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Day by day con: BMW K1200GT


Avatar di Mario Cornicchia , il 07/05/03

20 anni fa -

La corazzata per i grandi viaggio, alla nostra prova dell'utilizzo di tutti i giorni. Grande, comoda e veloce si guida anche bene nel traffico, a patto di lasciare a casa le borse...

Stefano, il nostro responsabile moto, lascia cadere le chiavi sulla mia scrivania e lancia la sua frase classica: "ecco qui, bella pesante come piace a te. È anche di un bel blu ministeriale…". Conosce la mia preferenza per le Potemkin a due ruote (e non mi stima per questo, lui manetta pistaiola delle più veloci tra i giornalisti specializzati) e per la K 1200 RS, incrociatore sorprendentemente preciso e agile anche nel traffico cittadino a dispetto del suo peso.

La K 1200 GT è la versione granturismo della RS, più morbida, più verticale nella posizione di guida, più protetta aerodinamicamente. Mi aspetto grandi cose, anche se la RS è già una granturismo, sportiva ma non certo esasperata, moto tuttofare. È bella grande la GT, non c’è che dire, e le borse mi sembrano gigantesche. Ed è anche bella pesante.

Il motore K a me piace sempre molto: ha un rumore da trapano, ma è inconfondibile nel suono e regolare nell’erogazione, oltre che molto potente. E nell’ultima versione 1200 il quattro cilindri a sogliola spinge parecchio deciso, pur essendo docile e facile anche ai bassissimi regimi. Nel traffico non crea imbarazzi e quando si cercano le prestazioni è sempre molto generoso.

Ma quanto pesa la GT?

Anche la RS pesa parecchio, ma ha la ciccia al posto giusto, ben distribuita e ben equilibrata. Tutte le sovrastrutture della carenatura della GT, più ampia e con il parabrezza regolabile elettricamente, pesano e spostano le masse in alto. La guido volentieri, ma alla fine, se la si usa in città, è abbastanza stancante. Smonto subito la borsa sinistra, quella meno capace (non ci sta nemmeno un casco), ma la destra sporge in maniera imbarazzante e, nello slalom nel traffico, ha il brutto vizio di aggrapparsi ai paraurti delle auto con grande convinzione… Smonto anche la borsa destra e le cose vanno decisamente meglio: è più facile passare tra un’auto e l’altra e il peso sembra diminuito drasticamente, anche se l’ammortizzatore di sterzo la fa sembrare ancor più pesante di quanto sia davvero, pur funzionando molto meglio di quanto avessi riscontrato sull’altra K1200 GT, quella verdina delle foto. Forse perché fa più caldo?

Il cambio a sei marce funziona bene, non è un fulmine di velocità, ma va

considerato che la GT in prova ha percorso pochi chilometri ed il cambio può solo migliorare. L’impianto frenante integrale è potente, ma con il servofreno ogni frenata è differente da quella precedente. L’Abs, poi, entra in funzione anche sul pavé cittadino, magari in qualche frenata all’ultimo prima di un semaforo: se avverte il blocco della ruota toglie pressione ai freni per un tempo che sembra infinito, quanto basta per percorrere qualche metro e avere sudori freddi. Regolando sulla posizione più morbida l’ammortizzatore posteriore (è facile, si fa tutto con manettoni e manettini) la GT diventa più confortevole e riesce ad aggrapparsi meglio al pavé cittadino. La città non è certo il terreno giusto per la GT. Provo qualche allungo per saggiarne le doti velocistiche, ma la carenatura ben studiata della RS mi sembra già sufficiente anche a 250km/h, non sento il bisogno e nemmeno grandi vantaggi dalla carenatura della GT.

È la solita questione di gusti, ma preferisco sempre la RS, anche se la GT, si fa notare, molti la guardano con interesse (Bmwuisti e non) ed alcuni mi fermano più volte per avere informazioni. Se volete il comfort vero non lasciatevi intimorire dalle dimensioni della K1200 GT: è agile come uno scooterone e comoda come una berlina delle più confortevoli.


Pubblicato da M.A. Corniche, 07/05/2003
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