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Harley Davidson Sportster L


Avatar Redazionale , il 23/12/04

19 anni fa - Si abbassa per piacere alle donne

Sotto l'albero, Harley porta una nuova versione Sportster. Si chiama Low, ed ha una spiccata predilezione per il pubblico femminile. Sella rasoterra e pedane arretrate per venire letteralmente incontro a chi non è un gigante. Affianca le altre Sportster.


MANCAVA ALL'APPELLO Quando la rinnovata gamma Sportster è stata presentata lo scorso anno, mancava all'appello quella ribassata, con sella rasoterra. Ci hanno pensato su un annetto ed ecco pronta proprio per natale la Sportster più bassa che sia mai stata prodotta. Cambia anche il nome, quella che era la Hugger adesso si chiama Sportster Low, un nome un programma.

MOTORE ELASTICO

Ovviamente, la Low condivide le caratteristiche tecniche con tutte le altre Sportster attualmente in produzione, come il motore montato elasticamente, il nuovo telaio e il forcellone con perno posteriore irrigidito. La "bassezza" è stata ottenuta accorciando sia forcella sia ammortizzatori, così la sella della Sportster tocca quota 660 mm, a prova di qualsiasi gamba. La Sportster dei piccoli ha anche una sella montata più avanzata un manubrio più arretrato e comandi a pedale montati in posizione intermedia così che, una volta tolti i piedi dall'asfalto, il pilota non debba guidare sdraiato.

STIMOLANTE PER LEI

Inutile dire che il pubblico a cui la "Sportsterina" (è proprio il caso di dirlo) si rivolge è quello femminile su cui la 883 ha sempre esercitato un fascino particolare. Fascino da godersi rigorosamente da soli, visto che la Low è equipaggiata con sella rigorosamente monoposto.

PEANUT

Sono disponibili 4 colori di carrozzeria con grafica del serbatoio dedicata che dona alla 883 L un carattere diverso rispetto agli altri modelli della gamma Sportster. Immancabile il serbatoio "peanuts" il più amato dagli Sportsteristi, con i suoi soli 12,5 litri di autonomia. Il prezzo non è ancora stato comunicato, ma visto il crollo del dollaro a gennaio dovremmo c'è da attenderci qualche bella sorpresa.
Pubblicato da Stefano Cordara, 23/12/2004
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