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Prove in pista

Ohvale GP-0 2017: piccola moto per grandi piloti!


Avatar di Federico  Maffioli , il 27/10/16

7 anni fa - Abbiamo provato in pista la gamma Ohvale 2017

Famiglia allargata: arrivano sul mercato novità ciclistiche e la nuova versione da 110 a quattro rapporti

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NOBILI ORIGINI Il progetto Ohvale GP-0 nasce da un’idea di Valerio Da Lio, imprenditore legato da oltre trent’anni al settore motociclistico con all’attivo una lunga lista di collaborazioni con le più importanti Case motociclistiche, e vanta un pedigree di prim’ordine, del calibro dell’Ing. Mariano Fioravanzo, ex capoprogetto delle supersportive Aprilia RSV2 ed RSV4, e Claudio Pellizzon, uno dei migliori collaudatori italiani sotto le cui mani sono passate la maggior parte delle moto progettate a Noale. Stesso discorso per il luogo di provenienza della sua componentistica: esclusi i motori, tutte le parti della GP-0 sono studiate e realizzate in Italia.

LAVORO DI FINO Una volta capite le origini di chi ha realizzato questo progetto, è facile anche intuire che tipo di studio e direzione abbiano seguito in fase di sviluppo, partito da un foglio bianco e costruito passo dopo passo focalizzando l’attenzione sullo schema ciclistico, quindi baricentro ideale, posizione pignone, tiro catena, avancorsa e posizione cannotto di sterzo, con distribuzione dei pesi “in avanti” 53/47 da sportiva di razza. Insomma, chi mastica di tecnica credo che possa fare un veloce passaggio al paragrafo dedicato alla ciclistica per poi saltare direttamente alla parte del “come va”, perché non serve aggiungere molto altro.

CATEGORIA A SE Difficile inquadrare la categoria di questa moto, perché, prima della GP-0, non esistevano prodotti simili. Ok, le sue dimensioni sono contenute, ma non è una minimoto, nemmeno una MiniGP, perché è simile in tutto e per tutto alle cugine con i cerchi da 17’’ , chiaramente in scala ridotta. Il cardine del progetto ruota intorno al suo pacchetto ciclistico e vanta soluzioni utilizzate sulle moderne supersportive: telaio perimetrale, forcella a steli rovesciati da 33 mm, forcellone in lega di alluminio con bracci a sezione variabile, piastre di sterzo e pedane regolabili ricavate dal pieno, pinze radiali monoblocco, leve freno e frizione regolabili, pastiglie sinterizzate e tubi in treccia aereonautica. Insomma, il massimo che offre il mercato, realizzato in Italia, con la differenza di essere montato su cerchi da 10’’ e che ci puoi salire in sella già ad otto anni d’età.

CONCETTO RELATIVO  Per evidenti (ed oggi ormai anche quasi obbligate) logiche di economia di scala, i motori della GP-0 arrivano da Est, con le unità da 110 e 160 cc (con potenze comprese tra gli otto e i sedici cavalli) che sono realizzate sotto specifiche Ohvale della cinese Zongshen, Azienda leader a livello mondiale nei motori sotto i 500 cc, e il 190 cc da 24 cv che, invece, arriva dalla giapponese Daytona. Aspetto questo che è perfettamente coerente con l’idea di questo progetto, o meglio, per le versioni fino a sedici cavalli della GP-0, perché qui il valore aggiunto non è la prestazione massima del motore, ma la bontà di un pacchetto ciclistico da riferimento, capace di offrire un feeling molto vicino alle sorelle maggiori con i cerchi da 17’’. Se poi cercate anche i cavalli, allora con la versione la 190 il pacchetto è completo: 24 cv per un peso di 65 kg a secco!

DETTAGLIO Anzi, dettagli al plurale. Perché noi italiani, si sa, siamo sempre molto attenti anche all’estetica, aspetto in cui la GP-0 segna un altro punto a suo favore, soprattutto se, per voi, il bello è sinonimo di racing. Oltre alla componentistica ricavata dal pieno, bella e funzionale, anche le grafiche e le linee di questa piccola moto sono molto curate, con tanto di scarico sportivo Arrow, conforme alle più recenti normative e capace di appagare sia la vista sia l’udito.  

STESSO PACCHETTO Il dato più significativo per farvi capire la base ciclistica su cui si sviluppa tutta la gamma Ohvale è rappresentato dalle schede tecniche dei singoli modelli: dalla meno performante 110 automatica al top di gamma con motore 190 cc a quattro rapporti, il gruppo telaio-forcellone-freni-piastre parte dalla stessa base. Certo poi, come da filosofia progettuale, il tutto è tarato differentemente per ogni singolo modello in funzione delle prestazioni, diversa disposizione del motore, baricentro e pacchetto sospensioni specifico per offrire sempre il massimo dal punto di vista dinamico e delle performance. Di fatto, comunque, questo è un indizio molto significativo sulla bontà dei componenti con cui è realizzata anche la più piccola della famiglia Ohvale, cosa non da poco.

