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MotoGP vs SBK, tanti milioni in più... per poco


Avatar Redazionale , il 03/07/09

14 anni fa - Il circuito di Assen dove hanno corso entrambe i rispettivi Campionati ci offre diversi spunti per confrontare, numeri alla mano, le performance dei Prototipi e delle Derivate di serie. Risultato? Le differenze non sono poi così abissali come si potrebbe

Il circuito di Assen dove hanno corso entrambe i rispettivi Campionati ci offre diversi spunti per confrontare, numeri alla mano, le performance dei Prototipi e delle Derivate di serie. Risultato? Le differenze non sono poi così abissali come si potrebbe pensare. Come si giustificano allora i tanti milioni spesi in più per i primi?


E SE... E se Valentino guidasse una Superbike cosa succederebbe? Se Spies avesse la stessa moto di Rossi come andrebbe? E la sfida Rossi-Bayliss come potrebbe finire? Discorsi da bar, anzi da ombrellone, vista la stagione. Discorsi che probabilmente non troveranno mai una risposta definitiva, perché sono talmente tanti i fattori che entrano in gioco da impedire di arrivare ad una conclusione univoca e inconfutabile. A queste domande allora io ne aggiungo un altro paio. E se mettessimo le gomme Bridgestone da GP sulle Superbike quanto andrebbero più forte queste ultime? Sono davvero così inferiori le Derivate di serie rispetto ai costosissimi Prototipi della MotoGP? A sentir parlare chi nella MotoGP ci vive, i paragoni non sussistono: le 800 sono su un altro pianeta, rappresentano quanto di meglio una Casa sia in grado di pensare e costruire, supermoto per pochi, veri, talenti del manubrio. Le moto più veloci del mondo...

SENSAZIONI E REALTA' Dispiace però percepire che chi bazzica il Circus maggiore giudichi con un pizzico di snobismo l'altro Campionato. Detto così parrebbe che una Superbike messa in pista insieme alle MotoGP quasi non abbia nemmeno speranza di qualificarsi. I tempi sul giro, invece, sembrano dire altre cose e il circuito di Assen può essere una interessante cartina al tornasole sulle differenze prestazionali tra le due categorie. Che ci sono, certo, ma non sono poi così eclatanti come potrebbe far pensare l'enorme divario dei costi.


ASSEN IN CATTEDRA Nel tracciato olandese ci hanno corso entrambi i Campionati, con un meteo confrontabile. E, tempi alla mano, l'analisi delle gare dà risultati piuttosto interessanti. Analizziamoli insieme, in attesa che un altro tracciato dove le GP e le SBK si incontreranno possa smentire o confermare le nostre conclusioni.

COME SONO LE MOTO Per chiarire meglio i valori in campo che andiamo a confrontare, vediamo di analizzare le differenze tra le moto. Una MotoGP è quanto di meglio il motorismo su due ruote possa al momento offrire. Pesa, per regolamento, 145 kg, ha freni in carbonio, utilizza i materiali più avanzati, ha un motore di 800 cc da 19.000 giri e serbatoio da 21 litri, valore importante quest'ultimo perchè impedisce ai costruttori di spremere al massimo la meccanica, dovendo guardare anche ai consumi.

PIU' PESO MENO SOLDI Una Superbike ha un costo medio di 100-150 mila euro (prezzo della Ducati 1198 per i team privati), pesa per regolamento 165 kg (20 kg in più), ha freni in acciaio (o ghisa, comunque in metallo) un motore da 1000/1200 cc derivato da quello di serie e serbatoio da 24 litri, di fatto, se vogliamo, l'unico vantaggio.


PROTOTIPO O SERIE? Sulla MotoGP (prezzo: un milione e mezzo di euro per due moto e revisioni motori) tutto è libero (architettura, materiali, disposizione cilindri, elettronica). Sulla Superbike ci sono vincoli e sono legati al progetto di serie (telaio, quote ciclistiche, carter motore, per i bicilindrici bielle, pistoni e albero motore sono quelli di serie) solo l'elettronica si avvicina perchè ormai i team top SBK utilizzano la stessa della MotoGP.

F1 CONTRO DTM Facendo un paragone con il mondo dell'auto la MotoGP è quindi la Formula 1 (anche per i soldi che muove e per la visibilità di cui gode) e la Superbike il Superturismo o, meglio ancora, il DTM, dove le moto mantengono un aspetto e alcuni elementi del prodotto di serie ma sono profondamente elaborate e modificate (non so se avete notato dove ha il tappo del serbatoio la Yamaha R1 SBK... sul codino!).

