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BMW Motorrad Innovation Day 2011


Avatar Redazionale , il 18/07/11

12 anni fa - L'innovazione secondo BMW

La Casa di Monaco svela il futuro della moto in una giornata dedicata all'innovazione: presto sul mercato arriveranno sospensioni semielettroniche, il sistema ConnectRide e uno scooter elettrico

FUTURO PROSSIMO Nelle scorse settimane vi abbiamo parlato della presentazione ufficiale alla stampa internazionale della nuova Husqvarna Nuda 900R, avvenuta nell'ambito della BMW Motorrad Innovation Day 2011. Come si può ben capire dalla denominazione dell'evento, BMW Motorrad ha voluto inserire la sua novità "italiana" all'interno di una giornata dedicata all'innovazione di prodotto, durante la quale gli uomini di Monaco ci hanno mostrato in quali ambiti si sta muovendo lo sviluppo dei loro prodotti: in una frase, presto da BMW vedremo nuovi sistemi dedicati alla dinamica di guida, alla sicurezza di marcia e un veicolo elettrico derivato dallo scooter (a propulsione tradizionale) che vedremo al prossimo salone EICMA di Milano, a novembre.

TRADIZIONE RISPETTATA L'innovazione nel campo della dinamica di guida si chiama DDC Dynamic Damping Control e rappresenta una evoluzione semi-attiva delle sospensioni a controllo elettronico ESA II, già presenti (di serie o come optional) sulla maggior parte delle BMW a due, quattro e sei cilindri. A Monaco hanno una particolare predilezione per lo studio dei sistemi sospensivi e dell'elettronica di controllo, che spesso ha portato a soluzioni uniche come il Paralever, il Telelever e la raffinata Duolever. Nel tempo, poi, BMW ha abbinato a queste sospensioni innovative sistemi elettronici di ausilio alla guida sempre più raffinati: dall'ABS del 1988 all'ASC del 2007, dalle sospensioni ESA del 2004 al DTC (Dynamic Traction Control) il cui esordio risale al 2009, anno di lancio della velocissima S1000RR e della seconda generazione del concetto di sospensioni a controllo elettronico ESA.

AZIONE E REAZIONE Il nuovo concetto alla base del DDC è riassumibile nel fatto che la regolazioni delle sospensioni non avverrà più solo tramite il pilota – che deciderà quale assetto prediligere fra i classici Comfort, Normal e Sport – ma sarà soggetto a un nuovo sistema di controllo attivo, che monitorerà la dinamica di marcia e agirà di conseguenza sui registri delle sospensioni. Detto così sembra molto complicato, ma il bello è che la moto farà tutto da sola, adattando automaticamente la taratura delle sospensioni in funzione delle condizioni di utilizzo della moto e cioè deducendo attraverso alcuni sensori su quale manto stradale si sta guidando, o in quale fase di guida siamo e reagendo di conseguenza.

SEMI-AUTOMATICHE L'esperienza di BMW in questo campo è notevole e deriva dal mondo auto, dove sistemi autoadattivi per le sospensioni esistono da un po', sebbene siano riservati a prodotti di un certo livello, come le M3 o le M5. Il sistema applicato alla moto utilizza i sensori dell'ABS e dell'DTC, collegati fra di loro dalla rete CAN-Bus e attraverso le informazioni ricevute riconosce l'assetto scelto dal pilota dal classico menù delle ESA e adatta la risposta delle sospensioni in maniera distinta per le fasi di compressione ed estensione. La novità è quindi che le sospensioni non avranno più un comportamento "fisso" legato alla logica ESA scelta da chi guida, ma ci sarà un margine d'intervento "semi-automatico" che potrà modificare ulteriormente la risposta delle sospensioni per aumentare la sicurezza e il divertimento di guida.

