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Superbike 2010

Gran Premio d'Australia


Avatar Redazionale , il 28/02/10

14 anni fa - La "prima" di campionato rispecchia fedelmente quello che abbiamo visto nei test la settimana scorsa. Suzuki sugli scudi, Checa in palla Ducati competitive. E gli altri.. arrancano.

La "prima" di campionato rispecchia fedelmente quello che abbiamo visto nei test la settimana scorsa. Suzuki sugli scudi, Checa in palla Ducati competitive. E gli altri.. arrancano.


IL VINCENTE INGLESE Che Haslam e la Suzuki fossero pericolosamente in palla lo avevano capito un po' tutti nel circus mondiale. Da quando ha preso posto sulla sella della GSX-R 1000 K10 (profondamente rivista nella distribuzione dei pesi spostando il serbatoio sotto la sella come per la R1 per "mangiare" meno la gomma posteriore) il figlio d'arte non ha perso un colpo. Nessuna caduta, tempi sempre velocissimi su qualsiasi pista abbia girato. Valencia, Portimao, Phillip Island: Leon è sempre stato davanti, veloce, concreto aggressivo. C'è mancato un soffio che in Australia Haslam non centrasse una clamoroso en plein alla Spies: Superpole e doppietta.

PRIVATO E VINCENTE Tra lui e il grande slam si è messo di mezzo solo un incredibile Carlos Checa, un "privato" di lusso che sembra essere rinato da quando è salito sulla 1198 ed è riuscito a vincere alla grande Gara 2. Le Ducati, che avevano dominato i test di Phillip Island (pista amica delle 1198), si sono quindi rivelate competitive anche in gara e, come avevamo già scritto in occasione dei test, era logico che Haga sarebbe stato della partita. Già, proprio l'apatico Haga che fino a domenica non ha mai brillato.

UOMO DA GARA Lento nei test, lento anche in prova, "Norichan" si trasforma letteralmente in un altro quando si spegne il semaforo rosso. Partenze incredibili le sue, che lo hanno portato subito a lottare con i primissimi. Però, quest'anno Haga avrà vita dura, Fabrizio lo ha messo dietro già due volte, ormai è sempre più consapevole e si sente pronto per il mondiale, i timori reverenziali, se mai ne ha avuti, sono spariti del tutto e Michel non farà sconti.


TANTI GALLI IN POCHI POLLAI Gestire la cosa potrebbe essere un problema per il team Xerox, ma da quanto si è visto a Phillip Island anche Batta potrebbe avere qualche gatta da pelare, perché anche il team Suzuki sembra avere due galletti mica da ridere. Che Haslam fosse in palla lo avevano capito tutti, che li davanti potesse arrivare anche Guintolì era una cosa su cui non avrebbe scommesso nessuno. Ma è evidente che il reparto corse Suzuki ha fatto un lavoro egregio, la facilità con cui la K10 ha portato due piloti davanti deve rappresentare un segnale d'allarme per i concorrenti. Buon per Batta che si sfregherà le mani; dopo anni di purgatorio torna ed essere protagonista, sempre che i due galletti non finiscano per autoeliminarsi.

UN MESE DI LAVORO Manca un mese alla prossima gara, un mese in cui tutti gli altri dovranno lavorare come matti per riempire il solco che sembra esserci tra Ducati e Suzuki e il resto del mondo. Le Honda Ten Kate non sono sembrate particolarmente pericolose, (opaco Rea), men che meno le Yamaha che a parte una superpole "a vita persa" di Crutchlow hanno sembrano non poter tenere il passo con i migliori.


YAMAHA, MANCA SPIES? Due cadute in gara 1 e troppo distacco dai primi in Gara 2 non fanno certo la felicità di Meregalli che starà già rimpiangendo Spies. I due piloti sono vicinissimi tra loro, che sia quello il limite della moto? Staremo a vedere.
Credevo che Biaggi avesse fatto il furbetto, invece Max non si era nascosto, in Australia l'Aprilia ha fatto davvero fatica e Max ha mancato anche l'occasione di partire avanti in Superpole.

BIAGGI SOTTOTONO Peccato perché il ritmo in gara c'era, ma un nervoso Biaggi ha fatto troppi errori, ha sbagliato due partenze e non si può mica sempre correre in rimonta. In un campionato come questo lasciare punti per strada può costare molto caro e un quinto e un ottavo posto sono decisamente troppo pochi per chi è indicato come uno dei più probabili vincitori del mondiale.


POLEMICHE Oltretutto l'Aprilia è nell'occhio del ciclone per aver portato in pista il motore con distribuzione a ingranaggi. Una scelta tecnica non presente nelle moto di serie e che quindi ha fatto saltare subito la mosca al naso agli avversari, al punto che se Biaggi fosse arrivato davanti non era affatto escluso che qualcuno presentasse reclamo.

FORZATURE Aprilia dichiara di essere a posto, ha l'ok della Federazione e la distribuzione a ingranaggi sarebbe disponibile come kit tra i ricambi originali. Ma è ovvio che si tratta di una forzatura, così come è una forzatura spostare un serbatoio sotto la sella o avere telai rinforzati. Sono derivate di serie queste? Forse sarebbe il caso di fare un passo indietro e rientrare un po' più tutti nei ranghi...

RUBEN CHE DISASTRO Le ultime parole le spendiamo per La BMW e per la Kawasaki, in grande affanno durante tutto il week end la BMW ha visto Corser disputare una gara 2 maiuscola domando una moto che andava più di traverso che dritta. Xaus non c'era neppure, dopo aver stabilito il record di cadute in un week end (addirittura 4, il team aveva finito le moto!!) ha anche tamponato Haga nel Warm Up e la botta in testa lo ha consigliato di saltare un turno.


VERDE SPERANZA La Kawasaki, per come era messa l'anno scorso, sembra essere in lievissima risalita. Le cadute di Vermeulen (molto brutta la seconda anche se non ci sono state conseguenze gravi) nascondono il fatto che per la prima volta da tempo la Ninja era nelle prime 10 posizioni il che fa ben sperare per il futuro.
Pubblicato da Stefano Cordara, 28/02/2010
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