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Prova

Kymco Agility 50


Avatar Redazionale , il 29/05/05

18 anni fa - il 50 con il prezzo giusto

In Cina per produrre il Kymco Agility 50 e il prezzo sorride: 1.195 euro senza il nuovo incentivo statale. Dotazione di serie da scooter d'alta gamma e motore quattro tempi già Euro-3 ne fanno uno scooter molto interessante. Per i giovani.

COME E' Spigoloso davanti, un pochino più morbido dietro. Il nuovo  Kymco Agility 50 ricorda molto lo Stunt della MBK (il Booster "nudo" che in Italia non ha avuto molta fortuna) per la sua essenziale "nudità" (ha anche i paracolpi laterali) tipica degli scooter urbani studiati per i giovani.

PER CHI NON VUOLE SPENDERE Infatti sono loro, i giovanissimi, l'obiettivo della Kymco che propone il suo Agility 50 ad un prezzo a dir poco competitivo: solo 1.195 euro che scontati dell'incentivo statale di 250 euro appena entrato in vigore, fanno 845 euro cifra da Mountain bikedi fascia bassa più che da scooter.

CONCORRENZA FORTE Meno dell'Agility solo il Ludix della Peugeot che, però, nella versione base non offre un pacchetto completo come il Kymco, anzi, per un confronto alla pari, di Ludix bisogna prendere la versione "Classic" con motore due tempi, ruotine sottili da 14" che costa pressappoco gli stessi euro: 1.199.

MADE IN CHINA Tutti gli altri concorrenti costano mediamente 600-700 euro in più: un gran bel po' di soldi che, almeno a quanto visto in questo primo contatto, non trovano altra giustificazione se non in una maggiore attenzione alle finiture e (probabilmente) al fatto di non essere prodotti in Cina come l'Agility.

NON MANCA NULLA Eppure, nonostante il prezzo basso, l'Agility non si presenta male, le plastiche sono ben fatte e non scricchiolano. Inoltre, non lesina in dotazione di serie: ha il doppio cavalletto (il laterale è a ritorno rapido per risparmiare nel sensore di spegnimento quando lo si dimentica "aperto"); la pedana piatta "tarata" sulla confezione da sei di acqua; il portapacchi di serie; il vano sottosella buono per il casco integrale; la strumentazione semplice completa (mancano però orologio e spia della riserva); il doppio avviamento (pulsante e pedale) e il comodissimo secondo sellino che all'occorrenza si trasforma in schienale semplicemente agendo sul tasto posto sulla sinistra della sella. In questa ultima configurazione, inoltre, si guadagna spazio utile per il carico di oggetti ingombranti.

PICCOLO, PICCOLO Come tutti gli scooter urbani, l'Agility ha dimensioni limate al massimo per meglio muoversi rapidi nel traffico anche più intenso. Le ruote sono da 12" con pneumatici di 120/70 davanti e 130/70 dietro che ben si sposano con i 1.830 mm di lunghezza, 690 di larghezza e i 1.325 di interasse. Misure che danno l'idea della maneggevolezza dello scooter taiwanese e la facilità di utilizzo anche da parte di chi in scooter non è mai salito in vita sua, visto poi che il peso in ordine di marcia è di 97 chili.

COME VA Piccolo e leggero, il nuovo Kymco Agility 50 ha una abitabilità insospettabile; eppure anche per chi è alto un metro e ottanta le gambe non soffrono di claustrofobia. Dietro lo scudo, infatti, c'è abbastanza spazio per non avere le ginocchia incollate allo scudo e, se c'è bisogno, tra le gambe c'è spazio a sufficienza per una confezione da sei d'acqua messa per il lungo.

PEDANA STRETTA Ma anche se le bottiglie ci stanno, lo scudo e le pedane sono poco larghe e a rimetterci è la protezione aerodinamica, decisamente ridotta all'osso. Ma non si può nemmeno chiedere miracoli: l'Agility è pur sempre un 50 studiato per la città e le misure mignon confermano la sua destinazione ad un pubblico molto giovane.

"GAMBE" CORTE Però la sella è comoda (con lo schienalino inserito si sta come in poltrona) ben imbottita cosicché anche sulle buche più toste il "danno" alla schiena è limitato nonostante l'ammortizzatore posteriore non offra proprio un grande aiuto. Da solo non può fare i miracoli: anche se si carica tutta la molla agendo sulla regolazione del precarico, l'escursione di soli 82 mm ne limita l'efficacia, soprattutto sull'ostico pavé.

FORCELLA SENSIBILE Stesso limite anche per la forcella che, oltre ad una escursione limitata, mostra anche qualche limite in fatto di idraulica: qui viene fuori l'economicità dell'Agility, ma è anche vero che da uno scooter di poco più di mille euro non si può chiedere il cielo. Nello specifico, comunque, la piccola forcella anche se messa alle strette non si comporta male, l'avantreno non è mai "nervoso" o incontrollabile, anche sul pavé più ostico. I colpi, però, si sentono tutti, l'Agility fatica a filtrare anche le più piccole asperità, tanto che si sente sempre l'avantreno in "movimento": per capirci, lo scooter sta incollato all'asfalto, ma sente tutte le sue imperfezioni.

ECONOMICO MA BEN DOTATO È lo scotto che si paga se si sceglie uno scooter "low price", a basso costo, anche se l'Agility si differenzia da molti dei suoi "concorrenti" per la dotazione di serie buona e perché non offre nulla di meno di quello che hanno tanti altri scooter più costosi. Il vano sottosella è profondo a sufficienza per ospitare un casco integrale, il portapacchi di serie è comodissimo quando si deve portare qualcosa di ingombrante e la pedana non basta.

4 TEMPI, CHE LENTEZZA Certo il motore quattro tempi non lo rende un fenomeno al semaforo. Non ha la brillantezza tipica dei due tempi, soprattutto nello spunto dove, a dirla tutta, l'Agility è un po' "fermo". Ma il quattro tempi è così, è il suo limite: lento nel prendere giri nei primi metri, più vispo una volta "entrato a regime", tanto che in velocità il Kymco Agility non è secondo a nessun due tempi.

SCELTA OBBLIGATA Una scelta obbligata questa del "quattro tempi" ormai per tutte le case costruttrici, perché risponde meglio ad esigenze di economicità (la Kymco dichiara ben 40 km/l) ed ecologiche, dato che da gennaio 2006 entrerà in vigore la Euro-3, della quale il piccolo Agility rispetta già i limiti.

PASSO IN AVANTI Degna di nota è anche la frenata che, finalmente, lascia da parte i soliti comandi morbidi e fin troppo "lunghi" fin qui trovati su tutti i modelli Kymco, per una coppia di freni forti, pronti e modulabili, con tanto di comandi che ti fanno "sentire" la frenata. Bene il disco davanti, più forte di quel che può sembrare dalle dimensioni minute; è buono anche il tamburo, che non blocca subito, ma da una grossa mano al disco davanti grazie alla sua buona modulabilità.


Pubblicato da Alfredo Verdicchio, 29/05/2005
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