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Prova

Harley Davidson Street Rod


Avatar di Mario Cornicchia , il 14/02/05

19 anni fa - L'Harley da piega sfida le naked.

Mai pensato a una Harley come a una moto da piega? È il momento di ricredervi: la V-Rod si è attrezzata nel migliore dei modi per abbinare il carattere H-D al divertimento della guida sportiva. E ci è riuscita.

COM'E' Non poteva che essere altrimenti: il grande motore raffreddato a liquido della V-Rod ha sempre meritato una ciclistica in grado di metterne alla prova la sua generosità. Quel momento è arrivato e la cavalleria del motore Revolution, è ora imbrigliata in una ciclistica in grado di assicurare soddisfazioni anche a chi ama le curve, e non solo quelle dei collettori di scarico del V-Twin. E con questa moto Harley muove un piccolo passo verso il mondo delle naked vere, quelle da piega.

TRAIN ROD A prima vista, la Street-Rod non sembra molto differente dalla V-Rod, lunga come un treno, con il suo motorone in bella vista, il telaio come cornice, il grande parafango posteriore (ridisegnato) e tutte le sovrastrutture ridotte all'osso, come il minuscolo finto serbatoio appoggiato come una coppola sui cilindri, vestito per l'occasione di una fascia argento che porta il logo Harley-Davidson. L'aspetto da drasgter rimane e, a prima vista la trasformazione sembra un gioco di dettagli, come gli scarichi più sportivi, i cerchi a razze e la sella più alta. La ricetta in effetti è semplice ma molto più radicale di quanto sembri, con poche modifiche al telaio e al cuore, e interventi più importanti sulla ciclistica.

TRIPLO ROVESCIO La novità più importante sta nell'avantreno, con l'arrivo di una forcella a steli rovesciati Showa da 43mm e tripla piastra in alluminio lucidato per un angolo cannotto/forcella più contenuto, anche se 30° restano comunque tanti. Diminuisce così anche l'interasse di un centimetro, per 1700 millimetri in totale.

MADE IN BREMBO Alla nuova forcella, sono applicati anche nuovi freni: tre bei dischi da 300 millimetri, gli anteriori da 5 millimetri di spessore e strizzati da pinze a quattro pistoncini realizzate da Brembo. E questa è una vera novità perché per la prima volta su un Harley arrivano freni non fatti in casa. Originale il disegno delle pinze con copri pastiglie traforati.

UNA FAZZA, DIECI RAZZE La vocazione sportiva della Street-Rod è dichiarata anche dalle nuove ruote a dieci razze alternate. Sono decisamente ben disegnate, con il canale dal profilo tondo come la gomma e lucidato, e le razze lasciate con la finitura grezza di fusione, per un grande effetto scenico. Taglia 19 per l'anteriore, con gommatura 120/70ZR e taglia 18 per il posteriore, abbinata al 180/55ZR.

ARIA BUONA Garantito un sicuro contatto con il terreno, la Street-Rod si permette anche di lavorare sul suo cuore bicilindrico, per l'occasione vestito in bicolore, con un nuovo doppio scarico straight-shot che non ha soltanto finalità estetiche, ma anche la missione di migliorare la respirazione e ottenere qualche cavallo in più, 120 invece dei 115 della V-Rod, e di aumentare la coppia massima, da 100 a 108 Nm a 7000 giri. Per garantire una migliore autonomia, cambia anche il serbatoio, il cubo in plastica nera sotto la sella capace di 18,9 litri, quasi 5 in più rispetto alla V-Rod.

SI PIEGA E NON SI SPEZZA Scarico e pedane più alti, aumentano anche l'angolo di piega rispetto alla V-Rod, che per la Street-Rod arriva a 40 gradi per parte, 8 in più, fino a fare scintille con le pedane.

RODEO DRIVING Alla dotazione sportiva fa riscontro anche una posizione di guida decisamente più adatta alla piega rispetto a quella della V-Rod. Tanto per iniziare, le pedane si trovano dove devono stare sulle moto normali, più o meno sotto le anche del pilota e non sotto il manubrio. Per non dover tenere le gambe come le zampe di un batrace, la sella si alza non di poco, con un'altezza da terra che passa da 660 a 762 millimetri. La posizione in sella da sdraiata si fa caricata in avanti, grazie anche a un nuovo manubrio più sportivo.

