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Prova su strada

In sella a: Suzuki V-Strom 650


Avatar Redazionale , il 24/11/03

20 anni fa -

Compatta, comoda e ben rifinita, la V-Strom 650 sfida apertamente la regina del segmento, la Honda Transalp. Look e grinta si rifanno alla più impegnativa sorella maggiore, ma ci aggiunge tanta facilità di guida, un motore tutto pepe e una ciclistica tanto divertente. Tutto ad un prezzo che è un peccato non comprarla: € 6.980 f.c.

COM'È Quindici anni di dominio assoluto ed indisturbato, ma ora basta, per la Honda Transalp si prospetta un futuro un po' meno roseo, visto che in quel di Hamamatsu si è pensato bene (ed era ora che qualcuno lo facesse) di infastidirla con la pepata V-Strom 650.

BIPOLARISMO Certo il segmento delle enduro stradali di media cilindrata non è in espansione, anzi, ma in Suzuki è sembrato il momento giusto per sferrare un attacco deciso al predominio Honda, anche perché sicuri della bontà del proprio prodotto.

STESSA SORTE DELLA 1000? Certo la V-Strom 650 ha spiazzato un po’ tutti per la sua forte somiglianza alla grossa e potente V-Strom 1000. Qualcuno si aspettava una moto diversa, con una linea e personalità proprie, anche perché la "sorellona" in Italia non ha fatto molti proseliti intorno a sé, nonostante chi la ha provata ne continua a elogiare le doti dinamiche, paragonabili a moto di maggior successo come la Aprilia Caponord e la BMW GS 1150. Vi potete immaginare le malelingue, pronte a sputare sentenze su una moto di cui non si conosceva niente, tranne quello che si poteva vedere. Certo l’estetica non è proprio il suo forte, anche se mi prendo l’ardire di affermare che, poi, proprio brutta la nuova V-Strom 650 non è.

CLONATA DALLA 1000 Ma come si dice "non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace" e la V-Strom 650 ha tutte le carte in regola per insidiare i 15 anni di "dittatura" della bicilindrica di Tokio.
La ricetta utilizzata è semplice. Oltre al look sfaccettato, gli occhioni giganti e lo scarico alto (uno solo a destra) la piccola V-Strom ha ereditato dalla "millona" di Hamamatsu quella filosofia sportiveggiante che al pubblico piace sempre, facendo bella mostra del telaio a doppia trave diagonale in alluminio, molto simile a quello della 1000, ma rivisto nelle geometrie, per donarle maggiore maneggevolezza ed ospitare uno dei migliori twin in circolazione, quello della SV 650.

PIU' VERSATILE Di questo motore si sa oramai già tutto, ma rinfrescarsi un po’ la memoria non guasta mai, anche perché i tecnici giapponesi hanno pensato bene di apportare qualche modifica per adattarlo al nuovo uso più trasversale: 645 cc per 67 cv (49 kW) a 8.800 giri (5 cv in meno dichiarati rispetto alla SV), iniezione elettronica con sistema SDTV (a doppia farfalla), sistema d’aria secondaria PAIR e raffreddamento a liquido sono i dati in comune con la naked SV.

PIU' EQUILIBRATO Il profilo delle camme, però, ora è meno spinto per una migliore erogazione ai bassi-medi regimi; l’albero motore è stato appesantito per avere una maggiore inerzia (+ 4%); la scatola filtro è scesa a 7,8 lt; lo scarico è un 2-in-1 catalizzato e il cambio, sempre a 6 marce, ha ora il rapporto di trasmissione finale diverso (3 denti in meno sulla corona). Così configurato, il twin giapponese risponde già alle direttive della futura Euro-3.

UN PO' DI ECONOMIA Di nuovo sulla V-Strom 650 c’è anche il forcellone (più lungo della 1000 anche se si accorcia leggermente l’interasse ora di 1540 mm), sempre in alluminio, ma un po’ economico nell’aspetto, così come i blocchetti elettrici, completi di tutto ma "poveri" alla vista.

GRANDE COMFORT Piacevolmente "classic" la nuova strumentazione, che si arricchisce di un ulteriore pannello a cristalli liquidi indicante l’ora, contakm totale e parziale, temperatura liquido di raffreddamento e l’indicatore del carburante.
Anche se simile alla 1000, la semicarena della 650 ha occhi multifocali più grandi, un disegno più slanciato ed un nuovo cupolino regolabile su tre posizioni (non in continuo ma mediante viti) per un totale di 50 mm di escursione totale.

