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Ducati Monster S2R


Avatar Redazionale , il 17/05/05

18 anni fa - Look e bella guida per la Monster di mezzo

Come ti reinvento la Monster. La S2R probabilmente è, in questo momento, la Monster più giusta che c'è. Bella l'estetica, azzeccato il motore e il prezzo è interessante. Una moto piacevole e molto equilibrata che sta vincendo anche la sfida del mercato.

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SEMPREVERDE Prendi una Monster che non vende granché, dalle una bella rinfrescata all'estetica, vendila ad un prezzo giusto ed ecco trovata la ricetta per spostare ulteriormente in avanti il momento del pensionamento di un modello ormai forse destinato all'immortalità. Mi sento di sposare appieno l'idea venuta a Ducati per dare una scossa alle vendite della Monster 800. Perché se prima questa moto (schiacciata tra la piccola ed abbordabile 620 e la prepotente 1000 ds) era un po' incompresa, adesso il motore 800 si riscopre improvvisamente quello giusto.

VOGLIO E POSSO Insomma la 800 (meglio comunque chiamarla con il suo nuovo nome di battesimo S2R) non è più il "vorrei ma non posso", ma assume una sua spiccata identità. Quelli che prima magari non la guardavano nemmeno perché "che me ne faccio di un ottocento, tanto è uguale alla mille e allora già che ci sono..." adesso invece la guardano eccome, perché, diciamoci la verità la S2R è bella, più bella della 1000 e anche della 620 rispetto alla quale offre una bella dose di cavalli in più con poca differenza di prezzo. E che la moto piaccia lo dicono anche le vendite, se è vero che, nei primi mesi del 2005, la 800 (disponibile, ricordiamolo anche in versione depotenziata) è stabilmente nella top 20 ed ha superato la 620, fino a poco tempo fa incontrastato best seller della famiglia Ducati.


VESTITO SPORTIVO

Il vestitino della sportivissima S4R calza a pennello anche alla media di casa Ducati, forcellone monobraccio, doppio scarico rialzato sul lato destro, un piccolo cupolino e colorazioni che calcano la mano sulla sportività del modello. Insomma, così agghindata la Monster dimostra molto meno dei suoi 12 anni che porta sul groppone. Quanto alle grafiche, sinceramente, sarei perfino in imbarazzo a scegliere, in redazione ci è arrivata nera con la riga arancio, ma a me piace anche quella tutta nera, per non parlare della gialla (viva l'egocentrismo) o di quella arancio con riga nera. C'è davvero l'imbarazzo della scelta, e i carrozzieri di Borgo Panigale hanno fatto davvero un lavoro egregio, donando alla S2R quell'aspetto da special di serie che piace tanto ai possessori di naked.

PREZZO GIUSTO

E lo ha fatto ad un prezzo che, finalmente per una Ducati, non fa gridare allo scandalo i 9.000 euro della S2R scendono anche a 8.500 per la versione Dark, distinta dalla "normale" solo per la livrea completamente ner. È vero, le jap sono più giù ma le Ducati non hanno mai avuto prezzi popolari e a mio parere le cifre non sono altissime per entrare in possesso di quello che per qualcuno è un vero e proprio mito a due ruote. La 620, in fondo si piazza solo 500 euro più sotto.

DIETA BILANCIATA

Il giusto equilibrio, dicevo, perché alla fine è proprio ciò che si apprezza di più della 800, una moto che definirei completa; buona per il classico casa-lavoro così come per l'utilizzo puramente ludico. Con questa motorizzazione il "mostro" trova il suo perfetto bilanciamento dinamico, ha un motore che non mette mai in apprensione ma va forte il giusto per riuscir anche a divertire, anche perché la ciclistica è sana e tra le curve la Monster ha sempre detto la sua.

MANUBRIO LONTANO

Appena saliti in sella si hanno sensazioni forse un po' demodè, oggi che le naked hanno il manubrio sotto il naso la Monster si fa notare per la posizione di guida allungata ad impugnare il largo manubrio a sezione variabile con pedane moderatamente arretrate, più sportiva che turistica, dunque. È sempre stata così, la Monster e non cambierà proprio adesso (almeno finchè non arriverà il nuovo modello). La sella a 800 mm, niente di che, e la leggerezza del mezzo rendono la S2R gestibile davvero da tutti, l'approccio è morbido, facile.