OHVALIZZATI Il successo di questo prodotto italiano passa prima di tutto dai circuiti di gare e dall’attività sportiva, in cui Ohvale ha sviluppato un suo regolamento specifico basato su motori piombati e punzonati già dalla fabbrica, moto uguale per tutti e nessuna modifica consentita, con il risultato che in soli tre anni di attività, il numero di moto schierate in pista è arrivato ad un totale di 180, con le GP-0 presenti come categoria monomarca nel programma CIV Junior FMI (10 a 16 anni) e nel suo Campionato CNV Motoasi (da 8 anni in su), sempre monomarca, diviso per categorie e composto da sei selettive regionali e finale nazionale per i primi cinque classificati. Formula, quest’ultima, che nel 2016 ha preso il via anche in Inghilterra, Spagna, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria e Slovenia, con prossimo start olandese per il 2017.

PIACE AI PRO Tra i valori aggiunti della GP-0 e a dimostrazione delle sue spiccate attitudini sportive, c’è anche l’apprezzamento di piloti professionisti che la usano sia per divertirsi, sia per allenarsi. Due esempi su tutti, l’ufficiale Ducati SBK Chaz Davies ed Eugene Laverty, attuale pilota MotoGP nel Team Aspar.

CHI BEN COMINCIA… Per il 2017, oltre alle già conosciute versioni da 110 cc automatica con motore da otto cavalli, 160 cc 15 cv a quattro rapporti e top di gamma con motore Daytona 190 cc da 24 cv, arriva sul mercato anche la versione a quattro rapporti per la motorizzazione da 110 cc, che cresce a  livello di potenza arrivando ad undici cavalli. Una novità rivolta soprattutto, ma non solo, ai piloti dagli otto anni d’età, che hanno così la possibilità di imparare e crescere già abituati a cambio e frizione. Come si dice? Chi ben comincia è già a metà dell’opera!

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NOVITA’ 2017 Per tutte le moto a listino, la GP-0 MY 2017 guadagna alcune migliorie a livello ciclistico, come i nuovi cerchi il lega di alluminio con inerzia minore del 25% e rigidità aumentata del 40%, nuove gomme slick specifiche per Ohvale (di serie solo sul modello Daytona e disponibili in quattro mescole media, soft, super-soft e rain), la pompa freno anteriore più performante, filtro aria racing, nuovi silenziatori in Titanio specifici per singolo modello ed in linea con le più restrittive normative acustiche. Last but not least: l’optional del kit sospensioni Ohlins completamente regolabile sviluppato per Ohvale da Andreani Group.

PREZZI Sotto l’aspetto economico, questo prodotto offre un ottimo rapporto qualità prezzo, con i suoi listini che partono da 3.850 Euro per la piccola 110 automatica e arrivano a 5.100 per la più potente e performante Daytona 190, che non sono pochi per questa fascia di prodotto, ma sono giustificati da una dotazione ai vertici di quello che offre oggi il mercato. Tanti gli optional disponibili, capaci di spaziare dalle grafiche personalizzate o replica delle moto ufficiali alle parti in carbonio, dalle termocoperte e il cavalletto anteriore alla leva di comando del cambio rovesciato o al kit di tre pignoni e catena serie oro per adattare il rapporto finale, più lungo o più corto, in base alle diverse tipologie di circuito.

PER ESSERE UN GRANDE PILOTA… Non serve una moto grande, ma una grande moto. Ecco, se ci passate il parallelo con il claim di un vecchio spot degli anni ottanta, questa frase esprime molto bene il concetto della GP-0: piccola nelle dimensioni rispetto alle moto stradali, ma a livello di contenuti è decisamente una grande moto. Insomma ha tutto quello che serve per divertirsi, e non poco, tra cordoli e rettilinei, chiunque voi siate e qualsiasi sia la vostra esperienza in sella.

OMBIBUS A guardarla così distrattamente, i puristi dei semi-manubri potrebbero storcere il naso e cadere nell’errore di sottovalutare questa moto, ma non appena saliamo in sella e cambiamo visuale stringendo le manopole, capiamo subito che a livello ergonomico ci stai un po’ come sulle sportive. Certo, l’altezza è quella di una moto dalle dimensioni ridotte, ma i semimanubri sono regolabili fino ad un massimo di 790 mm (non male!) ed in più la distanza dalla sella permette di stare giù in carena sui rettilinei. Le pedane, arretrate ma non troppo in alto, permetto di sentirsi subito a proprio agio a chi, come me, non ha lunghe leve nelle gambe, ma offrono anche un discreto margine per i più alti, perché sulla GP-0 riesci a spingere bene sulle pedane quando cerchi più trazione, magari in uscita dalle curve.

