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Viaggi e avventure in moto

Around Gaia: un giro del mondo in moto con Givi


Avatar di Andrea  Rapelli , il 22/04/17

6 anni fa - Around Gaia 2013: due ragazzi, un giro del mondo in moto e quattro anni di viaggio. Con l'aiuto di Givi

Around Gaia 2013: due ragazzi, un giro del mondo in moto e quattro anni di viaggio. Con l'aiuto di Givi

AROUND GAIA Due ragazzi, una moto, zero conoscenze di meccanica e un budget risicatissimo: è nato così questo giro del mondo un po' speciale, sicuramente fuori dai confini di ciò che molti chiamano normalità. Manu Torres, spagnolo di Siviglia classe 1982 lui, Ivana Colakovska, classe 1985 di Skopje (Macedonia), lei. 

PRIMA IL MAROCCO Dopo un giro in Marocco, per prendere confidenza con la moto - una Yamaha XTZ660 Ténéré comprata nuova - Manu e Ivana decidono di partire. Per dove? Ovunque. Con poche regole ma ferree: nessuna pianificazione dell'itinerario, si torna a casa solo quando si finisce. E solo dopo aver toccato posti come Uluru (Australia), Ushuaia (Argentina) e Deadhorse, in Alaska.

ARRIVA GIVI Alla fine, hanno viaggiato - ininterrottamente - dal 17 aprile 2013 ad oggi. Mettendo le ruote in sei diversi continenti e in 59 paesi. Percorrendo qualcosa come 150.000 km, con la stessa moto, spesso su strade non asfaltate e particolarmente difficili. All'inizio, la Ténéré aveva solo un tris di valigie Givi. L'azienda bresciana li ha notati e in men che non si dica ha cominciato a supportarli - fornendo loro tutti gli accessori più utili - da quando erano in Patagonia, dove Ivana si è rotta una gamba a causa di una caduta. Operata sul posto, ha poi ripreso senza problemi il viaggio.

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FURTI E ROTTURE Un tragitto impegnativo sotto tutti i punti di vista. Oltre al budget riservato solo per cibo e benzina, la coppia si è trovata spesso a dover gestire momenti... delicati. Come in Colombia, quando hanno subìto per ben due volte nella stessa giornata un tentativo di furto della moto. Oppure quando hanno rotto il motore, per aver introdotto un olio sbagliato che, mischiandosi a quello già presente, ha procurato un sacco di danni: riparato anche questo.

REPORTAGE Senza contare i luoghi scelti come giacigli per la notte: dalla tenda alle stazioni di polizia, passando magari per chiese o stazioni di servizio. Qualche volta anche in hotel, per farsi una doccia e tenere i contatti con il resto del mondo. Già, perché è così che Manu e Ivana hanno sovvenzionato il viaggio: oltre agli sponsor, si sono guadagnati da vivere raccontando la loro impresa. 

TUTTO PARTE DALLA GRECIA Un itinerario da sogno, che i due ragazzi ricorderanno per tutta la vita. Adesso, dopo 150.000 km (e qualche goccia di olio dal monoammortizzatore posteriore) non è affatto detto che la piccola Ténéré vada in pensione. Per portare avanti un sogno che è iniziato - proprio come la storia di tutti noi - in Grecia, sulle calde spiagge di Mykonos, dove Manu e Ivana si sono conosciuti otto anni fa.


Pubblicato da Andrea Rapelli, 22/04/2017
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