Logo MotorBox
Coronavirus

Pulizia dell'auto: come proteggersi dal coronavirus (ma non solo)


Avatar di Claudio Todeschini , il 10/03/20

4 anni fa - Coronavirus: come tenere pulita l'auto da virus e batteri

Coronavirus: come tenere pulita l'auto da virus e batteri

Nei giorni dell'emergenza coronavirus, la nostra automobile è pulita? Può essere un luogo sicuro? Tutto quello che c'è da sapere

Benvenuto nello Speciale SPECIALE CORONAVIRUS, composto da 69 articoli. Seleziona gli articoli di tuo interesse cliccando il sommario SPECIALE CORONAVIRUS qui sopra, oppure scorri a fondo pagina la panoramica illustrata dell'intero speciale!

TENERE PULITA L'AUTO In questi giorni di emergenza COVID-19, stiamo scoprendo una rinnovata attenzione all’igiene e alla pulizia, sia personale sia degli oggetti con cui entriamo in contatto quotidianamente. L’automobile, in molti casi necessaria per recarsi al lavoro, per andare a fare la spesa o per trasportare persone, è uno di questi. Naturale chiedersi, con l’epidemia di coronavirus al suo punto più alto nel nostro paese, se l’auto sia un posto sicuro, e come curarne l’igiene. Senza allarmismi, ma con buon senso.

QUANTO RESISTONO I VIRUS SU UNA SUPERFICIE?

Cominciamo dal fatto che nell'auto ci sono numerose superfici con cui veniamo in contatto in continuazione. In più, è molto probabile che la vettura sia usata da più persone, che ci sia salito a bordo qualcuno che potrebbe contagiarci, o peggio ancora, che possiamo contagiare noi. In linea generale, i virus rimangono attivi (e quindi potenzialmente infettivi) anche dopo molto tempo aver lasciato un organismo. Le superfici esposte, quelle toccate più spesso, possono ospitare un virus depositato - senza colpa - da altre persone. Toccandole si può entrare in contatto con il virus, che potrebbe entrare nel nostro organismo quando ci tocchiamo occhi, naso o bocca con la stessa mano. Ecco perché tutti si premuniscono di ricordarci di stare attenti a non farlo.

E IL CORONAVIRUS?

La domanda che vi state ponendo tutti è: quanto può resistere il coronavirus su una superficie (di metallo, di plastica, di vetro)? Posto che la persistenza dipende anche dal tipo di superficie, al momento i ricercatori non hanno ancora trovato una risposta definitiva. Virus con elementi in comune con il COVID-19 (come la SARS) possono sopravvivere anche diversi giorni sulle superfici più porose. Il CDC di Atlanta su questo punto è molto chiaro: le evidenze raccolte fino a questo momento indicano che il coronavirus può rimanere infettivo per un periodo variabile da ore a giorni (e non da 30 a 45 minuti, come hanno scritto alcuni giornali). E comunque, sempre il CDC di Atlanta sottolinea che il contatto con le superfici non è uno dei metodi principali di contagio. La diffusione avviene principalmente con la trasmissione diretta da una persona all’altra.

L’AUTOMOBILE È UN POSTO PULITO?

E dopo questa doverosa premessa tocca dire che no, l’auto non è un luogo pulito. Ci sono vari studi sul quantitativo di germi che si annidano tra i tasti del computer, sul banco di scuola o sull’asse del water, e altrettanti ce ne sono a bordo dell’automobile. Che spesso, puliamo molto meno del water di cui sopra, e con prodotti meno efficaci. Vediamo quali sono i suoi punti più “critici”.

I LUOGHI PIÙ SPORCHI DELL’AUTOMOBILE

Il punto meno pulito all’interno di un’auto è la rotella che controlla il volume dell’infotainment, quella su cui tutti mettono sempre le mani: è anche molto difficile da pulire accuratamente, specialmente se ha una finitura ruvida. A seguire, c’è la cintura di sicurezza: del resto, se ci pensate, viene toccata almeno due volte a ogni viaggio. Poi abbiamo i tasti per i vetri elettrici e il volante, naturalmente, i rivestimenti dei sedili, le maniglie delle portiere, le vaschette per monetine e card autostradali, e da ultimo il cruscotto. Da non sottovalutare anche la sporcizia che si annida nelle bocchette dell'impianto di condizionamento, e che possono essere facilmente pulite con gel appositi, come quello che vedete nella fotografia qui sotto: di fatto, si tratta di una sorta di ''gel'' (del tutto simile allo ''slime'' con cui giocano i bambini) a cui si appiccicano polvere e residui di sporcizia. Una volta applicato, si stacca senza rovinare le superfici, e può essere lavato per usi successivi.