CI PENSANO LORO Per comprendere gli effetti sulla guida di questo sistema elettronico basta fare un esempio. All'accensione della moto il guidatore potrà decidere quale logica, fra le classiche Comfort/Normal/Sport abbinate all'ESA, utilizzare. Sulla base delle informazioni ricevute dalla sensor box del DTC e da due sensori montati sui bracci delle sospensioni anteriore e posteriore, poi, la centralina di gestione riuscirà a capire in quale fase di guida ci si trova e potrà agire sulle regolazioni in maniera automatica. Tutto questo sarà possibile grazie a nuove valvole utilizzate nei registri dell'idraulica nelle sospensioni, in grado di rispondere velocemente e con precisione agli imput della centralina, con il risultato che – ad esempio – in accelerazione la molla posteriore si indurirà leggermente, così come in una successione di curve l'idraulica tenderà contenere i movimenti della moto a favore della precisione e della sicurezza di guida. Il tutto mantenendo il "carattere" della taratura scelto dal pilota e solo per il perdurare della singola fase di guida, per cui a velocità costante o a moto dritta le regolazioni torneranno quelle standard scelte dal pilota.

FUORI DAI GUAI L'innovazione introdotta con il sistema di sospensioni semi-attive va nella direzione del maggior divertimento di guida e della massima sicurezza attiva, dato che permette di adattare la risposta delle sospensioni in maniera automatica in funzione delle condizioni di marcia. BMW sa, tuttavia, che il maggior "controllo" della dinamica di guida, e quindi della sicurezza di marcia, è di chi sta al manubrio, per cui ha sviluppato un sistema di informazione e assistenza al pilota in grado di aumentare la sicurezza attiva, ma anche quella in caso di incidente: il sistema si chiama Connect Ride e in futuro ci permetterà un'assistenza più rapida in caso di incidente, ma soprattutto ci aiuterà a capire come riconoscere una situazione di pericolo prima di trovarcisi nel mezzo...

UN OCCHIO IN PIU' Il sistema ConnectRide è un adattamento alla moto di quanto già disponibile nel mondo auto ed è basato su una speciale telecamera montata nella zona frontale della moto. Questa agisce da "terzo occhio" ed è in grado di leggere la segnaletica stradale (perlomeno quella a norma europea e di recente installazione) e di rimandare al pilota le informazioni utili per comprendere a quale comportamento attenersi. La stessa telecamera è poi in grado di riconoscere degli ostacoli sulla carreggiata e darne l'allarme al pilota oltre che agire per scongiurare il potenziale incidente. Il sistema, infatti, arriverà ad agire sull'impianto frenante e attivare alcuni sistemi per rendere più visibile al moto, come per esempio modulare la luce anabbagliante oazionare alcune luci a LED inserite nelle frecce o negli specchietti, così da rendere più evidente il profilo della moto agli altri utenti della strada.

SEI GRADI DI CONOSCENZA Il progetto ConnectRide è figlio di uno studio sulla sicurezza di marcia che dura già da qualche stagione e che, nel 2011, permette di riconoscere ben sei situazioni di pericolo e di agire in conseguenza del potenziale rischio per i passeggeri di una moto. Le informazioni possono arrivare dalla telecamera di bordo o direttamente dalle infrastrutture (o dagli altri mezzi in circolazione) e il vantaggio è quello di poter sapere in anticipo cosa sta accadendo a un incrocio, se si sta arrivando troppo veloci a un semaforo rosso, le condizioni atmosferiche e del manto stradale (presenza di ghiaia o olio), la presenza di un ostacolo o di un mezzo di soccorso. Attraverso la comunicazione "da veicolo a veicolo" è stato poi possibile sviluppare alcuni sistemi aggiuntivi, come una luce di stop elettronica, che comunica al traffico che segue la sua accensione, oppure gli assistenti per la svolta a sinistra o per il sorpasso. Un sistema di sensori che deduce il comportamento della moto e dei veicoli che sta per incrociare e attiva un sistema a LED di illuminazione aggiuntiva per aumentare la visibilità della moto da parte degli altri utenti della strada, mitigando così una delle cause più fequenti di incidente con moto coinvolte.

