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EICMA 2017

I segreti della Ducati Panigale V4


Avatar di Emanuele Colombo , il 10/11/17

6 anni fa - I segreti e la tecnica della Ducati Panigale V4: regina di EICMA 2017

I segreti della Ducati Panigale V4

I segreti e la tecnica della Ducati Panigale V4 e delle sue varianti V4s e V4 Speciale: le regine di EICMA 2017

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LA REGINA DEL SALONE Ormai non ci sono più dubbi: dai vostri commenti e dal vostro riscontro ai nostri video Live da Eicma 2017 la vera regina del salone di Milano è la Ducati Panigale V4, nelle sue tre varianti che comprendono la V4 stndard, la V4 S e la Panigale V4 Speciale. I dati delle tre moto ve li abbiamo raccontati nel nostro precedente servizio e ora è il momento di andare un po' più a fondo, per scoprire i segreti che rendono la famiglia Panigale V4 così speciale.

L'ALBERO MOTORE Nelle moto di serie, l’albero motore gira nello stesso verso delle ruote mentre nel Desmosedici Stradale della Panigale V4 esso ruota al contrario, proprio come sulle Ducati che corrono in MotoGP. Come mai? In questo modo, in accelerazione e in decelerazione produce forze di inerzia che contrastano la tendenza della moto a impennare e ad affondare in frenata. Inoltre compensa in parte l'effetto giroscopico delle ruote, migliorando la maneggevolezza, dice Ducati.

NON SOLO VANTAGGI L'albero controrotante, però, richiede un ingranaggio in più (chiamato ruota oziosa) nella trasmissione per consentire al pignone di ruotare nel verso giusto, il che, in base alle convenzioni normative, viene calcolato come una perdita di efficienza del 2 per cento, quando si vuole calcolare la potenza del motore all'albero partendo dalla misurazione effettuata alla ruota.

SPINGE COME UN BICILINDRICO L'ordine degli scoppi nel motore della Ducati Panigale V4 è stato chiamato Twin Pulse, perché imita la sequenza di scoppi di un bicilindrico. L'accensione dei due cilindri del lato destro è molto ravvicinata e così quella dei cilindri del lato sinistro. Il che rende l'erogazione della potenza più sfruttabile, a detta dei piloti Ducati, e il sound inconfondibile.

L'ABS E' REGOLABILE Sulle moto di ultima generazione le mappature motore e i controlli di trazione regolabili non sono una novità. La Ducati Panigale V4, però, ha anche l'ABS è regolabile. Si tratta del dispositivo ABS Cornering Bosch EVO, che grazie alla funzionalità Cornering è efficace anche - anzi soprattutto - a moto inclinata.

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LE REGOLAZIONI Il livello 3 è indicato per la strada e i fondi a bassa aderenza e privilegia una frenata assolutamente stabile. La regolazione al livello 2 consente di derapare in ingresso curva con l'elettronica che gestisce la spazzolata per garantire la sicurezza nella guida sportiva. La regolazione al livello 1 dell’ABS, raccomandata per l’uso in pista, prevede l’intervento dell’ABS sul solo freno anteriore, per lasciare maggiore libertà al pilota sul bloccaggio del posteriore.

SPAZZOLATE ON DEMAND Il controllo di trazione DTC EVO ha una nuova funzionalità chiamata spin on demand, che consente al pilota di controllare la moto in piega come fanno i campioni. In pratica, rende facile (ci riserviamo di scoprire quanto in un'eventuale prova in pista) ottenere dei sovrasterzi di potenza per chiudere la traiettoria in curva facendo pattinare la ruota posteriore. Se lo dice Ducati...

COME LE CRUISER La Panigale V4 ha lo spegnimento automatico degli indicatori di direzione: interviene quando la moto si raddrizza al termine di una curva o dopo alcune centinaia di metri percorsi a moto dritta, se il comando delle frecce è stato azionato per sbaglio. Inoltre la supersportiva Ducati ha la predisposizione per il Ducati Multimedia System (DMS), con cui si può sincronizzare via Bluetooth lo smartphone alla moto e al casco, se dotato di auricolari: per accettare le chiamate in entrata, selezionare e ascoltare un brano musicale e ricevere notifiche SMS.

DUCATI V4: I PRECEDENTI Prima della Panigale V4, nel 1963 a Borgo Panigale allestirono un prototipo chiamato Apollo per far concorrenza alle Harley Davidson nel mercato americano. Era equipaggiato con un 4 cilindri a L di 1.257 cc e 80 CV di potenza. La moto, che pesava 270 kg, non andò mai in produzione per problemi di guidabilità e di stabilità. Negli anni 80 in Ducati lavorarono al motore Bipantah di 998 cc, che sarebbe stato in grado di erogare fino a 132 CV di potenza, ma anche questo non entrò mai in produzione. 


Pubblicato da Emanuele Colombo, 10/11/2017
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