CI GIOCHI, MA NON E’ UN GIOCATTOLO La prima presa di contatto la facciamo con la nuova 110 a quattro rapporti al Kartodromo del Cremona Circuit ed il feeling è quasi immediato, la cubatura più piccolina ti da subito confidenza, è molto intuitiva, tanto che bastano un paio di giri per iniziare a giocare tra i cordoli. In un attimo capiamo il pregio più evidente di questa moto: la ciclistica sana. Perché, anche se questa versione può sembrare un prodotto per bambini, una volta scesi in pista il suo comportamento è da sportiva fatta e finita. L’avantreno è fantastico, talmente comunicativo da sembrare di guidare con la ruota anteriore in mano, il retrotreno è sincero, ti avvisa, progressivo e, anche se lo perdi hai un largo margine per riprenderlo. Promossa a pieni voti sulla percorrenza in curva, stabile, precisa e rigorosa nell’impostare la traiettoria. L’unico limite, in questo caso, lo rappresenta il motore, perché se non siete pesi piuma (come ad esempio i più giovani) in uscita dalle curve più strette si sente la mancanza di un po’ più di spinta. Carattere totalmente diverso per l’antagonista del motore: i freni, l’azione è molto potente, modulabile, anche se alla leva posteriore ti ci devi un po’ abituare, e in staccata freni fortissimo, roba giusta insomma!

SIGNORA 190 Dopo aver giocato con la 110, arriva il turno della 190. Stessa ergonomia, con la bontà del progetto ciclistico che è ancora più evidente, aiutato da sospensioni più efficienti e specifiche per questo modello, con il risultato di una sensazione di stabilità, soprattutto in ingresso e percorrenza curve, che raggiunge livelli ancora più alti. Quello che cambia completamente è il carattere del motore, pronto e regolare, grintoso e potente. I cavalli sono ben 24, più del doppio rispetto alla moto guidata pochi minuti prima, e nelle curve iniziali questo ci incute un po’ di timore, adesso il motore non solo ti tira fuori dalle curve più strette, ma se non stai attendo ti ci porta anche fuori. Insomma, c’è tanto sotto e darle prima del lei è doveroso. Ci mettiamo un po’ di più a prendere le misure, ma dopo qualche giro la musica è subito in crescendo!

STACCA PIEGA APRI Ok chiedo scusa ai colleghi della testata Superbike a cui ho “rubato” questo slogan, ma dopo aver preso confidenza con la GP-0 190, quello che hai in testa mentre guidi è proprio questo: giro dopo giro provi  a spostare il limite in avanti, a vedere dove riesce ad arrivare  e rimani colpito, perché stacchi sempre un po’ più tardi, apri sempre un filo prima, ma lei alza il limite, ti asseconda precisa, perfetta, sembra quasi che sia diventata lei, adesso, a giocare con te tanto è reattiva nel seguirti. Notevole, poi, il salto in avanti fatto dalle coperture slick, che offrono tanta trazione posteriore e stabilità in frenata, con un profilo sportivo che aumenta ancora di più la velocità nello scendere in piega.

QUANDO CI RIVEDIAMO? Usciti dal parco divertimenti, cioè dalla pista, la domanda che d’istinto ci ronza nella testa è proprio questa, perché dobbiamo ammetterlo, la GP-0 c’è entrata sottopelle. Facendo due conti: la carichi nel bagagliaio della macchina (ci sta anche sulla C1 di mia moglie con i sedili abbassati), con la ruota da 10’’ puoi entrare in qualsiasi kartodromo, con cinque Euro di benzina il serbatoio è (quasi) pieno e, anche se non sei perfettamente allenato, la sua guida non ti affatica. Ti diverti e per guidarla basta poco. Per darsi un altro appuntamento bastano anche solo un paio d’ore libere.  

PICCOLA MOTO PER GRANDI PILOTI Il progetto già lo conoscevamo, ma adesso l’asticella si è alzata e non di poco. La 110 guadagna tre cavalli e quattro rapporti, diventando uno strumento ideale per far crescere nuovi giovani talenti o, in generale, divertire chiunque muova i primi passi. La versione da 190, invece, aggiunge le prestazioni ad un pacchetto ciclistico eccellente, chiudendo il cerchio di una famiglia di prodotti capaci di rivolgersi ad un utenza molto ampia ed in grado di soddisfare anche i piloti più esperti ed esigenti.  


Pubblicato da Federico Maffioli, 27/10/2016
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