TUTTA NERA Nella gamma colori non manca l'arancio Harley, affiancato dal giallo, dal blu metallizzato e da anziano black cherry, tutti abbinati al telaio color alluminio. È disponibile anche nera, abbinata al telaio nero. Il prezzo è fissato in 17.020 euro per la nera, 17.260 per tutte le altre.

COME VA La Street-Rod non costa poco, ma la qualità costruttiva e la cura del dettaglio sono di gran livello. Come le nuove triple piastre in alluminio lucidato, vere e proprie sculture, o i nuovi comandi ridisegnati di freno e frizione, senza regolazioni ma massicci, curati e senza una sbavatura.

FASCINO È un oggetto di gran fascino, con dettagli stilistici di pregio, come il nuovo parafanghino anteriore con il sostegno a vista, l'unghia che veste la parte superiore del faro e la carenatura degli strumenti, anch'essa ridisegnata. Supertradizionalisti, in Harley fanno le cose al contrario: prima realizzano i prototipi a mano e poi li trasferiscono sul computer, per non perdere la manualità della vena artistica.

FINTA MAGRA La sella è più alta e la Street-Rod è molto larga, ma soltanto le gambe più corte possono trovarsi in difficoltà, anche perché il gioco degli equilibri fa sembrare il peso inferiore ai 280 chilogrammi effettivi. Rispetto alla V-Rod è più facile dare il contatto per l'avviamento, con il blocchetto spostato in avanti, ben visibile e manovrabile, sopra le carenature del radiatore, che sono state ridisegnate, allungate all'indietro nella zona bassa per sottolineare l'effetto velocità, o per lasciare spazio alle fiamme da hot-rod che i maniaci della personalizzazione vorranno far dipingere.

CONTATTO! Anche se il nuovo motore Revolution le filtra bene, le good vibrations del bicilindrico Harley non mancano di tenere compagnia, e guai a levarle. La sella, dall'imbottitura piuttosto dura, non manca di trasmetterle tutte al pilota. Anche il rumore resta inconfondibile, pur se imbavagliato dagli urbani scarichi straight-shot.

UN GRANDE CUORE Il motore, è davvero un bel pezzo di meccanica, insospettabilmente sportivo per chi è abituato a vedere le H-D come bicilindriche dall'incedere lento e sornione. Consente di limitare le cambiate all'osso grazie alla sua elasticità. Il cambio, dal canto suo, è la nota meno sportiva della Street-Rod, dalla corsa lunga e non proprio un fulmine nell'inserimento dei rapporti, abbinato a una frizione dal comando un po' pesante. Ai bassi regimi mantiene il carattere H-D, capace di reggere la quinta a 2000 giri senza la minima protesta. Ma facendo salire l'ago del contagiri, si trasforma in un motore sportivo, con una spinta che fa scivolare il pilota all'indietro sulla sella fino al rialzo. La cavalleria dichiarata si sente tutta e anche il peso da utilitaria non riesce a limitare l'effetto dragster.

SECONDA SORPRESA Se il motore può non essere una vera e propria sorpresa (ci ha già sorpreso sulla V-Rod, a maggior ragione con qualche cavallo in più) la vera novità è la facilità con cui si piega con la Street-Rod, fin dalle prime curve. Si piega tanto e si piega facile, muovendosi con disinvoltura in sella e controllando e ritarando la piega nella percorrenza della curva con grande naturalezza. Così facile e istintivo che del peso e della lunghezza della Street-Rod ci si ricorda soltanto in manovra, tanto è agile in tutte le altre situazioni.

ANCORATA Non che la V-Rod non freni e non è nemmeno l'orgoglio nazionalista che porta a dire che la Street-Rod frena anche un gran bene. Con la grande leva (ma perché non sono tutte così grandi e facili da strizzare le leve delle moto?) si dosa bene la frenata, fino alla zampata finale che non manca mai. Il freno posteriore, com'è tradizione Harley-Davidson, è molto potente: richiede attenzione nell'uso per evitare il bloccaggio della ruota, ma è facile da dosare e di grande aiuto nelle frenatone all'ultimo metro.

SPORTIVA VERA Il motore c'è tutto, il telaio pure e i freni non mancano. Ma anche la posizione di guida è davvero ben disegnata, con il giusto carico in avanti per favorire il controllo e per non stancare la schiena anche dopo una giornata in sella e da cui è facile muoversi per dominare la curva. L'unico dettaglio negativo è la sella che, se ha il pregio di trasmettere senza filtri vibrazioni e sensazioni, è troppo dura, affaticante per i fondoschiena non imbottiti naturalmente.


Pubblicato da M.A. Corniche, 14/02/2005
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