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Prova

KTM 200 SX


Avatar Redazionale , il 29/03/05

18 anni fa - Per imparare il motard in due tempi

Siete giovani e scalmanati? Provate a calmare i bollenti spiriti con la Redbull Supermoto Junior Cup, trofeo tutto compreso perfetto per muovere i primi passi nel mondo del traverso. Ammessi solo i piloti dai 16 ai 23 anni, che si daranno battaglia con una KTM 200 due tempi tanto leggera quanto cattiva. L'abbiamo provata.


"Preemmm, Preemmm". Due scalciate di quelle giuste e un rumore secco e argentino comincia ad uscire dallo scarico. In mezzo a tanti roboanti quattro tempi il due tempi ormai pare quasi stonato, eppure è ben lontano dall'aver perso il benché minimo fascino, anzi, se canta come questo "Kappa" SX 200 c'è anche da emozionarsi. Già, 200 due tempi, una moto un po' atipica di questi tempi per chi frequenta il mondo del motard.

VITAMINA ARANCIO

La 200 SX nasce per idea della KTM Italia che ogni anno con queste motorette organizza un combattutissimo trofeo dedicato ai giovani dai 16 ai 23 anni, ragazzini terribili che con queste 200 fanno dei gran numeri per tutti i circuiti d'Italia. Formula azzeccata, quella del Redbull Supermoto Junior Cup, la moto è leggera ma cattiva quanto basta, le spese di gestione azzerate, le gomme sono di tipo stradale. Insomma, proprio quel che ci vuole per farsi le ossa in un mondo, quello del motard, già fin troppo specializzato.

ALL INCLUSIVE

Tra l'altro questo è il classico trofeo "chiavi in mano", ovvero nell'iscrizione è compresa anche la moto che viene noleggiata, ricondizionata alla perfezione dopo ogni gara e riconsegnata al pilota la gara successiva tramite sorteggio, cosa che sgrava i partecipanti da ogni ulteriore spesa se non quella di trasferirsi con la tuta (anche quella fornita con l'iscrizione) al circuito dove si tiene la gara.

MOTO-SCUOLA

L'idea della KTM è dunque di quelle giuste per avvicinarsi al mondo del motard gradualmente questa è praticamente l'unica soluzione. Una specie di moto-scuola per poi eventualmente passare a cilindrate e campionati superiori se si capisce di avere la stoffa. Noi di stoffa ne abbiamo ben poca, ma una prova di questa moto l'abbiamo fatta volentieri, perché siamo curiosi e perché in fondo è un po' come tornare agli albori del Motard, quando questa specialità si correva con moto da cross/Enduro adattate alla pista.

UNDER 100

Proprio come accade per questa Kappa a due tempi che fa della leggerezza e agilità le sue micidiali armi. Quando ci sali sembra uno scherzo, snella all'inverosimile, con l'ago della bilancia che si ferma ben prima dei 100 kg (per dare un'idea uno scooter 50 arriva anche a 103 kg...). Occhio a prenderla sottogamba, il 200 ha si e no una quarantina di cavalli, ma vengono fuori in modo cattivo e la leggerezza assoluta del mezzo li moltiplica per 2.

PILOTA IN RODAGGIO

Così ci devi fare un attimo la mano soprattutto chi come me è abituato ad avantreni che pesano il triplo di questo. Con la KTM è come galleggiare su una nuvola, la sua rapidità è disarmante, ma la sensazione di agilità va di pari passo con quella di scarso appoggio... per cui ti sembra che la moto debba scapparti via da un momento all'altro e all'inizio guidi sempre sul chi va la. Poi, giro dopo giro, prendi la dovuta confidenza e cominci anche a divertirti.

MOTORE CATTIVO

Di motore ce n'è d'avanzo. Il due tempi canta che è una bellezza e sebbene richieda di essere (ovviamente) tenuto su di giri per dare il meglio, anche ai bassi non si comporta affatto male, dimostrando di saper spingere senza troppo affanno anche con una marcia in più, certo rispetto ad un quattro tempi qui c'è da gestire una entrata in coppia un po' brusca, ma giocando con un cambio rapidissimo e ben rapportato si riescono a tenere ritmi insospettabili, e i limiti sono davvero alti, nonostante la gommatura stradale (Michelin Pilot Sporty) rappresenti senza dubbio l'anello debole della catena, visto che è la prima a mostrare la corda.

FRENO CHE ALLUNGA

I freni, invece, tengono botta, anche se Il discone anteriore, che all'inizio pare fin troppo potente in relazione al peso della moto, con il passare dei giri tende ad allungare un po' la corsa della leva rivelando un comando un po' spugnoso e poco comunicativo. Un po' di olio nella benzina (niente miscelatore sulla SX, la miscela si fa come ai vecchi tempi) e si rientra in pista e così per tutto il giorno. Nonostante le sue prestazioni, infatti, c'è da dire che questa KTM risulta anche poco stancante, perfetta quindi nell'ottica della giornata da passare in pista per puro divertimento. Cosa che guidando la 200 austriaca è sempre a livello assoluto.

