Logo MotorBox
Moto GP 2008:

Gran Premio del Portogallo


Avatar Redazionale , il 13/04/08

16 anni fa - Lorenzo vince e convince

Lorenzo non perde un colpo e dopo la terza pole consecutiva conquista la sua prima vittoria in Moto GP domando Un Rossi con qualche problema di gomme e un mai arrendevole Pedrosa. Stoner in difficoltà e un po' indietro in campionato ma per la vittoria finale sarà certamente una battaglia a 4. E se solo dessero una RCV ufficiale a Dovizioso


LORENZO IL MAGNIFICO
C'è poco da dire: Jorge Lorenzo è un fenomeno. Non si spiegano altrimenti tre pole in altrettanti GP, tre podi e una vittoria strepitosa, ottenuta di forza, su una pista dove, oltretutto, Lorenzo in passato non era mai stato troppo competitivo. Grande davvero, anche perché per conquistare il primo successo in MotoGP, Jorge ha dimostrato un repertorio completo: prontezza in partenza, buon controllo della situazione nelle fasi iniziali, grande determinazione in frenata, mantenimento della concentrazione con la pista libera davanti.

SBAGLIANDO S'IMPARA Evidentemente, gli errori commessi a Jerez, dove dopo aver dominato le prove non era riuscito a concretizzare la sua superiorità in gara, gli sono serviti: un altro segnale che Lorenzo è un campione. All'Estoril, lo spagnolo non ha sbagliato nulla, infilando anche Valentino Rossi, non uno qualunque, con un magistrale sorpasso all'ingresso della chicane in salita.


SENZA PAURA
A quel punto c'erano ancora 15 giri da percorrere, ma Jorge non ha sentito minimamente la pressione, ha ignorato il dolore agli avambracci che lo costringerà a operarsi in tempi brevi (forse addirittura prima della prossima gara, il 4 maggio in Cina), non si è fatto innervosire dall'odiato Daniel Pedrosa che recuperava alle sue spalle e ha chiuso con un margine di tutta sicurezza. Strepitoso e così, anche la MotoGP è diventata "Lorenzo's land", terra di Lorenzo, la bandiera che Jorge pianta in terra ogni volta che vince.

SI CONTENTA MA NON GODE... Gran brutto cliente questo ventenne e lo sa bene il suo compagno di squadra, a fine gara tutt'altro che soddisfatto del terzo posto, al di là delle dichiarazioni. Ma Rossi non ha nulla da rimproverarsi e la sua è stata una gara decisamente positiva. Ancora una volta, le Bridgestone erano nettamente inferiori alle Michelin, ma questo non ha impedito a Valentino di rimanere al comando per undici giri (dal secondo al dodicesimo) e di conquistare comunque un podio importante per il campionato.


PODIO INSPERATO
Forse si potrà discutere sulla scelta di abbandonare le gomme francesi, ma per quanto riguarda le qualità di Rossi non c'è discussione: il paragone con gli altri piloti Bridgestone, la dice lunga sulla prestazione del campione della Yamaha. Certo, la M1 è una gran moto, in questo momento la più equilibrata (tre M1 ai primi quattro posti) e questo ha sicuramente facilitato il lavoro di Valentino, ma viste le difficoltà della Bridgestone, il podio deve essere considerato come un mezzo miracolo.

LA MIGLIOR DIFESA È L'ATTACCO Come affermano gli stessi tecnici giapponesi, che a fine gara hanno fatto grandi complimenti al pilota italiano. Dalla prossima gara, la superiorità della Michelin dovrebbe venire meno e così, finalmente, Rossi potrà correre in attacco e non in difesa. Per il momento, deve fare buon viso a cattivo gioco e subire in pista perfino il sorpasso di Pedrosa, che mai aveva passato Valentino in staccata. Lo spagnolo bonsai è in forma, sta guidando bene, la sua Honda è competitiva e non a caso è in testa al mondiale, a pari punti con Lorenzo. Per i due spagnoli la rivalità potrebbe rappresentare un ulteriore stimolo o, viceversa, un elemento di disturbo: al momento, sembra proprio Pedrosa a subire maggiormente il rivale.


CASEY DI RIMESSA
Al di là del risultato, ha fatto una buona gara anche Casey Stoner, dopo prove disastrose (era nono). Casey ha finito sesto, girando in buoni tempi e, soprattutto, costretto a sistemare in rettilineo un pezzo della telecamera che pendeva pericolosamente dal lato sinistro della moto. Un inconveniente incredibile che è costato il posto di lavoro al tecnico della Dorna (la società che organizza il mondiale) che l'ha montato, ma che ha dimostrato ancora una volta le qualità del campione del mondo.

DUCATI STENTA La Ducati, al contrario, è in grande affanno e i deprimenti risultati di Melandri, Elias e Guintolì, dicono che Stoner ci deve mettere molto del suo per rimanere a galla.


DOVI SUPERBO
Da applausi anche Andrea Dovizioso, finito purtroppo a terra al sedicesimo giro mentre lottava per il podio. Andrea è caduto per aver osato troppo, ma è stato fantastico vederlo a pochi decimi da Rossi e Pedrosa nonostante una moto più lenta in rettilineo di Honda e Yamaha fino a 15 km/h. Il confronto con l'altro debuttante Jorge Lorenzo non è proponibile, ma non si può dimenticare che Lorenzo ha una moto ufficiale e super competitiva, mentre Dovi deve lottare con una Honda clienti che nelle mani degli altri piloti naufraga nelle retrovie.

KAWA E SUZUKI La sua caduta, come quella di Nicky Hayden, ha consentito a John Hopkins di regalare alla Kawasaki un incoraggiante quinto posto, mentre ha un po' deluso Loris Capirossi, solo nono nonostante in prova sembrava avere un buon passo. L'ultima annotazione per Simone Corsi, ancora sul gradino più alto del podio della 125: il titolo è alla sua portata.



Pubblicato da Giovanni Zamagni, 13/04/2008
Gallery