CHIAMATE UN DOTTORE! Questi studi svolti da BMW Motorrad seguono le indicazioni nate da alcuni importanti ricerche sulla sicurezza stradale, volte ad analizzare le maggiori cause di incidente con moto coinvolte e le possibili soluzioni. In questo nobile sforzo BMW è in compagnia di Honda, che ha anche lei proposto soluzioni simili per migliorare la leggibilità del traffico da parte degli utenti della strada e per rendere molto più visibili le due ruote. La Casa di Monaco è però andata un passo oltre applicando alla moto un sistema innovativo denominato BMW Motorrad eCall/ACN: una sigla non molto musicale (sta per Emergency Call/Automatic Collision Notification) che, però, nasconde un sistema automatico che riconosce quando la moto ha avuto un incidente e mette in allarme il soccorso stradale. Il sistema, poi, può essere utilizzato anche per segnalare un incidente accaduto a qualcun altro sulla nostra strada e comunicare a un centro di soccorso la sua posizione tramite GPS.

OCCHIO ALLA SCOSSA Di innovazione e sicurezza, infine, BMW ha parlato anche in relazione a un prototipo di scooter elettrico mostrato in anteprima durante l'Innovation Day 2011 e a un livello di sviluppo tale da ritenere plausibile la sua commercializzazione nel giro di un paio d'anni. In questo caso la sicurezza è legata alla gestione dell'alta tensione applicata ai veicoli elettrici. I sistemi di propulsione elettrica più evoluti, infatti, possono arrivare a gestire tensioni di 300/400 Volt, per cui potenzialmente molto pericolose per l'uomo. Ecco perché BMW ha introdotto per la prima volta in un veicolo di questo tipo la colorazione arancio per tutta la "rete" ad alto voltaggio.

100 KM, IN MENO DI 3 ORE Al di là dei proclami giustificati dal tono dell'evento, tuttavia, il BMW E-Scooter è una derivazione elettrica dello scooter che a novembre verrà svelato durante EICMA. Le specifiche di progetto in questo caso erano di avere prestazioni paragonabili a quelle di un maxi-scooter di 600 cc in termini di accelerazione (da 0 a 60 km/h) e di garantire un'autonomia di almeno 100 km, abbinata a un tempo di ricarica non troppo lungo. Bastano perciò meno di tre ore per ricaricare da zero l'enorme pacco batterie di questo prototipo a emissioni zero, attraverso una semplicissima presa di corrente domestica.

IL TELAIO NON C'E' L'impostazione del veicolo, tuttavia, esce ben poco dagli schemi e fra le poche particolarità ha l'assenza di un vero e proprio telaio, dato che utilizza l'alloggimento in alluminio del pacco batterie come struttura portante per il telaietto di supporto dell'avantreno e di quello reggisella. A questo "pacco" centrale s'infulcra poi il forcellone posteriore con ammortizzatore laterale e orizzontale, mentre il motore elettrico è solidale al pacco batterie e trasmette il moto alla ruota tramite una catena a rulli. Un sistema di recupero dell'energia, infine, trasforma le fasi di rilascio e frenata in elettricità per le batterie, aumentando l'autonomia dal 10 al 20% secondo lo stile di guida.

ALTO VOLTAGGIO Ovviamente, dato che dal punto di vista meccanico è difficile dire qualcosa di veramente nuovo in un veicolo elettrico, il grande sforzo progettuale è stato fatto a livello dell'elettronica di gestione, che nell'E-Scooter BMW è tutta raggruppata sopra il pacco batterie. Da qui vengono monitorati il livello di carica o la temperatura e la tensione delle singole celle della batteria, sia in fase di guida, sia in fase di ricarica. L'elettronica e l'elettromotore, infine, vengono raffreddati a liquido tramite un radiatore posizionato vicino al cannotto di sterzo, mentre il pacco batterie utilizza l'aria forzata. Gli standard di sicurezza sono perciò molto elevati, dato che per la prima volta su un veicolo a due ruote vengono applicate tutte le disposizioni relative ai componenti ad alta tensione (>60 Volt) elaborate dalle principali case automobilistiche per le auto elettriche.


Pubblicato da Michele Losito, 18/07/2011
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