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Prova su strada

Subaru Forester Lineartronic 2.0D


Avatar di Marco Rocca , il 18/04/15

9 anni fa - Cambio Lineartronic e motore Diesel: un'accoppiata vincente sulla Forester

Arriva sul mercato la Subaru Forester 2.0D con il cambio automatico Lineartronic. Il nuovo CVT si sposa alla perfezione con il carattere fuoristradistico della SUV giapponese che, in quest'ultima edizione, vanta un sistema infotainment più evoluto e un abitacolo leggermente rivisto. 

POCHE (NOVITA’) MA BUONE Non è una novità assoluta la Subaru Forester. Ormai la conosciamo bene, la SUV delle Pleiadi, perché abbiamo avuto modo di provarla più d’una volta nella sua ultima evoluzione, quella - per capirci - uscita sul mercato circa due anni fa. Per la Subaru Forester 2015 sono arrivate diverse migliorie, prima fra tutte il cambio automatico, di tipo CVT, per il motore a gasolio (ora aggiornato a Euro 6). E’ stata rivista anche la gamma con un taglio agli allestimenti e, per la gioia dei clienti, anche ai prezzi, fino a quasi 2.500 euro in meno. E, per finire, è arrivato un nuovo sistema infotainement a fare bella mostra sulla plancia.

NUOVA DENTRO Se all’esterno la Forester 2015 è rimasta identica a prima, è quando mi accomodo al posto di guida che noto le differenze. Freschi freschi sono i nuovi comandi al volante e il sistema multimediale Starlink da 7 pollici con navigatore. Il passo in avanti si percepisce subito. Smanettando un po’ nei diversi menù, tutto fila liscio come l’olio. Il sistema non ha la minima incertezza e soprattutto è molto reattivo al tocco del dito (spesso e volentieri punto debole degli schermi touch anche per auto ben più costose). Dallo scegliere la destinazione a vederla apparire sulla mappa, bastano pochi secondi. Promosso, senza lode però. Perché sarebbe stato perfetto se non avesse avuto quell’antipatico riflesso (dato dallo schermo lucido) che ogni tanto costringe a uno sforzo di vista.

ABITACOLO GRANDE MA… E già che parliamo di vista, un occhio allenato noterà il differente rivestimento della plancia, con finitura piano black (nemica giurata della polvere), oltre alle bocchette d’areazione color argento. Per il resto l’interno non regala altri guizzi. Lo spazio, come per la versione precedente rimane uno dei punti di forza dell’abitacolo Forester, sia in larghezza sia in altezza, così come la visibilità, ottimale in ogni direzione. Devo confessare però che l’abitacolo non ha perso quell’aria, non me ne vogliano gli aficionados, un po’ dimessa. Se le plastiche sono robuste e ben assemblate, come da tradizione giapponese, il tatto e soprattutto la vista avrebbero gradito uno sforzo in più. Tinte più chiare per i rivestimenti forse avrebbero aiutato. Ma si sa, chi sceglie una Subaru mette concretezza e razionalità prima di ogni altra cosa. Infine, come sulla precedente versione mancano le bocchette d’areazione posteriori, bisogna farsene una ragione.

UN CVT CON I FIOCCHI La grossa novità della Subaru Forester 2015 sta tutta nel cambio Lineartronic. Ora, l’automatico, che come detto è un CVT (ovvero a variazione continua), è arrivato anche per il motore 2.000 Diesel. Derivato da quello della Outback (anche lei fresca di presentazione), è stato rivisto nella gestione elettronica. La nuova trasmissione promette sulla carta un comfort di marcia di alto livello grazie al lavoro certosino di messa a punto della centralina, tanto che gli uomini Subaru continuano a ripetere di avere creato il primo CVT capace di regalare le stesse sensazioni di una trasmissione automatica classica con convertitore di coppia. Abbiate pazienza perché vi dirò come va nella pagina seguente (clicca COME VA).

