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Pneumatici

Michelin Pilot Road 3


Avatar Redazionale , il 24/03/11

13 anni fa -

Road 3, ovvero stradale al cubo: la Casa Clermont Ferrand rinnova il suo pneumatico sport touring e lancia una tecnologia innovativa che permette di aumentare la sicurezza sul bagnato e sui fondi più difficili.

CAMBIA IL MONDO Non è la prima volta che parliamo di come lo scenario del mercato motociclistico stia cambiando. Spulciando le classifiche non ci vuole molto a comprendere che sono sempre più le moto prettamente stradali (naked, sport touring crossover, maxi enduro) a interessare i motociclisti di oggi. Un mercato ricco, vario, che fa ovviamente gola a chi queste moto le deve “gommare”. Fa gola perché la torta è grossa, enorme, ed è in ulteriore cresciuta: dal 2004 al 2010 il segmento di quelli che ormai sono definiti pneumatici Sport Touring (una volta erano turistici, ma oggi le moto da turismo hanno valanghe di cavalli e piegano come le sportive)  è cresciuto del 31%.

LA GOMMA CHE UNISCE Insomma, questi pneumatici sono ormai da considerarsi “trasversali” perché possono essere montati sulle megatourer così come sulle naked arrabbiate passando anche per le maxi enduro. Un prodotto che deve accontentare esigenze molteplici quindi, e che per questo è anche molto complicato da realizzare. Ci vuole grip perché ormai anche le turistiche sono diventate praticamente delle sportive un po’ più “in carne”; ci vuole durata, perché da uno pneumatico stradale non prettamente sportivo ci si aspetta di avere una percorrenza sopra la media, e ci vuole anche sicurezza sul bagnato perché di solito chi usa le moto stradali le usa con ogni tipo di situazione meteorologica.

PIÙ SICURO QUANDO PIOVE Proprio in quest’ultimo settore ha lavorato Michelin per realizzare il Pilot Road 3. Di fatto, lo dice il nome, è l’erede del Pilot Road 2 (che resterà comunque in gamma), pneumatico presentato nel 2007 e da sempre considerato un riferimento per il segmento degli pneumatici sport touring. L’obbiettivo dei tecnici Michelin che hanno lavorato al progetto Pilot Road 3 è stato migliorare grip ed efficienza sul bagnato rispetto al Road 2 (che già sul bagnato era eccellente) senza perdere in quelle che sono le caratteristiche di guida sull’asciutto.

DISEGNO INNOVATIVO Lasciando più o meno inalterata struttura e profili (per cui se volete approfondire andate a rileggervi il test delle Pilot Road 2 che trovate qui) il risultato è stato ottenuto lavorando sulla mescola ma soprattutto sul disegno del battistrada che, per quel che riguarda l’anteriore, è davvero innovativo. La nuova tecnologia ha un nome e cognome XST (X Sipe Technology) una tecnologia mutuata da quella che caratterizza gli pneumatici invernali da auto.

L’HANNO FATTA A FETTINE Non ci vuole certo l’occhio lungo per vedere le numerose “lamelle” che caratterizzano il pneumatico anteriore. Partendo dal design del Pilot Road 2 (un po’ modificato all’anteriore, dove i due intagli più profondi non sono più uniti tra loro) i tecnici Michelin hanno aggiunto dei piccoli intagli trasversali che attraversano quasi per intero il profilo del pneumatico. Lo scopo è quello di moltiplicare gli spigoli che “tagliano” il velo d’acqua e le canalizzazioni che la smaltiscono portandola verso l’esterno. Alle lamelle sono stati aggiunti anche dei piccoli alveoli che hanno il compito di immagazzinare l’acqua in eccesso durante il suo tragitto dal centro alla periferia della gomma. Tutto, ovviamente, per far sì che ci sia meno acqua possibile tra il pneumatico e l’asfalto e, quindi, per migliorare il grip. La soluzione era, in parte, già stata introdotta da Michelin con il City Grip, pneumatico “all season” destinato agli scooter, e qui è stata ulteriormente perfezionata.

LAMELLE BREVETTATE L’anteriore è di sicuro quello che meglio mostra questa evoluzione tecnica con tutti quegli intagli trasversali che danno un aspetto molto “rain” alla gomma, ma la tecnologia XST (tra l’altro coperta da tre brevetti) è stata applicata anche al posteriore dove in pratica, al disegno del Pilot Road 2 sono state aggiunte lamelle e alveoli.

