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Prova

Aprilia Tuono 1000 R


Avatar Redazionale , il 10/10/05

18 anni fa - Sempre più sportiva la street fighter di Noale.

La naked più sportiva del mercato ribadisce il concetto originario offrendo ancora più potenza e una guida da palati fini. Efficacissima ma anche molto più sfruttabile che in precedenza la Tuono vuole essere di nuovo il riferimento tra le naked, in pista, ma non solo.

 COM'E' È un po' come quando si fa la fototessera per il passaporto. Per quanto ci si sforzi di apparire belli si viene sempre con una faccia da ergastolano che poco ci rappresenta, almeno così pensiamo. Ecco, con la Tuono è successa più o meno la stessa cosa. La prima foto ufficiale va considerata come la fototessera. Perché in quella foto la moto è venuta decisamente male. Non è certo un caso che, una volta vista da altre angolazioni la Tuono abbia guadagnato dei gran punti, e che a Parigi abbia avuto un gradimento notevole.

MEGLIO DAL VIVO  Per cui se vi interessa la moto andatevela a guardare del vivo. Solo così vi farete un'idea, perché è indubbio che rispetto alla precedente versione siano stati fatti passi da gigante proprio sul versante estetico. La vecchia Tuono aveva l'aspetto rustico di una special fatta in casa, questa è più equilibrata, filante, rifinita e last but not least è anche più potente ed efficace.

STREET FIGHTER  Solo la filosofia non è cambiata, ed è quella della streetfighter, la supersportiva spogliata con un livello ciclistico inarrivabile per la concorrenza. Così come successo per la precedente versione, anche per la nuova Tuono R i tecnici Aprilia hanno avuto come eccellente base di partenza della RSV 1000 R. Ritroviamo quindi il motore V60 Magnesium, ultima evoluzione del bicilindrico Rotax, capace in questa versione di 133 cv a 9.500 giri (+ 8 cv rispetto alla precedente) e di una coppia di 10,4 kgm a 8750 giri. Dati che la portano nell'olimpo delle naked bicilindriche più potenti, nonostante l'omologazione Euro3. E restano anche le caratteristiche peculiari di questo motore, come la frizione antisaltellamento PPC o il doppio contralbero antivibrazioni.

A PIENI POLMONI  Addirittura la Tuono eredita dalla RSV la presa d'aria dinamica (l'unica naked ad averla), piazzata strategicamente sotto al cupolino, in posizione ottimale per la respirazione del motore. Per il comparto ciclistico si è andati sul sicuro, telaio e forcellone arrivano dalla RSV, così come la forcella (rivista però nelle tarature), mentre per l'ammortizzatore si è semplificato un po' visto che l'unità montata sulla nuda ha solo i registri di precarico molla e idraulica in estensione.

FRENI DI CLASSE Roba di classe, invece per quel che riguarda i freni, con l'impianto a pinze radiali Brembo (la pompa è però assiale, e va meglio su strada), mentre i cerchi viola a razze sdoppiate sono ormai un marchio di fabbrica per il costruttore veneto.

COMPATTA La moto è compatta (più di quello che lascia trasparire la linea un po' piatta e allungata) con misure piuttosto attillate per una naked, (1410 mm di interasse, 25° di inclinazione cannotto), con una sella a 810 mm e un peso a secco (senza batteria) di 185 kg. Dalla RSV la Tuono eredita anche il sofisticato cruscotto digitale con tanto di cronometro e la linea CAN che semplifica drasticamente l'impianto elettrico. Il family feeling con la sportiva è comunque evidente, non fosse altro per i fari che sono gli stessi, ma la Tuono ci tiene ad enfatizzare le sue caratteristiche peculiari, il codino ad esempio non è quello della RSV, gli somiglia molto, certo, ma corre via più basso e orizzontale.

BEN FATTA  Il tasso di finitura è molto elevato, bello il manubrio anodizzato, belli tutti i particolari in alluminio ottima la qualità e la brillantezza delle verniciature e anche i vari carterini che proteggono dalla vista gli elementi tecnici della moto sono realizzati molto meglio che in passato.





CUPOLINO NUDO La moto è fatta molto bene, e bella è l'idea di alloggiare le maniglie del passeggero direttamente sul sellino, ne guadagna la pulizia della coda quando si monta il codino monoposto. Tutto bene quindi, anche se manca la classica ciliegina sulla torta per essere perfetta. Perchè ad esempio non "carenare" il retro del cupolino? Quella pubblicità gratuita alla marca dei portalampadine non è il massimo, e portalampade e fili sono proprio li, sotto gli occhi. Il risultato, finale, però merita assolutamente la promozione, con un prezzo di listino di 11.790 € franco concessionario, comprensivi di ben 4 anni di garanzia integrale offerta direttamente dalla Casa (la prima volta al mondo per una moto). Un messaggio chiaro sulla fiducia che Aprilia ripone in questa moto.
COME VA Come sempre le moto occorre provarle per capire il lavoro che c'è dietro. Dire che la Tuono è semplicemente una RSV spogliata e con il manubrio alto sarebbe una vera e propria limitazione. Perché se è vero che dalla supersportiva della casa è stato preso quasi tutto il comparto ciclistico, è altrettanto vero che sul motore è stato fatto un gran lavoro.

