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C'era una volta, una Formula Uno che correva sotto la pioggia...


Avatar di Simone  Dellisanti , il 16/11/16

7 anni fa - Le gomme non all'altezza e la regola del parco chiuso, stanno uccidendo la F1

In F1 vengono impedite le modifiche necessarie per guidare meglio la macchina e per renderla più sicura. Un paradosso

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QUESTO E' SPETTACOLO? Il Gran Premio del Brasile, appena concluso, è stato forse il peggior GP carioca che il mondo della Formula Uno può ricordare. Non tanto per ciò che è successo in pista, la corsa è stata animata da molti sorpassi con Verstappen che è riuscito a dar vita alla sua miglior gara in F1, quanto alle continue e inutili interruzioni che la direzione di gara ha attuato durante la corsa.
 
DECISIONI DISCUTIBILI A causa della pioggia venuta giù in continuazione per tutta la domenica di Interlagos, la direzione ha proposto al pubblico l'emozionante partenza dietro la Safety Car, un must che Charlie Whiting non ha mancato di replicare in questo Mondiale marchiato 2016. I commissari di gara (lo ricordiamo, sempre diversi per ogni gara, non sia mai che ci possano essere decisioni che seguono una linea di condotta univoca tra un GP e l'altro) hanno poi sospeso la gara tramite le bandiere rosse, considerando la pista troppo bagnata per le supertecnologiche e sicure monoposto di F1, questo per ben due volte. Ciò ha fatto imbufalire il pubblico presente, sopratutto alla seconda interruzione della gara, senza logica visto che poi si è ripreso a correre in condizioni ben peggiori rispetto alla sospensione. Cosa sta succedendo a questa Formula Uno così timorosa della pioggia? Perchè, in passato, i piloti riuscivano a stare in pista e a gareggire anche in condizioni più estreme rispetto a quelle viste domenica scorsa? Sono diventati scarsi i piloti? 
 
GOMME DA BAGNATO, SCARSE Se abbiamo una F1 così incapace di correre sull'acqua, una parte di queste colpe si possono imputare alle mescole Full Wet Pirelli, assolutamente scarse e non all'altezza del compito. Le Cinturato Full Wet, secondo i dati degli ingegneri milanesi, grazie alle loro scolpitura riescono a evacuare 65 litri d'acqua al secondo dal battistrada, mentre le intermedie 35 litri. Una dispersione dell'acqua non sufficiente per le odierne monoposto di F1, incapaci di gestire l'aquaplaning. Fenomeno presente domenica alla curva veloce prima del rettilineo, dove, ahinoi, abbiamo visto perdere il controllo Vettel, Raikkonen, Massa e altri piloti.
 
REGOLE INUTILI Questi incidenti in pista, non sono capitati solo a causa delle gomme Full Wet non adatte, ma anche a causa della regola del parco chiuso. Una regola che dovrebbe aumentare lo spettacolo ma che in realtà lo sacrifica molto. Con la regola del Parc fermé, i meccanici non possono lavorare sulle monoposto per modificare gli assetti e adattarli al clima variabile se non in minima parte. I set up delle vetture vengono congelate dopo le prove libere e vengono impedite le modifiche necessarie per guidare meglio la macchina e per renderla più sicura. Un paradosso. In una Formula Uno che punta tutto sulla sicurezza, si impedisce ai meccanici di alzare l’auto da terra, di ammorbidire le sospensioni, di aumentare la deportanza di alettoni e di accorciare i rapporti del cambio, tutte modifiche che impedirebbero ai piloti di serigrafare il muso anteriore sul più vicino muretto, in caso di pista bagnata.
 
MA COME FUNZIONA Facciamo un esempio pratico. Se le prove libere del venerdì si sono svolte sull'asciutto e si prospetta una qualifica senza pioggia, in linea di massima e in accordo con il tracciato che si deve affrontare, le monoposto useranno un set up rigido, con il fondo della vettura che quasi tocca l'asfalto per aumentare la deportanza. Se il tempo, tra sabato e domenica cambia e si preannuncia una gara bagnata, per regolamento la vettura non può essere toccata dai meccanici se non in minima parte, quindi la vettura si presenterà su una griglia di partenza bagnata, inadeguata alle condizioni della pista. Tenendo conto delle gomme da bagnato non cosi efficaci, il fenomeno aquaplaning sarà assicurato, visto che il fondo della monoposto cosi basso non riuscirà più ad avere il necessario flusso d'aria per schiacciare a terra la vettura, flusso spezzato dall'acqua. Il risultato: auto imprevedibile, nervosa e poco controllabile
 
LE DICHIARAZIONI Anche Niki Lauda, presidente non esecutivo della Mercedes AMG F1 e pluricampione di Formula 1, ha espresso il suo disgusto per la strada che sta intraprendendo il Circus. Ecco le sue parole: "Domenica abbiamo visto uno spettacolo indegno.Le condizioni meteo e della pista erano le classiche di un Gran Premio bagnato, ovviamente le condizioni di bagnato comportano delle difficoltà per i piloti ma tutto ciò fa parte delle corse sotto la pioggia. I piloti devono correre anche in queste condizioni, fa parte del loro lavoro e sono pagati anche per questo. Come Max Verstappen, che ha fatto un capolavoro con la sua aggressività e le sue traiettorie completamente diverse dall’asciutto

Pubblicato da Simone Dellisanti, 16/11/2016
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