Pulizia delle bocchette Pulizia delle bocchette

VEDI ANCHE



LE AUTO A NOLEGGIO E IL CAR SHARING

Se la propria auto è di suo un discreto ricettacolo di germi e sporcizia varia, come abbiamo visto, lo sono molto di più le auto prese a noleggio, in particolare quelle in car sharing, che hanno un tasso di presenze a bordo di gran lunga superiore a un veicolo privato. Su questi mezzi (che comunque vengono puliti molto spesso dalle società che li mettono a disposizione), prevedibilmente, il tasso di sporcizia è circa il triplo rispetto a quello di un’auto usata da una sola persona. Prima di salirci a bordo, soprattutto di questi tempi, portatevi appresso qualcosa per isolarvi dalle superfici di maggior contatto: dei guanti, per esempio, non necessariamente di lattice. In alternativa, potete rapidamente pulire con un disinfettante le zone più ''a rischio'' come volante, cambio, maniglia della portiera, cintura di sicurezza. Per ulteriore sicurezza, comunque, dopo essere entrati in contatto con superfici potenzialmente contaminate, evitate di toccarvi gli occhi, il naso e la bocca, e poi una volta scesi lavatevi accuratamente le mani.

COME PULIRE LE SUPERFICI

In ogni caso, mai come in questo periodo è bene giocare sul sicuro, e non correre rischi, specialmente se pensiamo di far salire in macchina persone potenzialmente a rischio (anziani e immunodepressi, principalmente). Anche il coronavirus, come tutti i suoi simili, non resiste molto ai comuni disinfettanti per superfici: una qualsiasi soluzione con almeno il 60% di alcol etilico, oppure con acqua ossigenata o candeggina, è sufficiente per “disattivare” il virus. Occhio a non farvi fregare... dall’occhio: quelle che a prima vista possono apparire come superfici pulite, potrebbero in realtà non esserlo davvero (in altre parole: non basta uno strofinaccio di cotone che fa sparire la polvere dal cruscotto per considerarlo davvero pulito). 

LAVARSI LE MANI

In tutto questo, rimane che l’azione più importante di tutte è lavarsi le mani, ogni volta che è possibile. È il sistema più valido e consigliato da tutte le autorità sanitarie. E il motivo è molto semplice: se si entra in contatto (anche involontariamente) con una superficie infetta, per esempio regolando il volume della radio o allacciandosi la cintura di sicurezza, lavarsi le mani (bene) permette di rimuovere il virus. Basta acqua e sapone, non servono per forza disinfettanti o alcol: quel che conta è il tempo di permanenza del sapone sulla mano, ed ecco perché si consiglia di sfregarle bene per almeno quaranta/sessanta secondi. Qui trovate le linee guida del Ministero della Salute per la corretta pulizia delle mani.

Sanificazione dell'auto Sanificazione dell'auto

L’IMPIANTO DI ARIA CONDIZIONATA

Un altro luogo non propriamente pulitissimo è l’impianto dell’aria condizionata, o comunque di ventilazione dell’auto. Nei suoi condotti tendono infatti a ristagnare (e proliferare) funghi, muffe e batteri. Per questo motivo sono presenti in tutte le vetture i filtri antipolline, chiamati anche filtri abitacolo. Spesso ingiustamente trascurati, si occupano di filtrare l’aria che entra dall’esterno, purificandola da gas di scarico, polveri e sporcizia. Il filtro va cambiato regolarmente, e spesso è uno degli interventi previsti nelle regolari manutenzioni dell’auto. Se così non fosse, ci sono segnali che indicano inequivocabilmente che è giunta l’ora di sostituirlo: la ventilazione più debole, la presenza di cattivi odori, e vetri che tendono a rimanere appannati. Tra i diversi filtri in commercio, sono più efficaci quelli a carboni attivi rispetto a quelli di semplice carta, perché catturano l’ossido di carbonio, l’ossido di azoto, e alcuni metalli pesanti.

SANIFICARE L’IMPIANTO DELL’ARIA CONDIZIONATA

Il filtro antipolline di per sé non è sufficiente: c’è l’aria che entra quando apriamo la portiera, o teniamo i finestrini abbassati, e alcune sostanze non vengono filtrate: tra queste, batteri, acari, virus, muffe e funghi presenti nell’aria. Buona cosa prevede, almeno una volta all’anno, la sanificazione dell’impianto di climatizzazione (oltre alla sostituzione del filtro antipolline), effettuata con l’ozono. Di fatto, i tecnici che se ne occupano “sparano” ozono nel condizionatore e in tutti i condotti dell’auto, neutralizzando fino al 99,98% di presenze non gradite, oltre a togliere gli odori indesiderati. Anche in questo caso, come in molti altri legati alla manutenzione dell’auto, esistono molti prodotti e soluzioni fai da te, che però non ci sentiamo di consigliare, perché difficilmente raggiungerebbero la stessa efficacia dei trattamenti fatti da professionisti. In ogni caso, per quanto riguarda il coronavirus, non c'è da temere possibili contagi dall'esterno, tramite le bocchette dell'impianto di aria condizionata dell'auto: il virus non ha una trasmissione per via aerea, ma sta nelle goccioline di saliva che vengono emesse parlando, tossendo o starnutendo. 


Pubblicato da Claudio Todeschini, 10/03/2020
Gallery
speciale coronavirus