MOTORE DIVERSO  Il V2 gira più silenzioso e rotondo già dal minimo e soprattutto ha una erogazione molto diversa da quella della sorella supersportiva. Davvero un lavoro da dieci e lode quello fatto dalla combriccola di Mariano Fioravanzo, soprattutto a livello di mappature. Il risultato è una erogazione decisamente migliorata su tutto l'arco dei giri che ha trasformato il comportamento della moto non solo rispetto alla precedente versione ma anche rispetto alla RSV 1000 R. Guidare la Tuono di oggi è davvero un'altra vita, perché la moto è molto più godibile anche quando si va piano o in città, peccato solo per l'angolo di sterzo che resta a mio parere ancora un po' troppo limitato.

IN SELLA PIÙ COMPATTI  Più moderna in tutto, a partire dalla posizione di guida. Vista da su la naked Aprilia è innanzitutto una moto ben più compatta di quello che appare guardandola da fuori. La distanza tra sella e pedane si è ridotta, il serbatoio è più snello e corto e i riser si sono abbassati con il risultato che la posizione di guida è più raccolta e caricata sull'avantreno e con quel manubrio oversize viene fin troppo facile farsi prendere dalla sindrome di onnipotenza; anche perché la Tuono fin dai primi metri dà subito una fiducia pazzesca. Issato sul ponte di comando e meglio inserito nella moto che in precedenza, sulla Tuono R ti senti irresistibile, e forse lo sei. Perché il mix di potenza, agilità e tenuta di strada che la apriliona è in grado di offrire trova ben pochi risconti nel mondo delle naked.

CICLISTICA AL TOP  Durante la presentazione stampa gli uomini Aprilia l'hanno definita la migliore in pista, non stento a credergli ma, viste le premesse, mi permetto di azzardare che anche su strada le rivali in grado di tirargli la coda saranno ben poche. Un'efficacia ciclistica davvero straordinaria, che ti porta fin troppo facilmente all'esagerazione. Più che altro occorre anche ritarare il cervello, perché con la Tuono viene tutto talmente naturale che si fatica a rendersi conto delle velocità a cui si sta guidando.

PROTEGGE BENE  Anche perché la protezione aerodinamica è davvero degna di nota. Si potrà obiettare fin che si vuole sulla bellezza dei due deflettori in plastica piazzati ai lati del telaio, non sulla loro utilità aerodinamica perché in velocità proteggono gambe e ginocchia dalla sferza del vento, e non si ha il fastidioso effetto vela che tende a farti allargare le gambe. Lo stesso dicasi del cupolino, basso ma anche molto efficace al punto che anche a velocità ben oltre il limite autostradale stai viaggiando ancora bello dritto senza problemi (per i più alti c'è anche un vetro ancora più rialzato).

CIVILE  E poi il motore vibra quasi niente, gli specchietti, sebbene con bracci ancora un po' troppo corti, offrono una visuale chiara e nitida anche in velocità. Insomma, si guida ben isolati e quindi si va davvero molto forte. Non arriva all'agilità strepitosa della KTM Super Duke, ma è comunque molto svelta la Tuono, in compenso offre una precisione di guida e una presenza di sterzo impressionanti.

SEMPRE PIANTATA  A meno di non appendersi letteralmente al manubrio non ci sono mai momenti di reale nervosismo, il risultato che si tengono ritmi impressionanti. Che si tratti di affrontare un tortuoso biscione di tornanti o tratto velocissimo con curvoni da 250 all'ora (e non per modo di dire) la Aprilia risponde sempre con una precisione direzionale da sportiva vera. Grandi i freni (le radiali Brembo non tradiscono mai e anche dietro frena molto bene), ottima la forcella (soprattutto dopo averne allentato un pelo i registri idraulici per farla scorrere un po' meglio) mentre l'unico particolare dove Aprilia è andata inspiegabilmente al risparmio è l'ammortizzatore posteriore. Non che non funzioni bene, anzi, ma da una moto di questa caratura ci si aspetta un ammortizzatore di alto livello, invece qui manca la regolazione dell'idraulica in compressione e la cosa fa storcere un po' il naso.

GRAN MOTORE  Il motore ha una grande parte in questa guida emozionante. Non ha solo guadagnato prestazioni ma anche in fruibilità. Se prima la Tuono soffriva un po' nella marcia lenta a causa dei rapporti lunghi e di un motore non proprio fluido ai bassi regimi, adesso si può scendere fino a 2.000 giri per riprendere senza alcun problema. Poi a 4.000 parte la prima botta di potenza e qui si scoprono quei medi regimi "forti" che la Tuono non ha mai avuto. Dai 4 agli 8.000 la risposta al gas è perentoria come non lo è mai stata su un V60 made in Aprilia, tu apri, lei scatta con prepotenza. Poi, oltre gli 8000 si entra nella sezione "adult", quella dei piloti veri, quella che fa la differenza in pista.

ALLUNGO MICIDIALE  La dove qualche bicilindrico concorrente comincia a calare, la Tuono urla ancora di rabbia ed ha una seconda impennata di potenza che la proietta fino agli 11.000 del limitatore, con un allungo che nessun'altra naked bicilindrica può vantare. Tutto accompagnato da un cambio corto, secco, preciso, e con rapporti molto ravvicinati che fanno perdere pochi giri al motore tra una marcia e l'altra. E mi pare che i 280 all'ora indicati visti in sesta a poco più di 10.500 giri siano una velocità di tutto rispetto per una naked, o no?
Pubblicato da Stefano Cordara, 10/10/2005
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