COSTA MENO La Subaru Forester 2015 viene proposta a un prezzo d’attacco (nell’allestimento Free con il benzina da 150 cv) di 27.990 euro. Si passa poi ai 35.550 della versione Sport Style 2.0D con il cambio Lineartronic, quella che con tutta probabilità sarà la più gettonata sul nostro mercato. Di serie ha praticamente tutto, dai paraurti sportivi (prima appannaggio solo della variante benzina più potente XT) ai cerchi da 18 pollici, fino al portellone elettrico e ai vetri posteriori scuri. Al top della gamma a gasolio si pone la Sport Unlimited, che, per circa 40.000 euro, aggiunge il navigatore. A fronte di una spesa non proprio da saldi rimane qualche perplessità sul capitolo sicurezza. Nulla di grave, sia chiaro. Sette airbag ci sono, compreso quello per le ginocchia e tutta la lista di sistemi ormai standard ma si sente la mancanza, per esempio, del dispositivo anti collisione, disponibile come optional sulla Outback. L'obiettivo di Subaru Italia è quello di venderne 750 Forester da qui alla fine dell'anno. Per la cronaca, il “porte aperte” è in programma per questo week end, 17 e 18 aprile. 

ERO SCETTICO Ve lo devo proprio confessare, sono rimasto sorpreso. Perché se la Forester la conoscevo già, altrettanto non posso dire del cambio CVT abbinato al motore a gasolio. A onor del vero, non sono mai stato un grande fan di questa tipologia di trasmissione. Usata spesso su alcuni modelli ibridi, non mi ha mai convinto del tutto. Spesso finisce col tenere troppo alto il numero di giri a tutto svantaggio del comfort acustico e dello stesso piacere di guida. La sportività, poi, meglio dimenticarsela.

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BASTA FRULLARE A bordo della Forester Lineartronic ho dovuto ricredermi. I tecnici dagli occhi a mandorla sono stati così bravi da rendere questo CVT molto simile a un classico automatico con convertitore di coppia. Dimenticate quella sensazione da frullatore impazzito al massimo dei giri. Volendo c’è anche la possibilità di inserire manualmente 7 marce. Non si tratta certo di veri e propri rapporti (visto che sono preimpostati dall’elettronica) ma la sensazione di spinta a ogni cambiata si fa sentire, soprattutto quando si pesta sull’acceleratore.

IL MEGLIO VIENE FUORISTRADA Su strada la Forester fila via che è un piacere. Il Diesel 2 litri da 148 cavalli spinge con un discreto brio trasmettendo poche vibrazioni in abitacolo. Composto anche il timbro di voce. Migliorabile invece qualche fruscìo aerodinamico. Ma è un problema comune a questa tipologia di auto. Se su strada (asfaltata) si lascia guidare bene, è sullo sterrato che la Forester sorprende. Tutte le qualità della trazione integrale Subaru emergono quando il gioco si fa duro. E a dimostrazione di quanto dico, ho portato la SUV  niente meno che in un crossodromo. 

SI PUO’ FARE!!! La trasmissione garantisce, grazie a due differenziali sugli assi controllati da un ripartitore centrale (una frizione a lamelle denominata Active Torque Split), un dosaggio continuo e ottimale della coppia (“simmetrica”, appunto) anche su questi fondi particolarmente ripidi e molto friabili. La Forester si arrampica su pendii come uno stambecco. Sui passaggi più ripidi (oltre 40° di inclinazione, una pendenza da fuoristrada “professionali”) la trasmissione si integra con il sistema X-Mode, un dispositivo elettronico che nelle discese più impegnative tiene sott’occhio la velocità della vettura. Al guidatore non rimane che concentrarsi sulla guida.

OTTIMO E PRECISO E, a proposito di guida, mi ha convinto il comando dello sterzo. Nonostante buche, pietre e solchi profondi lungo la strada, manco avessero bombardato da poco, il volante ha sempre trasmesso pochi movimenti bruschi, segno del grande equilibrio del mezzo.

SI SCEGLIE CON LA RAGIONE Insomma chi sceglie una Subaru non lo fa per sfoggiarla all’aperitivo ma perché sa bene che sotto quell’aspetto razionale, con poche concessioni al lusso, si nascondo qualità stradali sopraffine. Tutti gli altri non sanno cosa si perdono. 


Pubblicato da Marco Rocca, 18/04/2015
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