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Benelli Tornado Tre RS


Avatar Redazionale , il 21/02/05

19 anni fa - Una sportiva piena di carattere

La Tornado di mezzo è dotata di tutto punto. Cerchi forgiati, pinze radiali, forcella big size e tante piccole modifiche migliorano prestazioni e guidabilità ma fanno anche aumentare il prezzo. Il massimo dell'originalità per chi si vuole distinguere. Resta una sportiva che dà il meglio su strada.


PERCHÉ? I motivi che possono spingere all'acquisto di una moto piuttosto che un'altra sono i più svariati. Il fascino del marchio, l'estetica, le prestazioni, oppure la voglia di distinguersi o ancora un sentimento irrazionale che nessuno sa spiegare, per fortuna. Tante le concause che possono portare a staccare il fatidico assegno. Che nel caso di moto come la Tornado RS arriva alla bella cifra di 18.900 Euro (praticamente la stessa cifra di una MV F4 1000 S...). Ma come, le giapponesi vanno più forte e costano meno, perché devi spendere tutti quei soldi? La domanda ricorre puntualmente ogni volta che esce una moto un po' diversa (e sempre più costosa delle moto del sol levante). Ma il problema è che se andiamo a valutare le moto da ragionieri, allora sul mercato c'è spazio davvero per pochi modelli.

PASSIONALE

La Tornado è figlia della passione e alla passione si rivolge. Alla passione di chi non riesce a resistere alla sua estetica e al suo carattere. Perché tutto si potrà dire della Tornado, tranne che è una moto priva di carattere. Del resto, non potendo competere con i prezzi (e con le prestazioni assolute), occorre competere con l'originalità tecnica, con soluzioni innovative o che almeno fanno discutere. Da questo punto di vista la Tornado non è seconda a nessuno.

LINEA UNICA

La sua linea è davvero ricercata, inconfondibile (e anche molto bella nella tinta gialla del model Year '05), ha notevoli elementi di distinzione e anche tecnicamente la Benelli mostra qualcosa che non c'era, come il radiatore sotto la sella, raffreddato tramite due corpulenti condotti che pescano l'aria dalla zona frontale e le due vistose ventole ormai diventate un vero e proprio simbolo della sportiva di Pesaro. Utile? Inutile? Fa discutere e tanto basta.

LA TERZA SORELLA

La RS rappresenta praticamente la versione intermedia della famiglia Tornado Tre, inserita tra la versione "base" (che brutta parola, ma non me ne vengono altre) e la costosissima Limited Edition ormai esaurita da tempo. Con tutto quel nero la RS si è incattivita nell'aspetto, ma soprattutto ha guadagnato dei gran punti nei contenuti. Il triple da 898 cc è stato rivisto per cercare cavalli ma soprattutto aumentare la pienezza di erogazione ai medi regimi (uno dei punti deboli della Tornado standard)

CERCA I CAVALLI

Così arrivano condotti ridisegnati, nuovi alberi a camme e una centralina rivista che consentono a tricilindrico italiano di aumentare la potenza di oltre 6 cavalli fino a raggiungere i 142,8 cv dichiarati a 11.500 giri e 100 Nm a 8.500 giri.

OLIO FREDDO

Sulla RS fa inoltre la sua comparsa anche il radiatore dell'olio (sulla versione base c'è lo scambiatore acqua-olio), ma soprattutto arriva un innovativo sistema di regolazione per la frizione antisaltellamento. Tra le mille regolazioni il pilota ha quindi la possibilità di regolarsi a piacimento l'intervento del sistema antisaltellamento in funzione delle proprie caratteristiche di guida.

PIÙ RIGIDA

Cambia anche il telaio in tubi d'acciaio con piastre di alluminio avvitate e incollate secondo uno schema utilizzato in aeronautica. Sono stati modificati la zona del cannotto di sterzo e il relativo perno per alleggerire la zona anteriore della moto e migliorare la rigidezza, elemento cui contribuisce anche la nuova mega forcella Marzocchi con steli rovesciati da 50 mm, neri anche loro.

L'ammortizzatore posteriore

ha il corpo centrale in Ergal 55. Oltre ad essere più resistente e leggero rispetto al tradizionale, ha una doppia regolazione idraulica per le alte e le basse velocità.

RADIALI, OVVIAMENTE Roba di lusso, insomma, così come le pinze radiali

, ormai obbligatorie per le supersportive. Sono della Brembo, a quattro pastiglie e lavorano su dischi a pista ridotta da 320 mm. Roba pregiata anche per quanto riguarda i cerchi che sono della OZ, forgiati in alluminio, e assicurano una drastica riduzione di peso (1.750 gr in totale) e contribuiscono quindi a migliorare la reattività della RS. Altri componenti che meritano di essere menzionati sono l'ammortizzatore di sterzo regolabile e i parafanghi in carbonio, un po' di composito che su una moto come la RS non ci sta certo male.