Clicca quì per saperne di più sulla Redbull Junior Cup 2005 

IL PARERE DI GUIDO:

Al nostro test abbiamo invitato anche l'amico Guido Meda che nelle veste speciale di tester ha scritto la sua sulla KTM, sul due tempi e sul mondo in generale.


Uh, che profumo. Rompere l'anima al due tempi in genere è un po' come dire alla Yespica che è vecchia, bruttina e buona per la pensione. Ci stanno dentro gli odori e i suoni di mille gioventù in quei preem preem che dice il Cordara. Moderne e d'un tempo, ciclomotori e razzi senza freni. Aggredire, come si è fatto, i mezzi a miscela e ridurli a specie in via d'estinzione è un peccato radicale se ci pensi con il cuore. Ma lo è anche se ci pensi con la testa: quanto senso ha bloccare il traffico agli scooter per eccesso di polveri sottili e poi addormentarsi sereni facendo finta di non sapere che tanto in Cina e India fanno un terzo della popolazione mondiale e buttano per aria ogni miasma tossico dell'universo mondo? Se siamo motociclisti insomma, sentiamoci un po' liberi di ragionare con il cuore e con la testa, ma anche con le orecchie e col naso. Fidiamoci di chi costruisce per noi, nella fattispecie Ktm, ma non solo. Per dire insomma che se vi punge vaghezza di buttarvi su un due tempi, magari specialistico come questo, non fate male a nessuno. Con civiltà, ma liberi tutti.


Se questo duecento avesse putacaso un contagiri guizzerebbe su puntuto e rapido ad ogni manata. Parla un pirla, ma il Kappino a me pare proprio una bomba. Che non gli manca niente, se non un po' di allungo, per i quattro quinti della piloteria media nazionale. Con il vantaggio del peso, dell'economicità, delle prestazioni. Il mio amico Stefano Cordara, guru preciso e competentissimo, mi ha portato a Ottobiano a provarla, così per gioco; e così per gioco abbiamo passato mezza giornata a girare e giocare con gomme stragonfie senza saperlo; maledicendo l'assetto, levando e aggiungendo click, fino a mettere a posto la ciclistica in maniera decente, senza che ce ne fosse alcun bisogno. Gommata di straserie, che magari non è il massimo, ma non gommata male in assouto o squilibrata. Però non era il massimo. Lo abbiamo capito nel pomeriggio. Era solo, come dire, un po' su di pressione. A picchiarci il muso (ma per davvero) in compagnia le cose le capisci, a qualcuno prima o poi evocano sospetti. Ooh là, giù di un'atmosfera buona (!!) e finalmente il 200 è diventato una moto normale, anzi speciale, ma per davvero. Pensavo di sbatterla di traverso alla prima staccata e invece, beh, calma . Si riesce a farlo benissimo, ma ci vuole un filo di abitudine. Soprattutto se , come me, uno è abituato ad un qualsiasi quattro tempi di cui Ktm 200 non ha nè peso, nè inerzia, nè tantomeno velocità.

Ma soprattutto del quattro tempi non ha il freno motore. Quindi: bisogna farci un po' di mano. Occhio alla frenata che alla lunga si perde un po' via, chiappe ben avanti sul serbatoio e che il trasferimento di carico in staccata (che deve essere una signora staccata) sia efficace. Il freno posteriore qui diventa uno strumento importante di innesco. Se imparate a derapare col kappino (cosa che a me è capitata per sbaglio vedendo tutti i santi in fila con le braccia aperte per me, ma è un limite oggettivo del sottoscritto) non sbagliate più. Basta assecondare la derapata, scegliere di rimanere col peso all'interno dell'angolo di piega, lasciandole smaltire la velocità. Alla peggio scivolerete strisciando il paramani, che è comunque molto meglio che reagire impauriti, tentare di raddrizzare e finire catapultati dall'altra parte scendendo da quote di volo ben più importanti. La morale è che con questa moto ci siamo divertiti come matti. Che vi divertirete come matti. Farete invidia a chi sul budget ha caricato qualche discreto migliaio di euro più di voi per avere il bombardone che fa bum; libidine legittima e sacrosanta, stante che la moto o te la sogni di notte prima e dopo l'acquisto oppure hai sbagliato scelta. Ma gli farete invidia. Prima o poi vi chiederà di provarla e ci resterà di sale. A quel punto ne vorrà due: una che fa bum e una che fa preem. Ktm le fa entrambe, molto bene e per tutti i gusti. Manca ancora quella che al minimo intona un do maggiore, ma sta girando al banco.

Guido Meda


Pubblicato da Stefano Cordara, 29/03/2005
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