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Prova su strada

BMW R 1150 GS Adventure


Avatar Redazionale , il 08/03/02

22 anni fa - No-limits boxer

Sempre più grande, ancora più inarrestabile. La più ciclopica delle maxi enduro stupisce ancora una volta con una versione destinata agli Indiana Jones su due ruote. La Adventure sogna il deserto ma non solo: amplia ulteriormente la sua vocazione per i grandi viaggi e aumenta l'attitudine al fuoristrada. Molto più che una semplice GS un po' accessoriata, i cambiamenti sono tanti e di quelli che contano.

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COM’È Chiunque abbia mai viaggiato in estate avrà, almeno una volta, visto mototuristi tedeschi sfoggiare inquietanti borse d’alluminio realizzate spesso con il bricolage casalingo e capaci di contenere il mondo. Moto preferite per la trasformazione: le mega enduro bicilindriche, moto capaci di andare dappertutto e che ben si prestano ad essere sovraccaricate per le vacanze.
Bene, se mai vi fosse venuta l’ispirazione, d’ora in poi potete anche lasciare nel cassetto lima e saldatore perché la BMW ha pensato bene di venire incontro ai suoi clienti più avventurosi realizzando la GS - Adventure, una GS "speciale" capace di affrontare qualsiasi situazione. Con tanto di borse di alluminio ai fianchi.

PORTATUTTO Non solo per il carico abbondantemente stivabile nelle borse d’alluminio, realizzate proprio ad immagine e somiglianza di quelle dei motorrader tedeschi (la capienza totale delle tre borse è di 105 litri), ma anche perché l’Adventure ha subito una lunga serie di migliorie atte a renderla ancora più robusta e propensa ai viaggi avventurosi.

LA GS PIÙ CATTIVA Bellissima, innanzi tutto, e aggressiva. In questa configurazione la Adventure acquista un sacco di cattiveria in più. La nuova grafica e i nuovi gadget, tipo paramani, piastra paramotore in alluminio, cerchi e coperchi valvole anodizzati in blu, donano all’Adventure un look molto Africano.
Ma siccome il look non basta per andare nel deserto, ecco che arrivano sospensioni rinforzate e rialzate di 20 mm (l’escursione utile arriva a 210 mm all’anteriore e 220 mm al posteriore). Per la prima volta su una BMW fa la sua comparsa un ammortizzatore progressivo (la progressione è data dalla molla non dal leveraggio). L’unità della White Power è regolabile nel precarico molla e nel ritorno idraulico.

FRENO EVO Aria nuova anche nei freni. Anche sulla Adventure arrivano le nuove pinze Evo, già apprezzate su altri modelli BMW. Ci sono anche nuovi tubi in treccia d'acciaio (i cosiddetti tubi Stahlflex). Ovviamente, è disponibile a richiesta l'ABS. Anche in questo caso (e mai tanto opportunamente) è disinseribile per l'impiego fuoristrada.

OTTANO BASSO Del tutto invariato il boxer da 1150 cc (in versione da 85 cavalli) che però ora, all'occorrenza, può funzionare anche con benzina a basso numero d’ottani. Così nel serbatoio della Adventure ci si può buttare anche benzina normale (o, peggio, la super Africana che gli ottani non sa nemmeno dove stanno di casa).
Ciò è reso possibile da una spina codificatrice della centralina disponibile come optional. Inserendo la spina si attiva un diagramma d’accensione che consente il corretto funzionamento del motore con benzina normale (91 ottani ROZ) senza rischio di battere in testa e danneggiare il motore.

CAMBIO SPECIALE

L’Adventure monta anche un cambio personalizzato. La sesta non è lunga come sulla GS normale ma corta, come accade sulla nuda "R", in questo modo si può contare sempre sulla massima spinta del motore anche sui terreni accidentati. I fuoristradisti "estremi" gradiranno anche la prima marcia corta (offerta però in optional), che consente alla Adventure di "spuntare" meglio in salita e di avere un freno motore più consistente.

SELLA LUNGA La sella non è più divisa in due parti ma diventa monopezzo ed è molto lunga per la felicità dei fuoristradisti che troveranno meno ostacoli nei loro spostamenti longitudinali. Ma, soprattutto, per alloggiare ancor più comodamente pilota e passeggero, che viaggiano anche più protetti grazie al nuovo parabrezza allargato in basso di 12 cm ed in alto di 5 cm, oltre che allungato di 13 cm (il parabrezza sarà disponibile optional anche per la GS normale).

CISTERNA Così equipaggiata l’Adventure ostenta senza pudore i suoi 232 kg di peso e fa sembrare smilza persino la già imponente GS standard; per gli esagerati è disponibile anche un gigaserbatoio da 30 litri (a prova di speciale sahariana) che aumenta notevolmente l’autonomia (fino a 500 km).

