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KTM 1290 Super Duke R


Avatar Redazionale , il 01/10/13

10 anni fa - La bestia in tutta la sua forza

Quest’anno a EICMA, saranno le supernaked a fare il botto: a Mattighofen hanno svelato immagini e informazioni ufficiali della nuova KTM 1290 Super Duke R: 180 cavalli per 189 chili a secco possono bastare?

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AMMETTO Ammettetelo: a chi di voi non si è alzato il battito cardiaco dopo aver visto i primi teaser e, successivamente, il prototipo della KTM 1290 Super Duke R alzi la mano. Nessuno? Più che normale: la nuova Super Duke R ha sempre promesso grandi cose, e bisogna ammettere che ha mantenuto le promesse: 180 cavalli, 189 chili di peso a secco e tanta, tantissima elettronica. L’unica domanda è: ma dove andremo a finire?

INUTILE? D’altra parte, ormai si parlava solo di maxi-enduro, ultra potenti e super tecnologiche. Ma sembra che le Case, di comune accordo, abbiano deciso di puntare molto su un settore ormai quasi dimenticato: le super-naked. Oltre a KTM, infatti, la Tuono V4 si è recentemente aggiornata, c’è il nuovo teaser della Kawasaki Z1000 e, con tutta probabilità, a EICMA vedremo anche la naked derivata dalla BMW S1000RR. Ben arrivata, dunque, KTM 1290 Super Duke R. Anzi, bentornata.

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TODAY Pare proprio che agli arancio-vestiti non vada proprio giù di essere stati superati dalle varie Aprilia Tuono e compagnia cantante. Detto, fatto: l’ultima evoluzione del V2 LC8, già peraltro utilizzato su 1190 Adventure e sulla superbike RC8, ha ora una cilindrata pompata fino a 1.301 cc (l’alesaggio è passato a 108 mm), con il risultato che ora la nuova supernaked è perfino più potente della sorella carenata: 180 cavalli a 8.870 giri, con un'impressionante coppia di 144 Nm, di cui 100 già disponibili a 2.500 giri, dati davvero sbalorditivi. Risultato: 0-200 km/h in appena 7,2 secondi. Si continua con frizione antisaltellamento e tutti i controlli elettronici che equipaggiano l’Adventure, quindi tre mappature motore (Rain, Street, Sport) e ABS con modalità “supermoto” per derapare in ingresso curva.

QUOTIAMO Anche la ciclistica rimane fedele al progetto iniziale: telaio a traliccio in tubi d’acciaio e misure votate all’agilità, con il cannotto inclinato di 24°9’ e un interasse di 1.482 millimetri. Inedito anche il forcellone monobraccio, vera primizia per la Casa di Mattighofen. Dulcis in fundo le pinze, confermate le Brembo M50.


Pubblicato da Alessandro Codognesi, 01/10/2013
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