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Prova

Derbi Senda DRD Pro


Avatar Redazionale , il 26/09/05

18 anni fa - Piccole e raffinate, le nuove Derbi sono al top.

La Casa di Martorellas rinnova le sue Senda 50 e va alla conquista dei ragazzini con contenuti tecnologici da leccarsi i baffi. Dimensioni da 125, nuovo pepato motore, telaio d'alluminio, per due "motorini" con ambizioni da grandi.


DEDICATE AI GIOVANI Avere 14 anni oggi può essere una gran fortuna, soprattutto se si ha un padre appassionato di moto e disposto ad investire una bella sommetta (3.250 € per la Enduro, 3350 € per la SM) per l'acquisto della prima moto. In questo caso il mercato offre dei veri e propri gioiellini che di piccolo hanno solo il motore. Guardate le nuove Senda, ad esempio. La Casa spagnola, mai così vitale come in questi ultimi anni, si è messa in testa di diventare leader delle piccole cilindrate (e in molti paesi lo è già) e soprattutto di porsi una spanna sopra gli altri quanto a contenuti tecnici.

VETRINA TECNOLOGICA

Ecco che le nuove Senda Pro sono una vetrina perfetta per far vedere di cosa è capace. La Enduro/motard di Martorellas è una moto capace di fare venire l'acquolina in bocca anche ai più grandi, figuriamoci ad un ragazzo giovane. Perché in questo caso l'estetica raffinata fa il paio con una dotazione da cilindrata superiore. Il telaio di alluminio è solo la novità più evidente di queste che si possono considerare delle piccole Honda CRF; poi ci sono anche un motore completamente nuovo (made in Derbi, arriverà anche su altri prodotti del gruppo Piaggio), un forcellone anch'esso in alluminio con tanto di leveraggio progressivo, sospensioni di gran qualità (corsa di 250 mm per forcella e ammortizzatore) e una pinza radiale, che se non è una novità sulla motard è invece una prima assoluta su una moto da enduro.

UN 50 CRESCUTO

Davvero un gran lavoro quello svolto da Luca Loris e dai suoi uomini, che hanno fatto tesoro di tutte le indicazioni arrivate dagli utenti per migliorare la Senda. Le Derbi, infatti, erano sempre accusate di essere delle moto un po' "basse" di assetto, questa invece ha praticamente dimensioni da 125, tanto che non ci stupirebbe affatto vedere in un futuro prossimo una nuova Senda 2T in questa cilindrata. Gran lavoro in particolare è stato svolto sul nuovo motore, un due tempi da 8,5 cavalli molto silenzioso di meccanica, e molto brillante nel carattere. Un vero "peperino" in grado di dare alle Senda prestazioni molto convincenti e soprattutto anche pulito abbastanza da rientrare nella Euro 2 ma anche nella Euro 3 quando sarà richiesto alla fine dell'anno prossimo.

MOTORE RACING

Ha caratteristiche tipiche di un motore racing, come ad esempio la testa scomponibile con lo scopo di ottenere una maggiore refrigerazione. Il telaio d'alluminio ha consentito un risparmio di peso di ben 2 kg sul precedente realizzato d'acciaio, materiale di cui è rimasto invece il telaietto posteriore, anche per reggere meglio i colpi di un utilizzo in fuoristrada con sezioni più ridotte delle travi. Freni generosi (300 mm sulla SM e 260 sulla enduro), con la già citata pinza radiale e con l'impianto posteriore (disco da 220 mm) che ha la pompa con serbatoio integrato, come sulle fuoristrada più blasonate. Altro particolare di cui avevano preso nota in Derbi era l'inspiegabile assenza della spia della folle sulle loro 50 cc. La nuova Senda ovvia anche a questo problema, il piccolo cruscottino digitale aggiunge anche questa indicazione con una scritta "NE" sul display.

VERA OFF ROAD

L'impatto estetico è dunque molto positivo (bello anche il manubrio a sezione variabile senza traversino), e quello dinamico non è da meno. In sella pare davvero di essere su una 125, e la Senda mostra da subito un ottimo studio ergonomico. Ovviamente snellissima, con una sella molto lunga che consente di avanzare moltissimo a caricare l'avantreno cosa utile sia nel fuoristrada, sia nel motard. L'unico appunto riguarda il bordo dei convogliatori che finisce per trovarsi proprio a lato del ginocchio di chi guida intralciando un po'.

ANDATECI IN PISTA

La Senda è una moto di quelle da divertimento puro. Andarci solo a scuola sarebbe un vero peccato perché l'insieme motore-telaio-sospensioni consente di cimentarsi sia sui campi da cross (con l'enduro) sia nei kartodromi (con la motard) con ottime soddisfazioni.

SOSPENSIONI DI QUALITÀ

In particolare ha sorpreso l'ottimo funzionamento delle sospensioni, molto efficienti nell'assorbire i colpi più duri di un percorso fuoristrada con tanto di salti veri e propri. Forcella e ammoritzzatore lavorano in simbiosi e finisce che quasi ci si dimentica di essere a bordo di un semplice cinquantino.

CATTIVELLO

Il motore dal canto suo ha dimostrato oltre alle prestazioni di avere un funzionamento davvero impeccabile. Ottimo cambio, frizione a prova di bomba (anche dopo la strapazzata di un'ora di fettucciato non ha fatto una piega) e una buona propensione a prendere i giri anche dai bassi regimi lo rendono senza dubbio uno dei miglior 50 a marce attualmente sul mercato.

FRENI OK

La motard in più ci mette una frenata finalmente all'altezza (le pinze AJP non hanno mai brillato per potenza, ma questa nuova radiale funzione davvero bene) assolutamente instancabile anche se seviziata in un kartodromo molto tortuoso per più di un'ora da quattro assatanati che l'età della pubertà l'avevano passata da un pezzo, e che forse si erano lasciati un po' prendere la mano... che bello avere 14 anni!
Pubblicato da Stefano Cordara, 26/09/2005
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