PER POCHI EURO IN PIÙ

Il tutto per un prezzo che supera di solo di 500 Euro circa quello della GS "normale": la Adventure costa 13.150 Euro, cifra destinata però inevitabilmente a lievitare vista la succulenta lista d’accessori che la BMW propone.

ACCESSORI DEDICATI

Oltre a tutti gli optional disponibili per ogni BMW, agli avventurieri questa GS dedica, infatti, molte piccole attenzioni che fanno la differenza. Come la presa di corrente sul cruscotto (in aggiunta a quella tradizionale) utile per collegare un GPS (a proposito la BMW ne ha realizzato uno ad hoc) o un road book, o una piccola lampada.

PENTOLE E COPERCHI Non bastasse la capienza delle valigie, sappiate che il coperchio delle valigie laterali è collocato alla stessa altezza della parte posteriore della sella, formando in questo modo una superficie d’appoggio ideale per bagagli di grandi dimensioni. I supporti speciali multifunzionali delle valigie in alluminio sono poi dotati di una meccanica flessibile. Quando non sono montate le valigie, gli stessi supporti possono essere ribaltati per formare una superficie d’appoggio sulla quale fissare qualunque tipo di bagaglio.

STILE MATRIOSCA Per le valigie in alluminio sono disponibili borse interne resistenti e impermeabili con volume regolabile (chiusura scorrevole e ad innesto). Sono inoltre offerti un paracilindri ancora più robusto, una griglia di protezione per il proiettore principale, una coppia di fendinebbia con griglia di protezione e pneumatici tassellati per migliorare le prestazioni fuoristrada, anche se la soluzione migliore, con una moto del genere, è avere un gran manico… o forse no?

COME VA "

Abbiamo fatto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare": due giorni a mangiar polvere e sputar fango su e giù per la Maremma, dietro a quel gran manico di Beppe Gualini (il re dei privati ai tempi d’oro della Parigi-Dakar) che incurante di avere alla spalle una panzer divisionen a due ruote (qualche moto era equipaggiata addirittura con le borse) ci ha guidato per sterrati, guadi, mulattiere e quanto di peggio (o di meglio) possa immaginarsi un appassionato di fuoristrada.

INARRESTABILE

La GS? Nemmeno una piega! Ha sopportato le angherie più inquietanti senza battere ciglio e, soprattutto, è ancora una volta riuscita a sorprenderci, smentendo con i fatti tutti i maligni che sostengono che con un’enduro bicilindrica non si possa fare del fuoristrada vero. Forse non con tutte, ma di certo con la tedescona si può fare, eccome! Ancora una volta ci troviamo a scrivere le stessa cosa: provare per credere, questa moto ha da sempre il suo punto di forza nell’incredibile equilbrio meccanico-ciclistico.

NUMERI DA CIRCO Pesa una cifra, è vero ma una volta in sella tutto riesce semplice e intuitivo, anche guidare in piedi (a proposito, la triangolazione sella-pedane-manubrio è perfetta anche per la guida in piedi) giù per un cunicolo stretto e farcito di sassi viscidi, anche guadare un fiume, anche lanciarsi in una interminabile derapata su un vialetto di montagna. Tutto questo, badate bene, fatto non da un endurista con il pedegree, ma da un tapascione che i tasselli normalmente li usa da mettere nel muro, non certo sulle gomme di una moto...

SELLA AL PRIMO PIANO

Alta più di prima (con la nuova sella siamo a 90 cm, ma ne esiste anche una versione ribassata a 86), la GS Adventure incute un filo di timore in più perché adesso occorre veramente essere di gamba lunga per toccare per bene a terra, in compenso la posizione di guida ci ha senz’altro guadagnato perché il manubrio (che non è cambiato) si trova ora leggermente più in basso e più vicino di prima, a tutto vantaggio di una miglior gestione della moto anche in manovra. Se prima sterzare completamente (per esempio per fare inversione di marcia) costringeva quasi a torcere il busto, adesso la manovra riesce molto più agevole.

MASSIMO FEELING MA…

Il senso d’inquietudine che deriva dalla consapevolezza di dover gestire oltre 230 kg da una altezza rilevante sparisce, come sempre avviene per la GS, dopo i primi tre metri a ruote in movimento. Il feeling con questa moto resta sempre ai massimi livelli, anche se per offrire il meglio in fuoristrada la Adventure ha dovuto rinunciare ad un pizzico d’aggressività nella guida su asfalto. Le GS in prova erano tutte equipaggiate con il serbatoio da 30 litri e pneumatici tassellati (i Continental Twinduro, omologati per velocità massima di 160 km/h). Su asfalto, bastano due curve per capire che la Adventure così equipaggiata va presa un con un minimo di circospezione in più

SU STRADA CON PIÙ CALMA Le sospensioni più lunghe e morbide (la taratura era impostata sul tutto soft) la "deriva" fisiologica dei pneumatici e il peso globalmente piazzato più in alto hanno fatto sì che la precisione ne risenta un po’ e in curva si debba entrare un po’ più accorti. Questo non significa certo che la Adventure adesso detesti l’asfalto (probabilmente con gomme normali la differenza è minima), solo va guidata con un po’ più d’accortezza di prima.

