Logo MotorBox
Anteprima:

Ducati Monster 696


Avatar Redazionale , il 06/11/07

16 anni fa - Nuova da cima a fondo

A tre lustri dalla prima apparizione, la best-seller di Borgo Panigale si rinnova: con la versione d'accesso 696 prende il via una nuova generazione di Monster che pare degna erede della prima. Più leggera e potente, mantiene un look inconfondibile.


STAFFETTA
Dopo quindici anni di carriera, la Monster passa il testimone. Tante volte si è parlato a vanvera dell'arrivo di una nuova generazione ma ora la profezia si avvera. Sotto i riflettori di Milano sfila infatti la Monster 696, capostipite di una nuova famiglia che, pian piano, col tempo si amplierà. Per ora si parte da questa versione, che rimpiazza la 695 e la 800, mentre quelle di punta del modello attuale restano per ora a listino.

NUOVA DAVVERO La Monster 696 è nuova con la N maiuscola. I pezzi che sopravvivono al ricambi generazionale sono ben pochi, tanto dal punto di vista estetico quanto da quello tecnico. Al primo colpo d'occhio appare tuttavia chiaro che la 696 appartiene alla stessa gloriosa stirpe delle best-seller di Borgo Panigale. Semplicemente porta alle estreme conseguenze la filosofia originaria. In pratica è come se fosse un distillato, un concentrato di Monster. E non solo in senso figurato.


A MEGAFONO
La carrozzeria ha dimensioni attillate come non mai, che rendono, ancor più che in passato, la meccanica e la ciclistica protagoniste assolute anche della linea. Già, perché la Monster è sempre stata così, naked che più non si può. I pezzi forti del nuovo look sono tanti, a partire da due silenziatori ovali alti, con un taglio un po' a megafono che fa tanto ricambio after market. I collettori non sono da meno e girano a loro volta alti, sopra il motore. C'è poi un serbatoio ingobbito come un bisonte, da 15 litri, con grintose prese d'aria per l'airbox e rivestito da cover che permettono di cambiare e personalizzare l'immagine proprio come si fa con i telefonini. Ultimo ma non meno importante, un codino mozzo, con coprisella amovibile per fare spazio a un eventuale ospite.

NON SOLO TRALICCIO Subito sotto si sviluppa il telaio, che ha unastruttura inedita. Al classico schema a traliccio della zona anteriore, con tubi d'acciaio di grande diametro ma dalle pareti sottili, la Monster 696 somma un telaietto ausiliario posteriore in alluminio. Ad aguzzare la vista si scoprono altri dettagli rubacuori, come gli specchietti compattissimi, e la strumentazione digitale che pare trapiantata dalla Desmosedici di Stoner. Il resto lo fanno il nuovo faro a tre parabole, le piastre di sterzo ad ali di gabbiano e il forcellone, a sua volta in alluminio, dall'aria massiccia, che sarebbe degno di una supersportiva. Lo stesso vale anche per l'impianto frenante, con due dischi anteriori da 320 mm lavorati da pinze radiali a quattro pistoncini e uno posteriore da 245 mm, e per la forcella upside-down Showa da 43 mm.


ERCOLINO
La Monster 696 segna una svolta importante rispetto alla 695 anche dal punto di vista del motore. Alesaggio e corsa restano quelli di prima ma i pistoni hanno ora un nuovo disegno, come pure le camere di combustione. Un'evoluzione importante riguarda anche il sistema desmodromico, con gli alberi a camme che lavorano direttamente sulle teste, mentre le alette di raffreddamento hanno un nuovo disegno che favorisce lo scambio termico. Il risultato sono 80 cv a 9.000 giri e 69 Nm a 7.750 giri, che fanno di questo motore il bicilindrico Ducati ad aria con la maggior potenza specifica. La cavalleria, tra l'altro, è superiore anche a quella del "vecchio" 800.

A DESTRA E A MANCA A Borgo Panigale non hanno puntato solo a far crescere le prestazioni ma a rendere anche la nuova Monster più facile e gestibile da tutti. Il tutto grazie a una nuova sella, più imbottita ma più stretta per rendere più facile appoggiare i piedi a terra, e a un angolo di sterzo di ben 32° tanto a destra quanto a sinistra, utile a semplificare la vita negli spazi stretti. Un particolare apprezzato dai neofiti come dai piloti più esperti è poi la frizione APTC, caratterizzata da uno sforzo per l'azionamento ridotto e dalla presenza di un sistema antisaltellamento che viene buono nelle staccate più violente. Anche il peso mette d'accordo tutti: 163 kg a secco fanno della Monster di diritto una peso piuma, la più leggera tra le naked di media cilindrata. Quanto infine ai prezzi, si parte da 7.850 euro della Monster base per arrivare agli 8.200 euro della S.





SCARICA I WALLPAPER
















Pubblicato da Paolo Sardi, 06/11/2007
Gallery