LE SCARPE CONTANO Le gomme poi rappresentano una differenza, sostanziale. Le Pirelli sono, per scelta stessa del costruttore (che ha deciso per questa filosofia costruttiva e sportiva) prototipi per modo di dire, anticipazioni di futuri prodotti di serie, quindi con un livello prestazionale comunque altissimo ma sicuramente inferiore a quello delle supergomme utilizzate da Valentino e soci.


QUALI DIFFERENZE? Detto questo, quali saranno mai le differenze dei tempi sul giro? Spendendo 10 volte tanto e avendo le moto migliori, le gomme migliori e i piloti migliori (almeno così dicono quelli della MotoGP), quanto più veloce potremo andare con una supermoto per il Campionato  MotoGP rispetto a una Derivata di serie per il Campionato SBK? Andiamo a vedere.

QUESTIONE DI DECIMI Ad Assen il giro più veloce in assoluto in prova della MotoGP (dove le mappature sono spinte al massimo perchè non ci sono problemi di consumo) è stato compiuto da Valentino Rossi in 1:36:025. La Superbike risponde con Ben Spies che con la R1 ha fermato il cronometro in 1:37:626. Solo un secondo e sei decimi più lento. In pratica, l'americano con la sua R1 sarebbe partito dall'undicesima casella della griglia della MotoGP e avrebbe messo dietro gente come Hayden, De Angelis, Gibernau, Melandri, Kallio eccetera.

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PIU' SI SCENDE... Ok stiamo parlando dei migliori, dei primissimi, ma se scendiamo con la classifica in prova le differenze sono ancora inferiori. Al quinto posto delle qualifiche MotoGP troviamo Colin Edwards con 1:36:760; in Superbike Carlos Checa (sempre quinto posto) ha girato in 1:38:115, la differenza è poco meno di 1 secondo e 4 decimi.


...PIU' SI AVVICINANO Scendiamo ancora in classifica, al decimo posto: De Puniet 1:37:4 e Biaggi 1:38:4 un solo secondo di differenza. Tralasciando le moto ufficiali e parlando di team privati, se Jakub Smrz con una Ducati Superbike privata si fosse iscritto alla gara di MotoGP si sarebbe piazzato in quindicesima posizione, certo non nelle prime file ma nemmeno sarebbe il fanalino di coda.

IN GARA E allora ripropongo il quesito di prima, a parità di gomme la differenza di quanto sarebbe? Mi sento di rispondere con (quasi) certezza, che sarebbe ancora minore.

LA MEDIA FINALE Andando avanti con l'analisi e prendendo in esame la gara constatiamo che Valentino per compiere i 26 giri in programma ha impiegato 42'14" 611 (media sul giro 1'37 480). Noriyuki Haga (che in Gara 2 ha fatto una galoppata solitaria come Valentino, per cui confrontabile) ha impiegato 36' 31" 712 per terminare la gara di 22 giri (media sul giro 1:39:600).


DISTACCO SI, MA NON ABISSALE Con un semplice calcolo matematico scopriamo che se le gare avessero avuto la stessa durata (22 giri) Haga sarebbe arrivato a 47 secondi da Valentino (paragonabile al distacco preso da De Angelis in MotoGP). O, altrimenti, se Haga avesse continuato a girare con il suo passo medio per altri 4 giri compiendone 26 come per la Moto GP, si sarebbe piazzato a ridosso di Toni Elias (che corre con una Honda ufficiale) in undicesima posizione lasciandosi alle spalle Gibernau, Canepa, Takahashi e Talmacsi.

QUANTI SOLDI PER UN DECIMO? Ovvio che siamo nel campo delle ipotesi, ma analizzando i crudi dati numerici la questione che si pone è: quanto costa ogni singolo decimo che la MotoGP guadagna rispetto ad una Superbike? Con quello che spende il Team Gresini per le sue Honda RCV 212 il Team Guandalini potrebbe comprarci più di dieci 1198 F09. Le Moto GP sono ipersofisticate, così sofisticate che per farle andar forte è diventata una alchimia per pochi. Però, poi, stringi stringi, la differenza con una Derivata di serie non è così eclatante.

RIFLESSIONI Gli esperti dicono che i piloti della Superbike migrano in MotoGP non riescono ad essere altrettanto veloci proprio per la difficoltà nel gestire tutta questa sofisticatezza. Però è anche vero il contrario, molti piloti GP passati alla Superbike non è che abbiano fatto miracoli. E allora? La sofisticatezza paga? Il costo vale il risultato? Il secondo in meno al giro fa la differenza per chi vede la gara in TV o sugli spalti (che alla fine sono i fruitori dello spettacolo)? A voi la risposta, se non avete niente da fare sotto l'ombrellone... pensateci.


Pubblicato da Stefano Cordara, 03/07/2009
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