GAMBE ROBUSTE La forcella ha le stesse dimensioni di quella montata sulla 1000 (steli da 43 mm), con la possibilità di regolare il precarico molla

, ma differisce nel pompante, qui a valvola libera invece che di tipo a cartuccia. L’ammortizzatore posteriore, invece, dotato di leveraggi progressivi, è regolabile sia nel precarico molla (tramite un pomello sotto la fiancatina di destra) che nell’idraulica in estensione.

A PORTATA DI GAMBA Entrambe le sospensioni hanno una escursione alla ruota inferiore a quella presente sulla 1000, mentre l’altezza della sella passa dai 840 mm della sorellona ai 820 mm della 650, 23 mm in meno rispetto alla Honda Transalp.
Identico l’impianto frenante, con i due dischi da 310 mm all’avantreno e il disco da 260 al posteriore, così come le ruote in lega leggera a tre razze (davanti 110/80-19" e 150/70-17" dietro).

TUTTI A PROVARLA La piccola V-Strom sarà in vendita a fine novembre in tutta Europa all’interessante prezzo di € 6.980 f.c., disponibile nelle colorazioni Argento Satinato e Blu.

COME VA Cosa si vuole da una vera tuttofare su due ruote? Il massimo del comfort per due, stabilità, un motore "allegro" e se possibile una ciclistica divertente. La Suzuki è contemporaneamente tutto questo: autostrada, città, passi di montagna, la V-Strom 650 digerisce ogni sorta di piatto tipico che gli viene offerto.

SUBITO FACILE Rispetto alla V-Strom 1000, la sella più bassa porta ad avere un assetto leggermente più infossato per chi guida, giusto per consentire un po’ a tutti (comprese le motocicliste) di mettere i piedi ben saldi a terra e, allo stesso tempo, sentirsi ben inseriti nella moto. Con il baricentro più basso della 1000, il feeling con la moto è immediato, semplice, come girare a occhi chiusi in casa propria.

ENDURO SPORT-TOURER Pedane, sella manubrio, tutto è ben rapportato per offrire la migliore posizione in sella, instancabile nei lunghi viaggi, ma che non disdegna anche la guida più grintosa. Perché la V-Strom 650, come la sua corpulenta sorella 1000, segue quella filosofia "sport" che negli ultimi anni ha caratterizzato un po’ tutti i prodotti della casa di Hamamatsu: produrre moto comode per tutti i giorni, alla portata di tutti, ma sempre con quel pizzico di sportività che male non fa.

PROTEZIONE TOTALE Così ci si ritrova in sella alla V-Strom 650 a guidare in scioltezza per ore, senza accusare stanchezza in nessun dove, anche grazie alla protezione aerodinamica offerta dalla semicarena, pressoché perfetta.

TUTTO GIU' Il frontale ampio ed il parabrezza sono studiati in modo tale da garantire massima protezione, tanto che con il cupolino tutto abbassato, l’aria gira tutta intorno al pilota (altezza tester 180 cm): busto, spalle, e quasi tutto casco sono completamente al riparo dall’aria anche viaggiando con busto eretto e a velocità massima (per la cronaca si sono visti i 220 di fondoscala). Anche per le gambe la protezione è più che buona.

COME SULLA MILLE

Anzi meglio, visto che sulla 650 il plexiglass è regolabile in altezza su tre posizioni, guadagnando in riparo di busto e casco, ma lasciando passare qualche spiffero in più sui lati. Un nonnulla visto che il vento inizia a farsi sentire solo una volta che si sono superati abbondantemente i 190 orari, più sulle gambe, poi, che sul resto del corpo.

VIAGGI IN COPPIA

Anche in due il discorso non cambia. Il passeggero non influisce sulla maneggevolezza della moto, così come il bauletto da 50 lt bello carico. Inoltre, chi sta dietro sta comodo tanto quanto il pilota: le pedane sono alte il giusto, la sella è bella imbottita, dritta nel disegno per non scivolare in avanti ad ogni frenata e ci sono due belle maniglie integrate al portapacchi lì a portata di mano.