FUOCO LENTO Le curve che con la GS normale si affrontano "a fuoco" (con rabbia e sgomento di più di uno smanettone intutato) con la Adventure si affrontano invece pelando il gas. Certo, dopo che ci si è presa la mano ci si riesce addirittura a divertire anticipando l’apertura del gas e giocando con le perdite d’aderenza del posteriore, ma fatelo solo quando sarete certi di poter gestire 230 kg in derapata.

NON HA PAURA DI NIENTE

In fuoristrada, invece, è tutta un'altra storia. Sono le sospensioni la vera rivelazione. Quei 20 mm in più, (ma soprattutto la qualità delle sospensioni) fanno davvero la differenza, ora la GS volteggia su buche, radici e sassi, decolla su salti e atterra sempre come se fosse su un cuscino. Scordatevi le spanciate e i fondo corsa tipici della GS standard, la Adventure assorbe anche i colpi più duri e nel nostro giro in fuoristrada (affrontato ad andatura tutt’altro che pacifica, "Gualo" non è uno che risparmia troppo l’acceleratore) i fondo corsa si sono contati sulle dita di una mano.

ARRAMPICATRICE Aggrappata al terreno con i tasselli delle ottime Twinduro, la GS si è arrampicata come un camoscio in posti impensabili, facendo spesso sorprendere noi stessi della capacità di condurre un simile bestione in quei posti senza nemmeno sudare troppo (ma sempre meglio avere il fisico un po’ allenato). Non è la nostra bravura, è lei che sa andare davvero dappertutto. Il motore di coppia ne ha fin troppa, al punto che prima e seconda si usano solo per partire.

SOLO DI GAS

La GS va guidata a modo suo: niente gamba tesa in avanti, niente cambiate forsennate. Cambio in terza, in piedi sulle pedane e via, guidando praticamente solo di gas, utilizzato sia per gestire le derapate sia per superare qualsiasi ostacolo. Con questa moto quello che si paga più di tutti è l’incertezza. Mai come in questo caso vale il detto "se sei incerto tieni aperto". Lei è come una rompighiaccio passa sopra a tutto (nei limiti del buon senso s’intende).

UN COLPETTO E VIA Se si vede una buca, una pozza, un canale basta dare un colpetto di gas e lei sorvola l’ostacolo spinta anche dall’inerzia dovuta alla sua massa, altrimenti, se il timore prende il sopravvento e si rallenta, il peso si fa sentire la ruota davanti (da 19 pollici) non copia l’ostacolo, magari scarta e ti trovi costretto a dare la classica zampata, che con i cilindri lì davanti è sempre poco salutare. Facile dirlo eh? Certo con quella cifra (232 kg) in che ti balla in testa e con le dimensioni che ti ritrovi a gestire tutto pare molto più impegnativo, ma, credeteci, quello che siamo riusciti a capire dopo questi 350 km è che il limite è più psicologico che della moto.

NESSUN CONFINE

Scontato dire, quindi, che la Adventure si presta ancor più della sorella "normale" ad un turismo senza confini, dove quello che più conta è non fermarsi davanti a nulla. E, a proposito di turismo, la Adventure compie un bel passo avanti anche alla voce comfort. La sellona è imbottita come un divano, e il nuovo cupolino colma finalmente quella che era l’unica vera lacuna della Gelande Strasse. La protezione aerodinamica è ora di ben altro livello, inglobando quasi completamente il pilota (casco e spalle comprese) in una bolla d’aria calma. Così si viaggia comodi anche con casco da cross e occhialoni, che con questa moto non è più un vezzo puramente estetico ma un accessorio quasi indispensabile. Buon viaggio.

Manopole riscaldabili:200,00
Serbatoio maggiorato:270,00
ABS II:1150,00
Paracilindri:270
Motore e cambio verniciati in nero: nessun costo aggiuntivo
Prima marcia ridotta: nessun costo aggiuntivo
Pneumatici tassellati: nessun costo aggiuntivo
Sella colore nero: nessun costo aggiuntivo
Sella ribassata (solo colore nero): nessun costo aggiuntivo


Pubblicato da Stefano Cordara, 08/03/2002
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