SINFONIA PER TRE

Insomma la Tornado è una moto che si nota (anche perché in giro non ce ne sono tante) e se non la noti per l'estetica si fa notare lei con una sinfonia cupa e gutturale che riempie le orecchie del passante distratto. Un concerto per due tra aspirazione e scarico con un elevato rumore meccanico a fare da sottofondo... Il carattere della RS emerge ogni volta che si apre il gas. Il tre cilindri è un gran bel motore per una moto, consente di unire la forza ai bassi di un bicilindrico con l'allungo (quasi) di un quattro cilindri. E su strada la Benelli si rivela una gran bella sportiva. Ha un motore forte a sufficienza per andare forte e una posizione di guida che, a dispetto della sua sportività si rivela più comoda del previsto.

ERGONOMICA

Il manubrio spiove, è largo, e rispetto alla standard si è avvicinato al pilota di 15 mm per offrire una posizione ancora più raccolta. E la forma particolare del serbatoio, non dà alcun disturbo quando si guida, così come i condotti del radiatore che si fanno sentire solo quando si poggiano i piedi a terra costringendo ad allargare leggermente le gambe, cosa che fa apparire gli 810 mm di altezza sella molti più di quelli che in realtà sono...

BELLA SU STRADA

Su strada si gode dunque di una bella moto sportiva. Alta di baricentro e con il suo carattere, ma sempre godibile e con un motore che spinge corposo anche in basso, molto più di un quattro ma anche un po' meno di quanto ci si aspetterebbe da un triple. La "morbidezza" ai medi è comunque vincente su strada, dove la Tornado fa valere le sue doti. E precisa, non vibra, piacevolissima da guidare e molto efficace, con un avantreno che trasmette gran sicurezza. L'erogazione del tre cilindri è ottima su strada, piena quanto basta per andar via spediti di passo usando poche marce e sfruttando la coppia.

FATELA SCORRERE

È una moto che dà il meglio di sé nei percorsi veloci, comunque, perché sullo stretto il baricentro alto e il peso del motore si fanno sentire. Rigida, ma non tanto da impedire un decente comfort di guida, tra l'altro il cupolino sulla RS è stato riprofilato e protegge meglio che sulla standard, al punto che in autostrada si viaggi veloci senza troppo affanno e il contakm sembra un po' "turbo" dando l'impressione di segnare molto più della velocità reale. Da segnalare gli specchietti dalla visuale troppo limitata e l'angolo di sterzo realmente limitato che impone più manovre di un TIR quando ad esempio occorre invertire la marcia.

FRENI, FIN TROPPO

E i freni? Esagerati, fin troppo per l'asfalto viscido, le radiali Brembo sono semplicemente lo stato dell'arte degli impianti frenanti attualmente, ma il loro attacco violento può rivelarsi un problema sulle strade a scarsa aderenza.

PISTA

In pista, invece, la Tornado RS soffre un po' di più rispetto alle concorrenti, ma più che per la potenza assoluta per il modo in cui la eroga. Il motore, corposo su strada, in pista non lo è abbastanza per portar fuori dalle curve lesti come si vorrebbe. La potenza buona arriva solo oltre gli 8.000 ma a 11800 è già finito tutto, il range utile è quindi un po' troppo limitato, così si è obbligati a giocare con il cambio per tenere sempre il motore in tiro.

VA IMPARATA

In pista la Tornado RS mostra tangibili segni di miglioramento rispetto alla base. Particolare anche nella guida richiede qualche giro di apprendistato per essere conosciuta e sfruttata a fondo. Il baricentro piuttosto alto la rallenta un po' nei rapidi cambi di direzione, anche se cerchi forgiati e la forcella ben più efficace l'hanno migliorata non poco rispetto alla versione standard. In compenso non è mutata nel suo punto di forza: l'ingresso in curva dove continua ad essere davvero veloce, la moto "cade" letteralmente alla corda con un avantreno che dà tanta fiducia. In frenata si può osare molto, l'antisaltellamento funziona a dovere lasciando correre la moto che anche quando si scala senza troppe remore, in staccata resta bella dritta, con l'unico neo di "riattaccare" un po' bruscamente quando si sta inserendo la moto in curva, sporcando un po' il fantastico lavoro fatto fino a quel momento.

PERSONALITÁ

Fino ad oggi non è stata fortunata sul mercato la Tornado (anche per qualche problemino di affidabilità iniziale che ormai però si è risolto). E' un peccato perché non è una moto priva di qualità. Si distingue, è pregna di quel carattere che tanti cercano in una moto "diversa" dalle solite, fredde giapponesi. Purtroppo quando si parla di sportive, la personalità e l'unicità del progetto non bastano a fare il successo di un modello. Ma se non avee in testa solo il tempo sul giro e se vedeste che reazioni suscita negli altri una Tornado cambiereste idea su molte cose.
Pubblicato da Stefano Cordara, 21/02/2005
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