NON SOLO TURISMO Confronto alla V-Strom 650 la Honda Transalp sembra invecchiare 10 anni tutti di un botto: la Suzuki ha fatto proprio un ottimo lavoro con questa piccola enduro, perfetta per i lunghi viaggi, ma non solo.

GUIDA PRECISA Più snella della 1000 (pesa 17 kg in meno=189 kg dichiarati, ma nelle manovre da fermo rimane lo stesso impegnativa) la V-Strom 650 è molto più agile e maneggevole della sorellona, ma ne mantiene le doti di stabilità nel veloce e di precisione di guida nel misto.

COME SU DEI BINARI In autostrada, anche con parabrezza tutto alzato, l’avantreno rimane ben saldo a terra, così pure nei curvoni veloci ben oltre i limiti consentiti dal codice, non da segni di instabilità.

GRINTA DA VENDERE

Nel misto, poi, ci si diverte da matti. Il bicilindrico ereditato dalla naked SV 650 è un vero gioiello: ancora più morbido nell’erogare i quasi 70 cv di potenza, risulta facile da gestire anche da chi ha poca esperienza. L’aumento dei valori di coppia tra i 4000 e i 6500 giri, ha reso ancora più goduriosa la guida nel misto: si mette la quarta e ci si dimentica subito del cambio che, tra l'altro, si è rivelato rapido negli innesti, anche se un po' "secco". Nel chiudi/apri la guida viene sporcata da un fastidioso "singhiozzo", difetto cui, a dir la verità, ci si abitua piuttosto in fretta. Vibrazioni? Assenti.

INSTANCABILE TRA LE CURVE

Qui la piccola sport-enduro sorprende per la sua rapidità nello scendere in piega, nel prendere subito la corda e nel mantenere la traiettoria scelta dando, all’occorrenza, la possibilità di correggere il "tiro", per via del manubrio alto e largo. Anche nello stretto, la V-S 650 danza da destra a sinistra con un comportamento neutro e per nulla nervoso, a dimostrazione del buon lavoro svolto dagli ingegneri Suzuki sulla ciclistica della moto, dotata di un telaio simile alla 1000, ma con quote geometriche più "svelte".

SOLIDA DAVANTI

La forcella è tarata sul morbido, ma non troppo, per garantire il giusto comfort di marcia: assorbe buche, copia bene l’asfalto e nelle frenate affonda con una certa progressività, anche se nelle pinzate di forza affonda velocemente.

ANCORA MEGLIO DIETRO

Buono anche il comportamento del "mono" posteriore, sensibile alle regolazioni di sorta e in grado di comunicare perfettamente (e per tempo) cosa sta succedendo "dietro".

GRANDE ADERENZA

Ad enfatizzare ancor più il suo carattere di sport-tourer, la V-Strom 650 sfoggia la ruota davanti da 19" che, insieme al pneumatico Bridgestone Trail-Wing, in parte spiega questa rapidità in ingresso curva.
A proposito di pneumatici, le Bridgestone in questione si sono dimostrate le  gomme giuste per questa moto, con una buona aderenza non solo sull’asciutto, ma anche sull’asfalto viscido e sporco, tipico delle strade di montagna in questi periodi.

LA VERA MULTISTRADA

Con la V-Strom 650 si può fare tutto, ma proprio tutto quello che si vuole: passeggiare per il lungo mare, fare del sano turismo da soli o in coppia, oppure divertirsi a grattare il cavalletto tra le curve di un passo, una vera "multistrada". Solo il fuoristrada è vietato, ma per questo ci sono altre moto.

FRENA FORTE E STABILE

Nessun limite per la la neonata seiemmezzo, dotata per altro di un impianto frenante di tutto rispetto, con la coppia di dischi da 310 mm davanti (ben modulabile, ma da strizzare forte in caso di staccata al limite) ed il singolo da 260 mm dietro (ben dosabile: tende al bloccaggio sul bagnato, ma almeno avverte in tempo).

HONDA AVVISATA

Che sia nata la nuova regina delle enduro di media cilindrata? Staremo a vedere, ora tocca a voi scegliere.
A proposito, per facilitarvi in questi momenti di indecisione, a fine novembre troverete in tutti i concessionari Suzuki una V-Strom 650 pronta all’uso, da provare, gustare, valutare e magari comprare… anche perché € 6.980 per una moto come la V-Strom 650 non sono poi così tanti.
Pubblicato da Alfredo Verdicchio, 24/11/2003
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