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Moto GP:

Gran Premio di Germania


Avatar Redazionale , il 13/07/08

15 anni fa - Bagnato o asciutto cambia poco

Ancora Ducati ancora Stoner. Ancora una gara senza battaglie, movimentata solo dalla caduta di Pedrosa che di fatto rilancia definitivamente l'australiano per il campionato e potrebbe anche saltare la prossima gara. Campionato apertissimo ma gare sempre più noiose vediamo di capire il perché.


IL NUMERO 1
Casey Stoner imbattibile e sempre più protagonista nel mondiale, Valentino Rossi secondo e di nuovo in testa al campionato, Daniel Pedrosa incredibilmente veloce sul bagnato, ma vittima di un volo pazzesco attorno a 200 km/h con brutte conseguenze per la mano sinistra, con lesione ai tendini. Soltanto lunedì pomeriggio si saprà se Pedrosa dovrà essere operato, ma la sua partecipazione al GP Usa, in programma già domenica prossima, è fortemente in dubbio.

E ANCORA Chris Vermeulen terzo e come sempre velocissimo sul bagnato, Alex De Angelis bravissimo e a un solo decimo dal primo podio in MotoGP, Andrea Dovizioso quinto e primo dei piloti Michelin al traguardo, Sylvain Guintoli sesto nonostante la rottura del controllo di trazione dopo tre giri, Loris Capirossi settimo e mai domo, capace di infilare Randy De Puniet all'ultima curva, nonostante il dolore pazzesco all'avambraccio e alla mano destra. E peccato per Marco Melandri, caduto al decimo giro mentre era settimo, immediatamente alle spalle di De Angelis: un'occasione persa per ottenere, finalmente, un risultato positivo.

Il GP di Germania si può riassumere così e ancora una volta si è assistito a una gara noiosa, al di là della pioggia, con la sola differenza che la pista viscida ha aumentato la tensione, perché in queste condizioni la scivolata è sempre in agguato. Ma perché la MotoGP è diventata così noiosa? Ecco qualche ipotesi.


1) TROPPA ELETTRONICA
Su questo punto, il dibattito è aperto e non c'è sintonia nemmeno tra i piloti. Sicuramente, la MotoGP di oggi è piena zeppa di congegni elettronici, dal "traction control" (controllo di trazione), al "launch control", dispositivo di partenza, che facilitano la guida. Anzi, secondo gli ingegneri, questi elementi non si possono eliminare completamente, ma poi vedi Guintoli guidare come un demonio sul bagnato senza aiuti elettronici e ti viene il dubbio che gli ingegneri ti prendano in giro... È ora di pensare a una limitazione, come è successo in F.1, con l'introduzione della centralina unica, ma va anche segnalata una contraddizione, alla quale nessuno riesce a dare una spiegazione: se le moto sono indubbiamente più facili da guidare, ci dovrebbero essere molti più piloti capace di andare forte e, di conseguenza, i distacchi dovrebbero essere più contenuti, con una maggiore battaglia in pista. Invece, succede esattamente il contrario.


2) GOMME
A mio modo di vedere, è questo il vero punto debole della MotoGP attuale. Personalmente sono contrario al monogomma, perché credo che la massima espressione del motociclismo deve essere tale sotto ogni aspetto. Quindi massima libertà. E' però chiaro che la sempre maggiore specializzazione degli pneumatici incide negativamente sullo spettacolo. Basta una variazione di pochi gradi per cambiare radicalmente il comportamento di questa o quella copertura, con effetti devastanti, in positivo o in negativo, sul rendimento dell'intero pacchetto moto-pilota. Inoltre, l'obbligo di scegliere le gomme il giovedì prima della gara, quindi, di fatto, al buio, impedisce alle squadre di rimediare a condizioni differenti, o a scelte sbagliate. Così, chi ha azzeccato gli pneumatici può concentrarsi senza distrazioni sulla messa a punto, con grandi benefici per il passo gara. Inoltre, ormai il rendimento sia delle Bridgestone sia delle Michelin è praticamente costante dall'inizio alla fine e il fuoriclasse non può più contare, come avveniva in passato, sul vantaggio di saper controllare la moto in derapata nei giri conclusivi.


3) BENZINA
Anche la limitazione a 21 litri del serbatoio di benzina è una mazzata per lo spettacolo. E' vero che tutti sono nelle stesse condizioni, ma chi è più avanti nello sviluppo dei sistemi di controllo elettronico del consumo, può contare su un netto vantaggio, senza nessuna possibilità di intervento da parte del pilota. È vero che il risparmio di carburante è un tema di assoluta attualità, ma è assurdo che una MotoGP, quindi un prototipo, consumi di meno di una SBK, quindi di una moto derivata dalla serie.


4) STONER
Nella mancanza di spettacolo, incide anche l'incredibile talento di Casey Stoner. Naturalmente, non è colpa sua, ma Casey in questo momento è così forte e veloce, con l'asciutto o con il bagnato, in prova come in gara, da togliere qualsiasi incertezza sul nome del vincitore.

Per tutto questo, la MotoGP sta diventando più noiosa della F.1, tanto che sono ormai 29 gare che non si assiste a un sorpasso decisivo per il successo durante il giro finale: l'ultimo a riuscirci, fu Toni Elias all'Estoril, nel GP del Portogallo 2006, quando sconfisse in volata Rossi.

Se non altro, il campionato è combattuto e incerto e lo potrebbe rimanere fino all'ultima gara di Valencia: consoliamoci con questo equilibrio, in attesa di GP da brividi come ci eravamo abituati nel recente passato.



Pubblicato da Giovanni Zamagni, 13/07/2008
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