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Moto GP:

Gran Premio di Portogallo


Avatar Redazionale , il 03/10/09

14 anni fa - Tutto come da copione, Lorenzo conquista la prima delle 4 gare che mancano alla fine su una delle due piste a lui favorevoli. Torna alla grande Stoner, si conferma veloce Pedrosa. La sorpresa è la prestazione scarsa di Valentino che non riesce ad andare o

Tutto come da copione, Lorenzo conquista la prima delle 4 gare che mancano alla fine su una delle due piste a lui favorevoli. Torna alla grande Stoner, si conferma veloce Pedrosa. La sorpresa è la prestazione scarsa di Valentino che non riesce ad andare oltre il quarto posto in una gara da colpo di sonno.


IL TERZO INCOMODO Valentino lo aveva ipotizzato e, forse, anche un po' sperato. Stoner arriverà a fare un po' da arbitro in questo finale di stagione. Lo aveva sperato ma, ovviamente, a parti invertite con lui davanti, Lorenzo dietro e Stoner in mezzo a dare fastidio. All'Estoril è successo esattamente il contrario. Jorge velocissimo fin dalle prove, assieme a Stoner (davvero incredibile al rientro dopo tre gare di assenza) e Pedrosa. Valentino in difficoltà dal venerdì con una moto che non frenava come voleva lui e non aveva il grip che voleva lui, ha "tamponato" il gap in qualifica con l'esperienza e il talento, nel warm up sembrava essere a posto ma in gara non è mai stato della partita. È evidente che qualche problema ci deve essere stato (gomme che non andavano in temperatura per problemi di setting la dichiarazione ufficiale) perchè non è normale che tra le due Yamaha ci siano 23 secondi di distacco.

COSA È SUCCESSO? La verità vera probabilmente non la sapremo mai, è rinchiusa all'interno della telemetria della M1 numero 46. E adesso sono cavoli amari per Vale, perché Jorge che non è certo uno che si abbatte quando prende paga, è in compenso uno che si esalta quando vince. Le prossime due gare sono cruciali, sulla carta sono favorevoli a Vale ma è lecito pensare che Jorge non possa perdere più di tanti punti e che Stoner e Pedrosa possano essere ancora li a rubare i punti all'uno o all'altro magari piazzando anche un colpaccio.


VICINI VICINI Con così pochi punti di differenza sbagliare ormai non è più consentito, né da una parte né dall'altra. La cosa buona di questo GP di Portogallo è che finalmente tra i due galletti Yamaha si sono messi di mezzo altri piloti. Non sono più solo loro due ad andarsene dando mezza pista di distacco agli altri e queste "schegge impazzite" potranno essere fondamentali per.

RECORD… DI NOIA Tutto il resto è noia, il GP di Portogallo passerà alla storia come quello con il più alto tasso di addormentamenti sul divano. Nella giornata dell'ennesima (e scellerata) sovrapposizione con la Superbike il confronto è stato davvero impietoso. Al signor Ezpeleta basteranno anche 20 moto in pista (adesso sono 17 in verità) ma allo spettacolo non bastano di sicuro.


TORNA A CASA CASEY Di Stoner va detto che è stato assolutamente fantastico, tre mesi senza moto ma per lui che è talento autentico non è cambiato nulla. È salito sulla sua Desmosedici e ha ripreso a dare gas in modo scriteriato come solo lui sa fare, tutti si aspettavano che fosse veloce, non tutti si aspettavano che potesse tenere così bene la distanza di una gara per di più su un circuito così duro come quello di Estoril.

ANCORA PROTAGONISTA Invece, Casey ha smentito tutti e non solo ha tenuto un gran passo per tutta la gara ma ha finito finalmente quasi rilassato e non sfigurato dalla fatica come nelle ultime gare prima della sua "pausa". In Ducati potranno tirare certamente un sospiro di sollievo, il leone australiano è tornato ai suoi livelli di sempre.


SIMONCELLI L'ECLETTICO Chiudiamo facendo i complimenti a Simoncelli, capace di saltare da una duemmezzo da 100 cv per 100 kg a una superbike da 220 cv e 165, di cambiare gomme e pista in una settimana e di essere comunque protagonista assoluto. A lui oggi è andata alla grande può ancora sperare nel mondiale. Ma se ci spera lui che è a -28 dalla vetta figuriamoci se non ci crede Lorenzo che di punti di distacco ne ha solo 18…
Pubblicato da Stefano Cordara, 03/10/2009
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