LEVA MORBIDA

E poi con lei c'è il piacere di tirare la frizione, perché dopo aver debuttato sulla piccola 620, la frizione APTC è salita di categoria andando ad allietare le manine anche di chi ha preferito il motore più grosso. Niente più tendiniti da traffico, quindi ma un bel comando morbido, alla portata di tutti. Già da fermi, dunque, si ricevono ottime sensazioni.

FACILE CON BRIO

E in movimento si hanno delle belle conferme. La S2R è soprattutto una moto facile. Facile come la 620 ma con quel po' di motore in più che piace quando si è presa un po' di confidenza con la moto e si esplorano nuovi limiti della guida. È qui che la S2R fa la differenza con la piccolina di famiglia. La 620 la compri perché sei inesperto, ma quando hai imparato a guidarla comincia ad andarti un po' stretta, ti vien voglia di salire di categoria. La 800, invece, ti soddisfa anche quando sei già un po' più scafato.

POTENTE COME LA PRIMA

I 77 cavalli del suo motore, in fondo, sono più o meno gli stessi della prima, indimenticabile, Monster, quella cattiva 900 a carburatori che fece faville negli anni 90. Ora con 100 cc in meno e un'iniezione elettronica a tenerlo a bada il desmodue è diventato urbano, silenzioso, ha abbandonato le vibrazioni ed ha guadagnato una regolarità di funzionamento ai bassi regimi che gli era del tutto sconosciuta. Un bel motore anche per passeggiare, quindi, ma che risponde sempre presente quando lo richiami per una smanettata.

I MEDI CHE CONTANO

La differenza rispetto ai frullini a quattro cilindri, la percepisci ai medi regimi, quelli più usati su strada, dove la S2R risponde sempre con grande prontezza ad ogni richiamo del gas, portandoti fuori dalle curve con grande naturalezza e dimostrando con i fatti che la potenza pura non è tutto. E anche l'allungo non è male, insistendo con l'acceleratore si vedono i 10.000 giri di strumento senza troppo affanno, anche se tirarla così è perfettamente inutile, il regime di cambiata ottimale è già passato da un po'. La facilità di guida fa il pari con una buona efficacia. Perché la posizione di guida sarà anche demodè ma, quando serve controllo, la Monster non è seconda a nessuno. Ben caricati sull'avantreno si finisce naturalmente per guidarla in modo sportivo, spostando leggermente il corpo all'interno della curva accompagnando la piega con il nostro peso.

LEVA FISSA

Le sospensioni sono semplificate ma la taratura è di buon compromesso tra il comfort e la sportività, così, anche quando c'è da guidare con grinta, la forcella offre un buon sostegno. L'ammortizzatore, invece, sembra far sedere un po' troppo la moto, richiedendo un piccolo intervento sul precarico. E i freni fanno il loro dovere, senza esagerare. Davanti i la coppia da 300 mm si comporta bene richiedendo solo una trazione alla leva leggermente superiore alla media, da dietro arriva un buon supporto. Peccato che la leva non sia regolabile; lo so che "rompo" sempre su questo argomento ma a parer mio una moto moderna (tanto più se costa 9.000 euro) dedicata anche alle donne, non può prescindere dall'avere un minimo di regolazione delle leve.

CUPOLINO DELLE MERAVIGLIE

Passato lo sfogo eccomi ad elogiare il piccolo cupolino, una manna per chi con la moto fa anche dell'autostrada. Tanto poco invasivo nell'estetica, quanto utile nel riparare dall'aria quel tanto basta per non trasformare in tortura il viaggio al mare. Con la S2R velocità dell'ordine dei 140-150 sono mantenibili senza alcun patema, peccato che il passeggero sia sempre nelle solite condizioni, appollaiato sul "tegolino" posteriore con pochi appigli. Ma questo certo non ha mai frenato chi era attratto dal Mostro. Del resto, se lo hanno comprato in oltre 130.000 un motivo ci sarà.
Pubblicato da Stefano Cordara, 17/05/2005
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