SI FERMA IN MENO SPAZIO Parlando di risultati pratici: il Pilot Road 3 in caso di asfalto bagnato si riesce a fermare mediamente due metri e mezzo prima del Pilot Road 2, metri che diventano addirittura 5 nel caso in cui il fondo sia particolarmente scivoloso. A dirlo non è la Michelin, ma la Dekra, un ente autonomo tedesco che ha sottoposto i nuovi Pilot Road 3 a dei test comparativi con il Road 2. I test di frenata sono stati eseguiti tutti con moto con ABS per creare situazioni ripetibili di continuo (un pilota per quanto bravo non potrà mai frenare sempre allo stesso modo), e la bella notizia è che Dekra ha fatto anche dei test di durata e nonostante le lamelle il Pilot Road 3 ha una durata mediamente del 4% superiore al Pilot Road 2.

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DUE MESCOLE Diciamo nonostante le lamelle perché la prima impressione che si ricava a un esame visivo è che il Pilot Road 3 possa durare meno del suo predecessore. Invece, la particolare inclinazione degli intagli (15° in direzione del rotolamento) e l’utilizzo di nuove mescole (anche questo un settore in cui non si finisce mai di migliorare) ha consentito di migliorare anche in questo settore. A proposito di mescole, anche i nuovi Road 3, sfruttano la tecnologia 2CT (Two Compound Technology) che prevede l’utilizzo di due mescole, morbida ai lati per migliorare il grip in curva e più durevole al centro. Sia l’anteriore, sia il posteriore utilizzano questa tecnologia con però una differente percentuale distribuzione delle mescole (20%-60%-20% per l’anteriore, 40%-20%-40%).

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SCHEDA PRODOTTO
Nome:
Michelin Pilot Road 3
Tipologia:
Pneumatico stradale sport touring
Peculiarità:
tecnologia XST (X Sipe Technology) a lamelle e alveoli, Doppia mescola 2CT (Two Compound Technology) per anteriore e posteriore.
Misure disponibili:

Anteriori: 110/70-17, 110/80-18, 120/60-17, 120/70-17, 120/70-18, 110/80-19
Posteriori: 150/70-17, 160/60-17, 160/60-18, 170/60-17, 180/55-17, 190/50-17, 190/55-17, 150/70-17

LA PROVA Forse quello delle Michelin Pilot Road 3 era l’unico test in cui i giornalisti speravano piovesse. In effetti, le maggiori differenze tra questo nuovo pneumatico e il suo predecessore sarebbero da ricercare sull’asfalto bagnato. Invece, a parte quella del mare che bagnava placido la costa ligure, di acqua durante il nostro test non ne abbiamo trovata, pertanto ci siamo concentrati su come il nuovo disegno e le lamelle potessero “non” influire sulla guida asciutta. In effetti, il rischio di avere un anteriore leggermente meno “presente” e stabile a causa dei numerosi intagli ci poteva anche essere. Ma quello che abbiamo potuto rilevare durante un test di un centinaio di km con moto molto differenti tra loro e percorsi non meno vari è stato che, sull’asciutto, le Pilot Road 3 non hanno assolutamente perso smalto rispetto alle Road 2.

UNIVERSALE Anzi, a piacere è stata la capacità di adattarsi senza troppi problemi a moto molto differenti tra loro per impostazione e prestazioni. Del resto, carcassa e profili sono rimasti grossomodo invariati, pertanto chi in passato è stato abituato a guidare con il prodotto precedente non troverà differenze di feeling con la nuova nata del Bibendum. Piace molto l’omogeneità tra i profili di anteriore e posteriore che lavorano in sintonia, piacciono ancora di più la sensazione di grande stabilità offerta in velocità e il comfort visto che la capacità di filtrare le asperità anche minime dell’asfalto sembra essere uno dei punti di forza del Pilot Road 3.

ASSAGGIO VELOCE Quello che resta è invece un minimo di effetto “stand up”, che tende a far rialzare la moto se si pelano i freni a moto inclinata o la rende un filo più “dura” del normale quando si cerca di inserirla con il freno anteriore ancora in mano. Diciamo che il test è stato poco più di un assaggio veloce e, soprattutto, non ci ha consentito di provare nella situazione in cui effettivamente le Pilot Road 3 dovrebbero eccellere. Ma abbiamo già in mente un test più probante che ci permetta di conoscere effettivamente i vantaggi di quello che pare davvero un sistema innovativo (per le moto). Lo vedrete tra qualche settimana.


Pubblicato da Stefano Cordara, 24/03/2011
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