice della categoria ed emissioni ridotte ai minimi termini.

NON SPORCA Il monocilindrico di Pontedera è, infatti, tra i motori più evoluti del suo segmento, tanto da dichiarare per il Geopolis emissioni più basse addirittura del 60% rispetto ai meno dotati della concorrenza e di essere già pronto per le future normative antinquinamento. Per il momento, comunque, il motore si accontenta dell'omologazione Euro3 e di una mappatura dell'elettronica di gestione specifica per il Geopolis.


NON BENE
Tra le altre qualità di questo monocilindrico c'è anche l'avversione per i benzinai, sottolineata da un dato dichiarato di consumo medio, assestato su un ottimo - in relazione al peso e alle prestazioni del Geopolis - 4,5 lt/100km nell'uso combinato, corrispondenti esattamente a 300 chilometri con un pieno (13,5 litri). Una distanza tale, da rendere molto sporadiche le visite alle stazioni di servizio.

BALLA LO SWING... Il Geopolis 500 nasce sulla base del 400, con il quale condivide la struttura di base del telaio, caratterizzato dall'esclusivo fissaggio del motore brevettato da Peugeot e denominato D-S-L (Dual Swinging Linkage). È lo stesso sistema utilizzato - e apprezzato - sulla famiglia Satelis e offre notevoli vantaggi in termini di precisione di guida e di riduzione delle vibrazioni trasmesse dal motore.


...E CORRE VELOCE
Nel caso dell'ammiraglia di famiglia, però, cambiano leggermente le tarature delle sospensioni, così come il telaio presenta alcuni rinforzi specifici per venire incontro al maggior peso e alle prestazioni più impegnative di questo motore che, con 37,4 cv (27,5 kW) e 42,1 Nm, si pone al vertice del suo segmento, e spinge il Geopolis fino ad una punta massima dichiarata di 160 km/h.

DUE DAVANTI Detto del telaio, l'unica modifica visibile rispetto al Geo400 riguarda l'impianto frenante, che qui sfrutta una coppia di dischi anteriori da ben 263mm, e un disco singolo posteriore da 226mm per fermare gli oltre 200 kg di questo scooter. Rimangono invariate invece le misure delle gomme, già adeguate sul 400 grazie all'accoppiata di ruote da 16 e 14 pollici con pneumatici da 110/70 e 150/70 rispettivamente davanti e dietro.


E' SEMPRE LUI
L'estetica riprende in toto quella della famiglia Geopolis e l'unico segno di riconoscimento è dato da una targhetta sullo scudo anteriore. Ritroviamo quindi il frontale da rapace con lampade alogene di derivazione automobilistica (H7) e la buona capacità del vano sotto la sella. Quest'ultima presenta un rivestimento parzialmente in alcantara ed ha di serie lo schienalino per il passeggero, che può contare anche su comode pedane retrattili per appoggiare i piedi.

SOLO PREMIUM Tra le particolarità del Geopolis 500 c'è poi il parabrezza di serie - unico della categoria ad averlo - mentre la gamma colori prevede al momento solo tre tinte: un blu, un grigio e un nero perlato. Grazie ad una lunga lista di optional è poi possibile completarlo a piacimento, mentre a differenza degli altri prodotti della famiglia Geopolis, il 500 è proposto (a partire da questi giorni) unicamente in versione Premium a 5.500 euro franco concessionario.

COME VA
Comfort e spazio per conducente e passeggero non fanno difetto al Geopolis. La sella è comoda anche se non bassissima da terra, mentre solo la conformazione dello scudo anteriore nel punto d'attacco con la pedana non è dei più comodi. La punta dei piedi infatti deve essere infilata in una specie di nicchia che costringe le estremità di chi guida in una posizione leggermente costretta.

ERGONOMICO
Piedi a parte, la posizione di guida del Geopolis si apprezza per la sua naturalezza e il controllo che permette, grazie al buon rapporto di altezze tra il piano di seduta, la pedana o il manubrio e la leggerezza di quest'ultimo tra le mani anche nelle manovre a passo d'uomo. Situazione in cui si apprezza anche la dolcezza del motore quando si riprende in mano l'acceleratore.


LA MAPPA GIUSTA
Evidentemente, la nuova mappatura dell'iniezione ha dato i suoi frutti nell'addolcire la risposta di questo motore, che nelle versioni montate sul Satellis ha mostrato fin troppo vigore quando si riapre il gas fuori dalle curve. Qui invece la progressione è più dolce, e il Geopolis non tende ad allargare le traiettorie come invece fa il "cugino" a ruote basse a causa della prontezza del motore ai bassi regimi.

SORPASSI FULMINEI Questo non vuol dire che le prestazioni del motore siano inferiori, dato che, quando c'è la possibilità di aprire il gas senza remore, l'accumulo di velocità avviene comunque in tempi piuttosto brevi. Il vantaggio rispetto al 400 si avverte soprattutto nei sorpassi, che si concludono in spazi ridotti e senza apparente sforzo da parte del motore: una bella comodità, su strade molto trafficate.


NON SENTE IL PESO
Il Geopolis sembra aver digerito senza problemi anche il maggior aggravio di peso del nuovo motore, perché la guida è sempre agile e piuttosto precisa, tenuto conto che stiamo parlando di uno scooter. Il merito va anche alla buona taratura della forcella con steli da 37mm che non da mai la sensazione di avere tra le mani uno sterzo troppo leggero.

SE FORZI NON PARLA
A voler essere pignoli, forzando il ritmo manca un po' di comunicazione da parte della gomma anteriore, per cui volendo tenere un passo brillante ci si deve un po' fidare, ma a parte questo il Geopolis dimostra anche in questa versione vitaminizzata di essere tra i mezzi più guidabili. Le modifiche introdotte rispetto al 400 paiono quindi azzeccate, a partire dall'up grade all'impianto frenante.

MEGLIO IN DUE Sul fratellino di 400cc, infatti, il disco singolo anteriore è potente, ma non riferisce con precisione quanta forza può essere applicata alla leva senza mettere in crisi il grip della gomma. Sul 500, invece, il doppio disco è molto più efficace, per potenza, modulabilità e sensazioni alla leva. Solo in certi casi l'impianto anteriore è forse fin troppo pronto, come per esempio nella guida in città, dove bisogna fare l'abitudine a dosare bene la grande potenza a disposizione. Peccato quindi che, al momento, l'ABS non sia disponibile.


Pubblicato da Michele Losito, 07/07/2008
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