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Prova

Kymco People S 250


Avatar Redazionale , il 28/04/06

17 anni fa - Il grande fratello

Il People S cresce di cilindrata, tocca quota 250 cc e si rifà leggermente il trucco. Il nuovo duemmezzo sostituisce il precedente e abbandona le linee retrò a favore di un look più moderno e spigoloso. Ottimo prezzo e buona dotazione sono una tradizione per la casa di Taiwan.

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COM'E'
Ormai sono loro, i ruota alta, a farla da padrone nel segmento degli scooter. E in questa categoria Kymco ha da un bel po' un suo degno rappresentante nel People. Lo "Scarabeo di Taiwan" è stato per lungo tempo uno dei prodotti più apprezzati della gamma, anche grazie ad un motore di provata robustezza. Anche per il People è però giunta l'ora di andare in pensione, a rimpiazzarlo arriva il nuovo People S 250 che arriva a completare la gamma degli "S". Lasciate da parte le linee arrotondate e classiccheggianti, anche il duemmezzo di Taiwan sposa quindi un look più moderno e sfaccettato, di sicuro un punto di distinzione nella massa degli scooter a ruota alta.

PIÙ SPORTIVO Via le cromature e le curve dentro il nero e spigoli a volontà come vuole l'ultima tendenza. Non rimpiazza il 200 come di potrebbe pensare ma lo affianca anche perché il duemmezzo ha dimensioni ben più generose del fratellino (Lxl 2200x725 mm contro 2050x710) che promettono una abitabilità da primo della classe.


FRATELLO MAGGIORE
Pur mantenendo il family feeling con i parenti stretti da 125 e 200 cc, il People S 250 denota connotati lievemente differenti con unacalandra del radiatore più ampia e la presenza di nuovi profili ai lati dello scudo per una migliore protezione delle gambe. È un ruota alta "vero" (quindi con ruote da 16 pollici) per questo non si può non notare il buon lavoro svolto dai tecnici che sono riusciti ad ottenere un vano sottosella degno di tale nome (ci sta un jet con visiera e qualche piccolo oggetto e c'è anche la presa a 12 v per ricaricare il cellulare) ma non ci sono cassettini nel retroscudo.

TUTTO DAL BLOCCHETTO Tutto è poi azionato direttamente dal blocchetto d'accensione che oltre a dare il contatto al motore apre la sella e blocca lo sterzo. Il serbatoio invece ha una sua serratura ed è piazzato direttamente sul tunnel centrale. Da segnalare l'attenzione che i progettisti hanno avuto nei riguardi dell'illuminazione notturna il doppio faro alogeno (che nella forma ricorda un po' quello della Kawasaki Z 750) e il faro posteriore a led


DOPPIO DISCO
Il motore è l'ultima evoluzione del noto monocilindrico da 251 cc gli ultimi ritocchi gli hanno regalato anche un pizzico di potenza in più, ora siamo a 21,1 cv a 7750 gri con una coppia massima di 29,9 Nm a 6.500 giri per 125 km/h di velocità massima, dati che non fanno abbassare la cresta al Kymco davanti alla concorrenza anche di impostazione più sportiva. L'alimentazione resta a carburatore (da 28 mm) e l'omologazione è Euro 2.

PIATTO RICCO In compenso la dotazione, come tradizione Kymco, è di alto livello: Il People S offre due dischi anteriori da 260 mm e uno posteriore (sempre da 260 mm) una terna che Kymco ha deciso di far lavorare in modo indipendente, con comandi quindi di tipo "motociclistico" senza sistemi di frenata integrale. La forcella è da 37 mm, mentre va lodato l'impegno di offrire un telaio più robusto (definito a tunnel piatto) pur mantenendo la pedana piatta (un must per questo tipo di scooter). Il tutto per 3.695 € franco concessionario al solito molto competitivo.


COME VA
L'approccio con il People è molto facile ed intuitivo. La sella bassa a sufficienza per permettere a chiunque di dominare i 165 kg dichiarati del Kymco. La prima cosa che sorprende è il grande spazio a disposizione per le gambe che renderanno il People S adatto anche ai cestisti.

SELLA A SPINTA Peccato solo per la sella, come spesso accada sui ruota alta per trovare spazio per il vano si rinuncia a parte dell'imbottitura in punta. La sella del People è quindi conformata in modo tale da spingere un po' in avanti il guidatore che alla lunga si trova seduto in punta, proprio nella zona meno imbottita. Il primo tocco al pulsante dello start offre una piacevole sorpresa. il nuovo motore è estremamente silenzioso e non vibra per niente. I passi avanti fatti nella guida rispetto al People paiono subito evidenti.

PIÙ EQUILIBRIO A parte una leggera pesantezza di sterzo evidente più che altro appena le ruote iniziano a girare e alle minime velocità il People S si muove disinvolto e brioso mostrando un equilibrio ciclistico decisamente migliore che in passato. L'evoluzione del telaio ha portato ad una buona maneggevolezza con uno sterzo che resta sempre piacevolmente neutro tra le mani e offre un'ottima sensazione di sicurezza. Anche le sospensioni non deludono con una taratura sufficientemente morbida e un buon controllo idraulico sull'affondamento.


BEL MOTORE
Il duemmezzo Kymco dimostra ancora una volta le sue ottime qualità. Brillante, silenzioso, non vibra per niente ed ha una trasmissione perfettamente a punto che lo rende molto vivace anche sulle salite (e ne abbiamo trovata tante nel nostro percorso di prova nei pressi del Lago di Garda). Le prestazioni, dunque, non fanno difetto al People che tra l'altro conferma di avere azzeccato la scelta dell'impianto frenante indipendente.

UN TRIO CHE PIACE La terna di dischi offre potenza a volontà ma soprattutto all'anteriore si ha un attacco della frenata di tipo "antipanico". Morbido quindi l'intevento dei freni nella prima parte di escursione della leva, più deciso quando si va ad applicare una forza consistente. Lo stesso dicasi del posteriore che anche in situazioni di aderenza precaria (durante la prova pioveva) è piuttosto difficile indurre al bloccaggio se non proprio quando lo si vuole.

BEN FATTO Come al solito, quindi, la Kymco svolge a dovere il compito assegnatole. In un momento in cui il ruota alta di media cilindrata va per la maggiore, sforna un prodotto completo nella dotazione e competitivo anche come prestazioni. Con un prezzo del genere potrà senz'altro dire la sua anche in un mercato competitivo come quello che va ad affrontare.


Pubblicato da Stefano Cordara, 28/04/2006
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